La sensibilità dell’acino d’uva ai danni meccanici, unita alle caratteristiche strutturali della tipica forma d’allevamento a “tendone”, fanno sì che nel vigneto di uva da tavola si faccia largo uso di manufatti protettivi, a partire dalle reti antigrandine. Queste hanno maglie di 2,5-4,0 mm e fattore d’ombreggiamento variabile tra 10 e 25% (Castellano et al., 2008), ma in genere non superiore al 10-12%. Le prove svolte già negli ’60 e ’70 con reti bianche o nere evidenziarono le principali influenze di questi manufatti sul microclima della chioma, come la riduzione della luce disponibile e della velocità del vento e la variazione di temperatura dell’aria nei periodi caldi: lievi incrementi con rete bianca, decrementi da -0,6 a -1,4 °C con rete nera. Deboli gli effetti sui fenomeni vegetativi e produttivi (Giulivo, 1979). In altri ambienti, come nel clima particolarmente caldo di Creta, si è invece riscontrato, con rete bianca, un innalzamento della temperatura dell’aria a livello del grappolo tra 1 e 4 °C, con riduzione d’umidità relativa connessa alla temperatura (Nicolantonakis et al., 2007).
Un differente impulso alla ricerca in questo settore è stato dato dall’introduzione di reti colorate, antigrandine o ombreggianti, che interferendo con la qualità della luce trasmessa hanno manifestato varie influenze sulla fisiologia e la qualità della produzione, sia nella vite che in altre specie frutticole (Shahak e Gussakovsky 2004; Bastías et al., 2012; Colapietra et al., 2013). I risultati, tuttavia, non sempre appaiono concordanti: il confronto tra reti ombreggianti di colore bianco, giallo e rosso ha evidenziato, da parte della rete rossa, un’influenza positiva sulla produttività della cultivar di melo Golden Delicious, un effetto negativo sul peso della bacca del vitigno a maturazione precoce Superior Seedless ed un effetto di rallentamento dell’accumulo glucidico nella bacca del vitigno a maturazione tardiva Red Globe, senza variazione di peso (Shahak et al., 2008).
Disponendo di reti antigrandine di colore bianco, giallo e rosso in un vigneto della cv Italia, tutt’oggi di grande rilievo per l’economia viticola italiana, si è intrapreso uno studio per contribuire a sondare i risultati conseguibili con questo tipo di manufatti.
Leggi l’articolo completo su Frutticoltura n. 7-8/2016 L’Edicola di Frutticoltura