La nona edizione della Giornata tecnica dei piccoli frutti organizzata dalla Fondazione Edmund Mach ha riguardato l'andamento dell'annata appena trascorsa e le esperienze condotte nell’ambito della difesa fitosanitaria verso Drosophila e Antonomo della fragola.
L'importanza del settore dei piccoli frutti
Gli ettari coltivati in Trentino ammontano a circa 140 per le fragole, 60 per il lampone, 40
per le more, 60 per il ribes e 150 per il mirtillo, con produzioni che complessivamente
raggiungono un totale di circa 15.000 tonnellate annue. Il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri: «l'incontro tecnico dimostra l'impegno del Centro Trasferimento Tecnologico nel supportare il comparto dei piccoli frutti. Il settore ha avuto uno sviluppo importante negli ultimi anni e contribuisce ad apportare qualità ed eccellenza all'agricoltura trentina. Il forte impegno sul fronte della ricerca scientifica si dimostra con le attività di miglioramento genetico in primis, ma anche l'importante collaborazione con l'Istituto di Laimburg impegnato nel vicino Alto Adige ad affrontare problematiche simili che affliggono l'agricoltura».
Continuano i lanci del parassitoide della Drosophila
Durante l'incontro è stato affrontato il tema del monitoraggio annuale di Drosophila suzukii, che viene svolto per controllare l’evoluzione delle popolazioni e consentire una difesa più efficace delle colture. Si è inoltre visto come il clima, in particolare invernale, influenzi la sua sopravvivenza. Ne deriva che le temperature miti sempre più frequenti degli ultimi anni comportano percentuali di sopravvivenza più elevate durante le prime fasi del ciclo dell’insetto.
Si è parlato poi dei primi due anni di applicazione della lotta biologica al moscerino della frutta, che da oltre 10 anni rappresenta la principale problematica per i piccoli frutti ed il ciliegio. Il rilascio del parassitoide specifico Ganaspis brasiliensis è un processo lungo che prevede di valutare la diffusione e la sua capacità di controllo del fitofago. Come per le altre regioni d’Italia, si prevede la prosecuzione dei lanci per un ulteriore anno in seguito all’autorizzazione ministeriale per il rilascio.
Controllo integrato dell'Antonomo della fragola
Un altro argomento affrontato sono state le nuove conoscenze sull’antonomo della fragola, che anche quest’anno ha rappresentato un’avversità molto critica. Si tratta di un coleottero che, oltre a colpire i boccioli fiorali, determina danni anche sui frutti. La FEM è
impegnata ad individuare le tecniche di difesa integrata più idonee. Sono state infatti introdotte prove sperimentali utilizzando prodotti ad azione repellente per l’insetto, e soprattutto è stata registrata la presenza di parassitoidi del genere Triaspis in grado di parassitizzare l’antonomo con percentuali elevate.
Fragola consociata a piante officinali
Durante l'incontro si è parlato della coltivazione della fragola in provincia di Bolzano, che
ammonta a 90 ettari, per la maggior parte ancora in suolo. Progressivamente i produttori si
stanno orientando alla coltivazione in fuori suolo, più diffusa in Trentino. In Alto Adige, il Centro di Sperimentazione Laimburg sta svolgendo prove per valutare le varietà più adatte agli ambienti di coltivazione alpini e ad una gestione più sostenibile. Sono state presentate, in tal senso, le esperienze di coltivazione della fragola in consociazione con piante officinali che permettono di migliorare gli equilibri del fragoleto e per avere una migliore protezione della coltura, oltre ad una importante valorizzazione territoriale.
Attenzione alle temperature e alla radiazione luminosa
L’andamento climatico dell’annata appena trascorsa, con dei periodi molto caldi, ha influenzato sia i cicli di sviluppo di insetti fitofagi e dei parassitoidi specifici, sia i cicli produttivi delle colture di fragola e piccoli frutti. Nell’ultima relazione è stato presentato un resoconto della stagione produttiva della fragola in Trentino, in particolare sugli andamenti produttivi, che sembrano essere stati influenzati dal clima particolare della stagione 2022. Accanto alle temperature, anche l’entità della radiazione luminosa, in particolare nella stagione 2022, è stata superiore alla media degli ultimi 10 anni, e quindi anche questo parametro climatico potrebbe avere un ruolo nell’influenzare la fisiologia della pianta e conseguentemente l’andamento delle produzioni.