Subirrigazione dell’uva da tavola sempre più utilizzata
Superate le difficoltà dell'occlusione dei gocciolatori, i sistemi di irrogazione subterranei sono oggi considerati affidabili e duraturi. Aspetti tecnici e progettuali di un impianto di subirrigazione in un vigneto di 12 ettari
Uve apirene, serve un nuovo orientamento agronomico e commerciale
La parziale conoscenza delle risposte delle nuove varietà di uve apirene nelle nostre condizioni pedoclimatiche limita le opportunità di rinnovamento, così come il fatto che le uve più promettenti appartengano ai circuiti Club. Il produttore vuole rinnovare ma non sa che cultivar impiantare ed è alla continua ricerca di uve libere dai vincoli di commercializzazione ai quali non sono disposti a sottostare
Si riaccende il confronto sui vitigni resistenti
Si riaccende il confronto-scontro sul nome dei vitigni resistenti alle malattie fungine, ma c’è un elemento in più. Oggi la metabolomica è in grado di rilevare l’effettiva somiglianza dell’espressione enologica dei vitigni “figli”. Riccardo Velasco (Crea Ve): «Fissiamo soglie di appartenenza secondo le quali un vitigno può o non può richiamare nel suo nome il genitore nobile»
Vitigni ibridi, opportunità produttive ma c’è l’equivoco dei nomi
La battaglia del nome aggettivato nelle viti resistenti esteso a quelle ibride. Nelle piante da frutto solo i mutanti clonali a doppio nome delle varietà originarie possono utilizzare il nome aggettivato
Uva da tavola, situazione e prospettive in Italia di un prodotto...
L’Italia sta cercando di colmare il profondo gap di innovazione varietale che la contraddistingue rispetto ai maggiori competitor attraverso alcuni progetti di breeding che puntano all’apirenia e all’alto valore qualitativo delle nuove varietà. Non meno importante e strategico il carattere di resistenza nei confronti delle più comuni patologie che rappresenta il presupposto principale su cui basare una produzione sempre più eco-sostenibile.
Appello per tornare competitivi: cambiamento strategico e colturale
Il comparto dell’uva da tavola ha rappresentato per oltre un trentennio una delle eccellenze della frutticoltura Italiana. L’Italia è stata senza dubbio il Paese leader a livello mondiale per la produzione, ma dal 2000 lo scenario è cambiato e si assiste ad un trend negativo che interessa tutti i...
Dalla Spagna Grape Attraction 2018, riflessioni per il futuro italiano
Lo stato dell’arte dei programmi di miglioramento genetico nel mondo, la possibilità di accedere al know-how, la forte evoluzione del settore che interessa nuove aree produttive vicine all’equatore, la debolezza del sistema nazionale, disegnano un quadro non roseo per la viticoltura da tavola italiana. Al recente V congresso di Madrid sulle uve apirene è emerso il ruolo marginale dell’Italia nelle tendenze del breeding internazionale.
Dove va l’uva da tavola italiana?
Ricerca tecnologica, innovazione varietale, organizzazione produttiva, sviluppo di nuovi mercati: le ricette per il riposizionamento dell’uva da tavola “made in Italy” nel contesto internazionale sono sempre le stesse. Però dobbiamo cambiare passo.
Uva da tavola: tempo di cambiamenti
Con una produzione di oltre 1,2 Ml t/anno di uva da tavola, l’Italia si colloca tra i maggiori produttori mondiali dopo Cina, USA, Iran, Turchia ed Egitto. Il Sud Italia, in particolare con Puglia e Sicilia, copre la maggior parte di questa produzione (oltre il 90%), con un’importante copertura...
Agrumi: le crisi e le colpe
Ormai non fanno quasi più notizia le crisi ricorrenti in cui si dibattono, al pari di altri comparti ortofrutticoli italiani, sia l’uva da tavola, sia gli agrumi, i due più importanti pilastri della frutticoltura meridionale italiana. Le cause le hanno spiegate bene e ripetutamente i tanti esperti che negli...