Il commercio estero dell’ortofrutta italiana nell’anno 2020 rispetto al 2019 ha confermato il trend di crescita in valore evidenziato nei dati trimestrali: 5,8% in più rispetto al 2019, pari a quasi 264 milioni di euro in più anno su anno. Più valore, meno quantità: il 2020 si chiude con un calo delle quantità esportate del 2,8% (3,5 milioni tons). Il valore dell’export supera 4,8 miliardi di euro, il valore dell’import si ferma a circa 4,2 miliardi. Il saldo commerciale positivo anno su anno balza a quasi 664 milioni di euro, + 90,4%. È questa la fotografia del settore presentata da Fruitimprese sulla base dei dati Istat.
Nell’anno della pandemia in ripresa l’export di agrumi (+7,8% in valore), di frutta fresca (+7%), ortaggi (+1,4%). Gli agrumi sono protagonisti anche dell’import (+20,4% in valore, +6,1% in quantità), mentre si registra un forte calo dell’import di ortaggi (-13,1% in valore).
Trend positivo per mele, kiwi e uva da tavola
L’importanza dell’innovazione varietale è testimoniata dal trend positivo dei prodotti leader come le mele, l’uva da tavola ed il kiwi. Le mele che attraverso l’introduzione delle varietà club mantengono la leardership dell’export (per un valore di oltre 833 milioni, +13,4%), l’uva grazie alle nuove varietà seedless (senza semi) cresce in quantità (7,25%) e sfiora il 10% come maggior valore (oltre 720 milioni di euro di export). Il kiwi, che pur ha pagato un’annata difficile (-10% in quantità), spunta una significativa crescita in valore (+5,31%, oltre 460 milioni di euro) grazie alle nuove varietà gialle che trainano anche i prezzi della varietà verde.