Al futuro della pericoltura ci pensa UNAPera

Presentata oggi, durante un workshop online organizzato da Cso Italy, la nuova Aop UNApera che coinvolge numerose e diverse realtà del settore della pericoltura emiliano-romagnola

A un anno da un primo confronto sulle problematiche del settore e dall'idea di costituire un sistema organizzativo e di valorizzazione della pera, è nata la AOP UNAPera. è stata presentata questa mattina durante un workshop online organizzato da CSO Italy.

Si tratta di una Associazione di Organizzazioni di Produttori, aperta anche a non OP, sviluppata nell'ambito nel regolamento Omnibus, per occuparsi dello sviluppo della qualità su tutte le pere dei soci attraverso la definizione comune di una segmentazione di dettaglio della stessa e un controllo collettivo che consenta un'immissione sul mercato gestita dalla AOP mentre la fatturazione sui clienti resterà in capo alle singole imprese socie. A oggi coinvolge diverse realtà: Afe (Associazione Frutticoltori estense), Salvi-Unacoa, Apo Conerpo, ApoFruit, Begonzoni frutta, Biop, Cico, Mazzoni, Cipof, consorzio il Frutteto, cooperativa esportatori Ceor, Eur op fruit, Gobbi Dino, Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Costea Coferasta, Alegra, OP Kiwi Sole, Spreafico, Origine, Orogel, Naturitalia, Opera, Patfrut, Agrintesa, PerArte, Fruit Modena group.

Da destra: Paolo Bruni, Presidente CSO Italy, Adriano Aldrovandi, Presidente AOP UNApera, Mauro Grossi, Vicepresidente AOP UNAPera, Luigi Mazzoni, Consigliere AOP UNAPera, e Roberto Della Casa, Responsabile del progetto

 

I numeri e gli obiettivi dell'AOP

Adriano Aldrovandi, Presidente AOP UNApera, ha inquadrato subito le dimensioni dell'organizzazione:

  • oltre il 55% dell'export nazionale di pere come media dell'ultimo triennio;
  • oltre il 70% delle pere commercializzate sul mercato interno nell'ultimo triennio;
  • oltre 400 imprese agricole aderenti all'IGP nel 2021, con un +30% rispetto al 2020, di cui UNAPera rappresenta oltre il 70% delle superfici.

E ha poi puntualizzato l'obiettivo generale del progetto:

"vogliamo garantire un futuro alla pericoltura pensando a tutta la filiera, dal campo al consumo. Questo sarà possibile tramite azioni specifiche e assolutamente necessarie per il settore:

  • migliorare la qualità delle pere. Si tratta di un risultato di lungo periodo, un primo passo sarà quello di creare delle linee guida di produzione da condividere per arrivare sul mercato con una produzione più omogenea e con caratteristiche qualitative più standardizzate;
  • segmentare, di conseguenza, l'offerta delle pere;
  • Adottare un diverso approccio al mercato;
  • Dare maggiore attenzione e cercare delle soluzioni alle problematiche fitosanitarie.

Migliorare la qualità per aumentare i consumi

Sulle funzioni dell'AOP e sulle difficoltà del settore è entrato nel merito Roberto Della Casa, Responsabile del progetto.

L'AOP è delegata a concludere accordi quadro per l'ambito commerciale e marketing con le insegne della distribuzione moderna e con le imprese commerciali all'ingrosso sviluppando settimanalmente listini di riferimento, mentre i soci gestiranno la commercializzazione quotidiana. è previsto poi un robusto piano di trade e consumer marketing in partnership con il consorzio di tutela della pera IGP per legare il prodotto alle strategie commerciali del sistema distributivo moderno e tradizionale e per affermare i valori distintivi del frutto pera e dell'indicazione geografica. A questo si affiancherà un programma di sviluppo della certificazione di imprese e superfici da dedicare alla pera IGP così da raggiungere in tre anni il 35% della superfici dell'areale e per arrivare a una distribuzione numerica sul 70% dei negozi su scala nazionale. Completa il progetto la definizione di un piano di miglioramento degli standard di qualità commerciale da sviluppare a livello comune e da verificare tramite un sistema di controllo di qualità vincolante per i soci gestito dall'AOP e delegato a una struttura terza.

"Alla base della definizione delle azioni da svolgere c'è stata un'analisi delle cause del calo dei consumi delle pere è stato un passaggio fondamentale. Tra il 2013-15 e il 2018-20 le pere hanno registrato un -20% e addirittura un -24% solo tra il 2016 e il 2020. Nonostante le pere rappresentino il 7% dei prodotti ortofrutticoli acquistati dai consumatori, una quota elevata di persone (62%) afferma che il mancato acquisto è legato al fatto che la qualità del prodotto è troppo variabile.

Migliorare le caratteristiche del prodotto sarà allora un obiettivo imprescindibile. Ricordiamoci infatti che senza un aumento dei consumi e senza un reddito per i produttori non c'è futuro. La dinamica dei prezzi (€/kg) all'origine delle pere in Emilia-Romagna (riportata nella figura) spiega molto bene il problema".

Ancora molto da fare

Nel ricordare il valore del settore (la produzione di pere rappresenta il 35% della Plv frutticola regionale e la produzione della sola Emilia-Romagna è il 70% di quella nazionale), Mauro Grossi, Vicepresidente AOP UNAPera, e Luigi Mazzoni, Consigliere, hanno infine precisato che "si tratta di un progetto senza precedenti per il settore, tutte le esperienze passate non sono state sufficienti. Ma siamo solo all'inizio. Abbiamo voluto costituire rapidamente l'AOP prima della campagna pericola ma il progetto non è assolutamente chiuso. Stiamo aspettando delle risposte anche dalle Regioni limitrofe e da tutte le realtà coinvolte nella filiera che possono essere interessante. Abbiamo cercato e cercheremo ancora di coinvolgere un numero sempre maggiore di di soggetti: Istituzioni, come l'Emilia-Romagna, sindacati di produttori e dei lavoratori, fino ad arrivare ai consumatori passando per la la distribuzione".

A conclusione della presentazione della nuova organizzazione, Alessio Mammi, assessore all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, ha riconfermato l'appoggio e l'impegno economico della Regione. "La frutticoltura è un settore strategico per il Paese e la pericoltura lo è in particolare per l'Emilia-Romagna. Condivido appieno lo spirito che ha portato alla nascita dell'AOP, ovvero una visione comune e la volontà dei produttori di unirsi. Importantissimi gli obiettivi sia a livello di prodotto sia a livello commerciale. Davanti a questo, come ho detto un anno fa, la Regione c'è ancora e non si tira indietro".


Le stime di produzione 2021 delle pere in Italia 

A seguito delle ripetute gelate nel periodo tra la metà di marzo e la prima decade di aprile, la produzione di pere, così come di molte altre frutticole, risulta fortemente penalizzata. In base all’analisi condotta da OI Pera le produzioni 2021 potrebbero collocarsi
attorno al -60% sul 2020, con situazioni leggermente migliori per le varietà estive,
come Carmen e Santa Maria sul -40%, Coscia -40%, William vicina al -50%. Peggiori
le stime per Conference con il 65% in meno e Kaiser -70/75%.
L’Abate oggi è stimata sul -70% sul 2020.
Si sottolinea che queste variazioni fanno riferimento alla produzione totale; solo a
raccolta ultimata sarà possibile determinare la quota di prodotto non
commercializzabile, che già oggi si ritiene percentualmente superiore a quella degli
anni passati a causa dei danni da gelo, da cimice asiatica e da maculatura bruna,
fenomeni questi ultimi purtroppo già presenti in campo, ma ad oggi non
quantificabili.
A queste variazioni si giunge anche tenendo conto dell’andamento delle superfici
produttive che nel 2021 con circa 27.000 ettari a livello nazionale segnano un -5%
sul 2020. In Emilia-Romagna, dove si conferma la medesima variazione percentuale,
si registrano cali significativi per Conference -13%, Decana -7%, mentre più stabile è
la situazione per le varietà più precoci, come Santa Maria, Carmen e William.
L’Abate perde invece il 4% degli impianti produttivi dell’anno precedente.

A differenza della passata stagione, dalle prime indicazioni provenienti dagli altri
paesi europei (Interpera 2021), anche le produzioni dei nostri competitors,
dovrebbero risultare significativamente ridotte rispetto al 2020, in particolare
l’offerta di Belgio e Olanda sembra essere stimata sul -30% rispetto all’anno passato.

Al futuro della pericoltura ci pensa UNAPera - Ultima modifica: 2021-07-30T13:11:21+02:00 da Sara Vitali

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