Meno emissioni e minor consumo d’acqua, la frutticoltura sostenibile di Apo...
Riduzione significativa delle molecole chimiche di sintesi, più di 400.000 tonnellate di CO2 sequestrate dai frutteti, riduzione dell’utilizzo di acqua del 30%, riutilizzo di 4.000 tonnellate di ortofrutticoli non destinati alla commercializzazione. Sono questi i risultati delle politiche ambientali adottate da Apo Conerpo
Mela Rosa Romana dell’Appennino, un patrimonio da valorizzare
È una mela unica nel suo genere, per aspetto, qualità e per l’elevato contenuto di polifenoli, che supera anche quello dell’Annurca, la mela salutistica per eccellenza. Gli imprenditori dell’Alta Valle del Reno hanno colto il potenziale e ne stanno riprendendo la coltivazione
Portinnesti del melo, il punto sulle alternative all’M9
La sfida per il futuro sarà quella di trovare un portinnesto che combini i punti forti di M9 con nuovi requisiti di adattabilità pedoclimatica e fitosanitaria, con particolare riguardo ai cambiamenti climatici
Melo, i marciumi possono penalizzare la produzione
Quest’anno sono stati segnalati numerosi casi di marciumi su frutti di melo in frutteti sia a conduzione biologica sia in produzione integrata. I sintomi appaiono soprattutto in post-raccolta dopo la frigoconservazione in special modo su varietà sensibili come Pink Lady, Fuji, Gala, Golden ecc. La prevenzione per la prossima stagione inizia con la sanitazione del frutteto
Pericoltura, ripartire dalla ricerca e dall’aggregazione
La filiera riconosce nella ricerca il punto da cui partire per risolvere le maggiori criticità in campo e nell’accesso al mercato. Accordo sul rilancio della pera dell’Emilia-Romagna attraverso l’Igp
Plant breeding’s right, uno strumento di competitività?
Il panorama di gestione delle royalties, che sono la forma tangibile dei Plant breeding's right, è complesso e in evoluzione. Cambiamento dal quale la produzione non deve sottrarsi, anzi deve sottoscriverlo laddove esso rappresenta un modello di sviluppo produttivo che cerca di creare valore aggiunto per i frutticoltori. La Soi ha cercato di fare chiarezza sulle potenzialità e le criticità di questa materia complessa
Nocicoltura campana a un bivio
La nocicoltura campana sta attraversando un periodo di profonda trasformazione dettata da esigenze economiche, agronomiche e di mercato. L'opinione di Milena Petriccione, del Crea di Caserta, e l'esperienza di una giovane frutticoltrice, Giulia Franzese
Dopo la Tailandia e il Vietnam anche Taiwan apre all’export di...
La pandemia ha velocizzato, per una volta, la burocrazia, agevolando l’export di mele italiane. Il nuovo mercato richiede mele croccanti, dolci e colorate
Export ortofrutta, diminuiscono le quantità ma crescono i prezzi
Le quantità importate (2,2 milioni di tonnellate) superano ancora una volta le quantità esportate (1,9 milioni t), mentre a valore l’export supera l’import di circa 68 milioni. Il saldo commerciale sui primi sette mesi del 2019 resta positivo (+3,4%).
I numeri dei consumi confermano ancora il calo registrato nei primi sei mesi
Pere, produzioni e superfici in calo. È una crisi senza fine
Ormai non si può più parlare di calo congiunturale. Nel lungo periodo l’erosione delle superfici, in particolare delle cultivar tradizionali, ha comportato una limitazione del potenziale produttivo. Purtroppo le perdite registrate nelle ultime due campagne non danno tempo e se non si interviene con tempestività su tutti i fronti le conseguenze non possono che essere l’estirpazione di molti ettari, con danni ingenti non solo alla produzione, ma a tutto l’indotto
















