I mercati ortofrutticoli all'ingrosso si presentano: il Car di Roma

Centri agroalimentari, presidi di qualità e ampiezza d’offerta

centri agroalimentari
Vendere sui mercati offre un giro finanziario più veloce della distribuzione moderna, una maggiore soddisfazione commerciale, la possibilità di intercettare i consumi extra domestici e quella di valorizzare i brand e testare nuovi prodotti, avvalendosi del prezioso ruolo di grossisti e dettaglianti

Primo in Italia e quarto in Europa, il Centro agroalimentare di Roma si estende su una superficie complessiva di 140 ettari, di cui 7 coperti destinati alla vendita della sola ortofrutta (il centro ospita anche il mercato ittico). Pochi numeri per descrivere il valore economico del Car: 94 grossisti, oltre un centinaio di produttori locali e una media di 780 acquirenti giornalieri, che nel 2022 hanno permesso la movimentazione di 950 mila tonnellate di frutta e verdure, per un valore di 2,5 miliardi di euro.


Questa è la prima uscita della rubrica mensile dedicata ai mercati all'ingrosso pubblicata su rivista di Frutticoltura . Il canale tradizionale è un importante tassello nella distribuzione e promozione dell'ortofrutta, come anche nella formazione del prezzo, e non è scontata la conoscenza delle sue opportunità tra gli addetti al settore


Elementi strategici del mercato di Roma

Fabio Massimo Pallottini, direttore del Centro Agroalimentare di Roma, nonché Presidente di Italmercati (rete d’imprese tra 22 Mercati Ortofrutticoli all’ingrosso), illustra i numeri dal punto di vista qualitativo, per meglio far comprendere l’essenza e l’importanza del Centro: «I volumi transitati dal Car nell’ultimo anno sono ancora in lieve flessione rispetto al pre-pandemia, mentre è stazionario il numero di operatori con posteggio, da 3 anni non si registra alcuno spazio libero. Il mercato è prevalentemente finale, avendo come bacino di clienti per lo più l’area metropolitana di Roma. Solo negli ultimi anni ha assunto un peso più rilevante anche come mercato redistributore verso altre province laziali, Umbria, Abruzzo e bassa Toscana, raggiungendo circa il 10-15% dei volumi complessivi transitanti. Lo sviluppo maggiore avviene verso l’area a Est e Nord della capitale, poiché a Sud si sente l’influenza del Mercato di Fondi.

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I Centri agroalimentari restano un presidio irrinunciabile per la qualità e l’ampiezza dell’offerta e per la professionalità e la conoscenza dei prodotti da parte dei grossisti che vi operano

Per quanto riguarda il tipo di clientela, il Car serve principalmente dettaglianti, piccole catene distributive locali, poco la Distribuzione Moderna, moltissimo la ristorazione commerciale, poco quella collettiva, anche per le sue specificità organizzative. La ristorazione viene servita solo in parte direttamente, per lo più tramite aziende del Food Service, che comprano dai nostri grossisti. Completano il parco clienti i magazzini fuori mercato e appunto gli specialisti della ristorazione. E proprio per la ristorazione commerciale romana abbiamo in cantiere un progetto per saldare il legame col Car, che prevede tra le varie azioni la creazione di spazi dedicati. Un altro progetto al quale stiamo lavorando è rivolto ai mercati rionali, altro anello di contatto col consumatore finale e col cittadino romano per noi particolarmente importante».

Infine, con uno sguardo ancora più ampio, parlando come Presidente di Italmercati, Pallottini sintetizza gli elementi strategici dei Mercati Ortofrutticoli all’ingrosso per chi compra e per chi vende: «I Centri Agroalimentari restano un presidio irrinunciabile per la qualità e l’ampiezza dell’offerta e per la professionalità e la conoscenza dei prodotti da parte dei grossisti che vi operano. Vendere sui Mercati offre un giro finanziario più veloce della Distribuzione Moderna, una maggiore soddisfazione commerciale, la possibilità di intercettare i consumi extra domestici e quella di valorizzare i brand e testare nuovi prodotti, avvalendosi del prezioso ruolo di grossisti e dettaglianti».

Cambiano i gusti del consumatore

A descrivere come stiano cambiando le richieste in termini di prodotto e servizio interviene Valter Arcangeli, responsabile Fedagromercati (associazione di operatori all’ingrosso agro-floro-ittico-alimentari presente in 28 mercati italiani) di Roma.

«Il Car ha da poco compiuto 20 anni. Nel passaggio da vecchio mercato nel cuore di Roma alla nuova ubicazione c’è stata una evoluzione velocissima guidata da più fattori. Intanto il passaggio all’orario diurno ha favorito l’interesse da parte della nuova generazione e ciò permette di formare nuova forza lavoro, che oggi è molto carente. Poi il cambiamento climatico, con le temperature che spostano il baricentro delle vendite. A volte il caldo porta ad un esubero e una concentrazione di produzione difficile da smaltire in mercato, se non con contrazione dei prezzi di vendita, mentre altre volte la mancanza di merce fa impennare i listini. Altre trasformazioni che sta subendo il mercato derivano dal cambiamento nelle richieste del consumatore (cucina sempre meno, da cui l’ingresso sempre più ampio dei prodotti di IV gamma in mercato) e dei venditori.

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L’osservazione del listino prezzi fa ben cogliere le specificità della richiesta del Car e dell’offerta. Per le fragole, ad esempio, dalla seconda metà di marzo è presente la Favetta del Lazio, venduta circa allo stesso livello di prezzo di Candonga, la più rinomata fragola della Basilicata

La fortuna del Car è quella di avere un bacino d’utenza enorme. Roma mette a nostra disposizione milioni di consumatori, che raggiungiamo principalmente con i mercati rionali e i negozi tradizionali, e un numero crescente di turisti, che serviamo tramite la ristorazione, uno dei principali clienti del Car. Ciò determina un forte interesse durante tutto l’anno verso le primizie, la frutta secca e l’esotica e in stagione dei prodotti tipici, primi tra tutti carciofi, broccolo romano, puntarelle, rughetta, zucchine col fiore e fragola Favetta di Terracina. Oltre che per i prodotti locali, c’è forte attenzione verso i prodotti italiani in generale e i tanti prodotti di nicchia eccezionali che il nostro paese offre.

Lato servizi aumentano le imprese che fanno ordini telefonici e a cui noi grossisti garantiamo la consegna delle merci direttamente sul punto vendita mediante piattaforme distributive collocate nel Centro Agroalimentare. Tale servizio qualche anno fa ci ha permesso di non far mancare beni di prima necessità alle persone, ora si rivela un volano delle vendite, consentendo una semplificazione d’acquisto ai clienti di fiducia».


Rilevazione prezzi

Dal 2014 il Car ha affidato a Borsa Merci Telematica Italiana il servizio di rilevazione e analisi dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli.

Martina Cenciarelli, coordinatrice del Car, spiega: «Ogni settimana tecnici incaricati di Bmti visitano il Centro per rilevare col metodo dell’intervista diretta le quotazioni minime, massime e prevalenti degli articoli presenti in mercato in quantità apprezzabili e redigono il listino prezzi, specificando per i diversi prodotti ortofrutticoli categoria, origine, varietà, calibro e tipologia lavorazione o imballo. La correttezza dei dati è assicurata anche attraverso il continuo scambio di informazioni tra l’Ufficio Operations, i grossisti e i tecnici Bmti. Alcuni mercati offrono i mercuriali su abbonamento, il Car ha scelto di renderli liberamente fruibili da tutti, considerando tale servizio una vetrina. Sappiamo che i fruitori di tale servizio non sono solo i nostri fornitori, ma anche medie e grandi insegne della Distribuzione Moderna e gli operatori del canale Horeca, che in tal modo hanno il polso del mercato.

I prezzi riportati nei listini sono indicativi, ma capaci di orientare nelle decisioni. L’osservazione del listino prezzi fa ben cogliere le specificità della richiesta del Car e dell’offerta. Per le fragole, ad esempio, dalla seconda metà di marzo è presente la Favetta del Lazio, venduta circa allo stesso livello di prezzo di Candonga, la più rinomata fragola della Basilicata. Per il carciofo, altro prodotto tipico, sono rilevati ben 7 diversi articoli, di cui quello più apprezzato economicamente risulta essere il romanesco. L’arrivo del caldo ha già vivacizzato i consumi dei prodotti primaverili come asparagi, fave, piselli e la fragola Favetta di Terracina. A livello di prezzo, i prodotti di stagione più convenienti sono: arance, mele, pere, biete, cicorie, radicchi, finocchi e carciofi».

Centri agroalimentari, presidi di qualità e ampiezza d’offerta - Ultima modifica: 2023-03-24T09:51:04+01:00 da K4

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