Tra il 14 ed il 16 settembre 2016 si sono svolte a Bolzano le XI Giornate Scientifiche della Soi, organizzate dalla Libera Università di Bolzano, con il supporto del Centro di Sperimentazione agraria e forestale Laimburg e la Fondazione Edmund Mach. Vi hanno partecipato circa 200 delegati da tutta Italia in rappresentanza di università, istituti di ricerca e mondo della produzione orto-floro-frutticola. Diversi gli sponsor che non hanno fatto mancare il loro sostegno: Marlene Südtirol, Assomela, il consorzio vivaisti altoatesini con il marchio della mela Bonita, i Giardini di Castel Trauttmansdorff e la ditta Raiffeiner.
Il programma del convegno era articolato in tre simposi, nei quali le ampie tematiche relative all’uso sostenibile delle risorse nel processo produttivo, alla qualità delle produzioni e alla multifunzionalità del settore ortoflorofrutticolo, sono state affrontate in maniera trasversale, in una prospettiva funzionale alle sinergie, allo scambio di conoscenze ed alla contaminazione tra i diversi settori.
A distanza di qualche mese dal convegno è quindi possibile fare un bilancio generale dell’evento e trarre alcune indicazioni importanti in merito alle tematiche maggiormente presenti nel panorama della ricerca e sperimentazione in orto-floro-frutticoltura. Dall’analisi dei contenuti delle 7 relazioni ad invito, delle oltre 50 comunicazioni orali e dei circa 110 poster emergono le tematiche e metodologie maggiormente innovative e promettenti, che rappresenteranno lo standard scientifico di riferimento per i prossimi anni. In questa nota si presenta una revisione critica generale dei contenuti del convegno seguendo l’articolazione del programma nei tre simposi prima ricordati, a loro volta suddivisi in sessioni tematiche.
La relazione di apertura del convegno è stata tenuta dal Henk de Zeeuw della Ruaf Foundation (Olanda) sulle ampie, e quanto mai attuali, tematiche della multifunzionalità della ortofrutticoltura. La “keynote” ha considerato in particolare il ruolo fondamentale che forme diverse di frutticoltura e orticoltura condotte in contesti urbani e periurbani, oggi svolgono a livello non solo economico, ma anche sociale e sanitario.
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