UnaPera risponde bene alla prova del mercato

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La prima parte del World Pear Forum di FuturPera dà spazio ai temi della commercializzazione e dell'aggregazione con i vertici dell’Aop UnaPera, la nuova società consortile che unisce 25 imprese che rappresentano oltre il 70% delle pere commercializzate. Sono intervenuti il presidente Adriano Aldrovandi; Roberto Della Casa, Giampaolo Nasi, Alessandro Zampagna e Mauro Grossi

Due numeri, dati in apertura del World Pear Forum di FuturPera, fanno subito riflettere sulla gravità e sulla complessità della ormai tristemente nota situazione produttiva e commerciale in cui si trova il settore pericolo nazionale e in particolare quello emiliano-romagnolo: dalle 750mila tonnellate di pere annue, che venivano prodotte in media negli anni scorsi, siamo passati a poco più di 200mila t nel 2021. Cosa si può fare in prospettiva? Strumenti per la gestione del rischio, ricerca varietale, aggregazione commerciale. Con queste tre parole chiave è iniziato l'incontro dedicato alla presentazione del lavoro svolto da UnaPera nei suoi primi mesi di vita. Una realtà ideata nel 2020, nata ufficialmente a luglio 2021, che sembra porsi bene davanti alle difficoltà della campagna in corso e che si spera possa portare una boccata di aria fresca al sistema organizzativo del settore.

Per fermare gli espianti serve liquidità immediata

Ed è proprio alla produzione che vanno le prime parole di Adriano Aldrovandi, presidente di UnaPera: "La Aop ha precisi obiettivi commerciali perchè ha ben presente il contesto produttivo. Sappiamo perfettamente cosa sta succedendo in campagna e vogliamo prima di tutto farci promotori per la ricerca di soluzioni che risolvano prima di tutto il problema produttivo, per salvare gli ettari e far si che gli agricoltori sopravvivano. Si vedono troppi escavatori in campo. Questo è l'obiettivo immediato. Poi, nel medio periodo, dobbiamo preoccuparci di recuperare redditività e infine ridare splendore a un comparto strategico e di immenso valore. Ma per arrivare a compiere l'intero percorso servono risorse, liquidità immediata alle imprese".

Sulla questione risorse si sono espressi Filippo Gallinella, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha confermato l'impegno sul tema della gestione del rischio e sulla semplificazione delle procedure di erogazione degli aiuti, e Paolo De Castro, parlamentare europeo, il quale ha sottolineato che il controllo dell'offerta è l'unica strada percorribile da chi produce per raggiungere una dimensione tale da avere un impatto sul mercato e strappare un prezzo che arrivi a remunerare il produttore. Cosa che oggi non avviene per due grossi mali: pratiche sleali e disorganizzazione.

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Un dettaglio dello stand di UnaPera al padiglione 3 stand 17B

Concentrazione dell'offerta e valorizzazione del prodotto

Un concetto, quest'ultimo, condiviso da ormai molti anni da Roberto Della Casa, responsabile del progetto, che, oltre a rimarcare il concetto dell'impotenza di un produttore solo davanti al mercato, introduce anche un altro aspetto del lavoro di UnaPera. Che non è solo concentrazione dell'offerta ma anche valorizzazione e migliore gestione del prodotto pera.

Poco prodotto italiano e molti competitor sono stati i due elementi che caratterizzano il mercato di quest'anno. "Un banco di prova difficile per UnaPera- affermano Giampaolo Nasi e Alessandro Zampagna coordinatori del comitato commerciale e del comitato costituente della Aop - ma che, grazie al comitato commerciale, al comitato tecnico unito a quello dell'OI Pera e al sistema comune di controllo qualità, riuscirà a rispondere all'obiettivo di differenziazione delle pere attraverso la standardizzazione della qualità. Si deve lavorare sulla qualità rinunciando alla folle corsa all'immediata immissione sul mercato per dare valore a un prodotto che, nonostante porti nell'aspetto i segni di un'annata difficile, mantiene un ottimo sapore, aromi e un elevato °Brix".

Con questo fine, al lavoro di UnaPera si affianca quello del Consorzio di tutela della Pera dell'Emilia-Ropmagna Igp che, ricorda il presidente Mauro Grossi, darà vita a partire dal 2022 a un piano di promozione della pera e perseguirà l'obiettivo di arrivare al 35% di pere certificate Igp entro il prossimo triennio.

Confermato l'appoggio della Regione Emilia-Romagna

Il lavoro di UnaPera ha ottenuto l'appoggio della Regione sin dalla nascita dell'idea. Confermato a luglio 2021 in occasione della presentazione della nuova Aop e assicurato nuovamente dall'assessore all'agricoltura Alessio Mammi che ha ricordato: "La condizione che avevo posto era una sola ed era dimostrare la volontà di unirsi. Così è stato e la Regione ha mantenuto fede all'impegno che non si esaurisce con le risorse messe a disposizione di questo progetto. Verranno infatti spesi 100 milioni di euro a sostegno del settore frutticolo regionale (11 per i danni della cimice, 28 per la maculatura, 13 per le gelate e 52 dalla Legge di Bilancio). Servono gli indennizzi, serve la sospensione dei mutui grazie alla Legge 102, e serve però anche progetti. Le priorità per la Regione sono organizzare e indirizzare meglio la ricerca, aumentare gli investimenti aziendali (sistemi antibrina, reti ecc.), valorizzare la qualità del prodotto anche attraverso la tracciabilità affinché non si vedano più cocomeri venduti a 10 centesimi al supermercato".

UnaPera risponde bene alla prova del mercato - Ultima modifica: 2021-12-02T20:02:29+01:00 da Sara Vitali

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