Pera dell’Emilia Romagna Igp, si parte

Si chiude il cerchio del percorso di preparazione del progetto di valorizzazione della pera dell'Emilia-Romagna. Ora parte la vera sfida: salvare un prodotto d'eccellenza e riportare reddito ai produttori  

Il progetto "Pera dell'Emilia-Romagna Igp" per la valorizzazione del prodotto frutticolo simbolo della regione è nato a luglio 2020 e oggi è pronto a partire a pieno regime: dal 6 novembre la Pera dell’Emilia Romagna IGP è in commercio con il nuovo bollino di riconoscimento. Il progetto di rilancio sarà sostenuto da una intensa campagna di comunicazione che prevede, tra le diverse attività, un spot televisivo firmato LDB Advertising.

pera igp
I relatori della conferenza di presentazione della pera Igp, da sinistra: Roberto Della Casa, Mauro Grossi, Alessio Mammi, Paolo Bruni, Luca Pagliacci

Un progetto unitario con chiari obiettivi

«È un progetto dal grande valore socio-economico, riconosciuto e appoggiato dalla Regione stessa tramite un forte investimento, che punta a tutelare una produzione frutticola fondamentale per il nostro territorio, oggi estesa su 15mila ettari – spiega il presidente del Consorzio di Tutela, Mauro Grossi –. Per farlo sono stati necessari tre passaggi: la creazione dell'AOP UnaPera (che oggi raggruppa più di 10mila ettari), la creazione dell'Igp (in soli due anni siamo passati da 2mila ha di pere Igp a 4mila), la predisposizione di una campagna promozionale. Un atto dovuto a tutti i produttori che nonostante le difficoltà continuano a resistere».

«Oltre alle numerose problematiche di campo, la pera, come altri prodotti frutticoli, soffre del consistente calo dei consumi. È un frutto di qualità ma disomogeneo e poco apprezzato (non incontra il gradimento di oltre il 50% dei consumatori) - Roberto Della Casa, docente dell’Università di Bologna, incaricato di curare la strategia del progetto -. Ma allora perchè lanciarsi in questo progetto? Oltre ai motivi ricordati da Grossi, bisogna dire che nonostante tutto la produzione di pere in Emilia-Romagna possiede le basi per supportare un'operazione di questo tipo ovvero la rilevanza e la distintività. È rilevante perchè rappresenta il 70% della produzione nazionale e ha i frutti hanno delle caratteristiche che li rendono diversi: le pere sono dolci ma leggere (contengono solo 10-12 g di zuccheri di cui l'80% è fruttosio e 2,5 g di fibre insolubili). Il nostro obiettivo è quindi quello di comunicare il valore di questo prodotto con due obiettivi: invertire la tendenza dei consumi e far diventare la pera Igp un frutto gourmande qualificandone il consumo. Gli obiettivi numerici che ci diamo sono questi: 20 mila tonnellate da commercializzare quest'anno e portare alla commercializzazione come pera Igp il 50-60% della produzione nei prossimi anni».

La filiera ortofrutticola è la più esposta ai problemi di campo (patologie ed eventi climatici avversi), di mercato (forte concorrenza globale) e di consumo (il potere d'acquisto delle famiglie è in forte calo) ma l'Italia non si può permettere di rinunciare a un patrimonio come quello della pericoltura - afferma Alessio Mammi, assessore all'agricoltura dell'Emilia-Romagna -. Entrare nell'Igp vuol dire tutelare questo valore perchè garantisce controlli, qualità, disciplinari e un percorso promozionale. La Regione ha creduto e appoggiato da subito questo progetto esempio di lavoro unitario».

Che cos'è la Pera dell’Emilia Romagna Igp?

La Pera dell’Emilia Romagna IGP si riferisce al frutto allo stato fresco delle seguenti varietà di pero: Abate Fétel, Conference, Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Bartlett, Cascade, Passa Crassana, William, Santa Maria e Carmen. Il sistema di coltivazione e lavorazione delle Pere dell’Emilia-Romagna è il primo al mondo per dimensione e, per la sua eccezionale qualità, nel 1998 è stato il primo frutto della Regione a ricevere il riconoscimento IGP nell’Unione Europea. L’Indicazione Geografica Protetta tutela i produttori delle zone vocate fra Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Ravenna. In Emilia-Romagna la Pera ha trovato il suo habitat naturale, favorita da eccellenti condizioni climatiche e di terreno.

In media il 70% delle pere italiane, infatti, proviene da questa regione: grazie al loro elevato standard qualitativo e di produzione vengono apprezzate in tutto il mondo. La coltivazione delle Pere dell’Emilia-Romagna con il marchio IGP è garantita e controllata in tutte le sue procedure da un disciplinare di produzione dettagliato che consente una produzione nel rispetto dei frutteti, dell’ambiente e della salute del consumatore. Ogni fase del processo produttivo viene monitorata da strutture di controllo che consentono la totale tracciabilità dei prodotti, la garanzia sulla qualità e la certezza del gusto, dalla produzione alla commercializzazione. Dal maggio del 2002 il Consorzio opera per difendere la qualità delle Pere dell’Emilia-Romagna, facendo applicare il disciplinare di produzione e valorizzando, attraverso azioni di comunicazione e supporto a produttori e consumatori, i prodotti per incentivarne il consumo interno e all’estero.

Grazie al progetto avviato dalla Regione e dal Consorzio di Tutela sull’IGP si è assistito ad un incremento del 78% delle aziende con produzione IGP nella campagna 2022. Sono già 700, sulle 4.600 presenti in Emilia-Romagna, le aziende che producono l’IGP, pari al 15% delle imprese, ma in rappresentanza di oltre il 25% della superficie a pero, e controllano, in un’annata di produzione ordinaria, oltre 100.000 tonnellate di Pere, ovvero oltre il 25% della produzione regionale potenziale (era solo il 10% nel 2020). Il progetto di valorizzazione commerciale parte ora con la nascita di UNApera, la AOP di valorizzazione nata fra 25 imprese del territorio ai sensi del regolamento UE Omnibus.

Un nuovo bollino per riconoscere l’IGP

A partire dal 6 novembre la Pera dell’Emilia Romagna IGP è in commercio con il nuovo bollino di riconoscimento. Un restyling studiato per far vivere il logo da solo e, al contempo, adattarlo a operazioni di co-branding con le principali marche di prodotto e/o di gamma della produzione e della distribuzione. Anche questo rientra nell’ambizioso progetto di valorizzazione del prodotto. «In quest’ottica è stato necessario ripensare anche al bollino di riconoscimento del frutto – spiega Roberto Della Casa –. Il logo in questo senso rappresenta il prodotto stesso comunicato attraverso le sue peculiarità estetiche e, soprattutto, ne valorizza l’origine territoriale: tutti concetti che saranno espressi al meglio nelle campagne di comunicazione sia a livello televisivo che tabellare».

Una soluzione per segmentare il mercato

L’introduzione della categoria di qualità “Selezione” nell’ambito della Pera dell’Emilia Romagna IGP prevede alcuni upgrade rispetto al prodotto IGP standard. Tale categoria, infatti, è disciplinata da uno specifico Regolamento adottato dall’Assemblea del Consorzio su proposta del Consiglio di Amministrazione secondo il modello adottato per la stagionatura dai formaggi DOP, Parmigiano Reggiano in testa. La categoria Selezione verrà evidenziata sul prodotto e sulle confezioni tramite una declinazione specifica del nuovo logotipo dell’IGP. Tra i caratteri che contraddistinguono questa selezione vi è la qualità gustativa, ottenuta con un livello zuccherino maggiore: 2 gradi brix in più rispetto alle prescrizioni dell’IGP standard, salvo eccezioni. La durezza, poi, sarà adeguata ad avere un prodotto pastoso mentre – per rendere la “Selezione” identificabile in fase di acquisto – si è scelto un calibro distintivo rispetto a quello di solito usato per l’IGP finora in commercio.

La campagna di comunicazione

Il progetto di rilancio sarà sostenuto da una intensa campagna di comunicazione che prevede un primo flight di due settimane di spot da 15 e 30 secondi sulle principali emittenti televisive Rai, Mediaset e Cairo – a partire dal 6 novembre –, una pianificazione stampa nei mesi di novembre e dicembre su una selezione di quotidiani e riviste consumer di Mondadori, Rcs, Cairo e Manzoni, e una costante e coinvolgente presenza sui canali Facebook e Instagram del Consorzio di Tutela Pera dell’Emilia Romagna IGP, attraverso l’implementazione di un ricco calendario editoriale sulle caratteristiche organolettiche del frutto, curiosità e versatilità delle otto varietà tipiche. A questo farà seguito un secondo flight che verrà programmato all’inizio del nuovo anno per sostenere la parte centrale della campagna commerciale del frutto.

«La volontà – spiegano Roberto Della Casa e Luca Pagliacci, coordinatore del progetto di comunicazione – è quella di riportare questo frutto, attraverso la Pera dell’Emilia Romagna IGP, all’attenzione dell’opinione pubblica per i suoi valori tradizionali e nutrizionali, stimolandone il consumo».

Pera IGP 2018/19 2019/20 2020/21 2021/22 2022/23 Delta 22/23 su 21-22
Ettari 1.783 2.011 2.049 3.495 4.221 21%
Aziende 299 311 317 392 696 78%
Controllato Tonn 47.274 27.603 43.415 23.459

 


Le caratteristiche della produzione di pere

I metodi di produzione: I sesti di impianto utilizzabili sono quelli tradizionalmente usati nella zona di produzione, con possibilità, per i nuovi impianti, di avere una densità per ettaro fino a un massimo di 6.000 piante. Per la difesa fitosanitaria si preferiscono, dove è possibile, le tecniche di lotta integrata o biologica. La raccolta avviene in modo scalare a seconda della maturazione delle diverse varietà: ad esempio, la prime a giungere a maturazione sono le varietà estive Santa Maria e Carmen, segue la William, poi la Conference, che si raccoglie nella prima metà di settembre; la Kaiser si raccoglie invece nella seconda decade di settembre mentre la Decana del Comizio e la Abate Fétel maturano a fine settembre. Le operazioni di raccolta sono generalmente eseguite a mano. La produzione unitaria massima è di 50 tonnellate per ettaro per tutte le cultivar ammesse.

Aspetto e sapore. La Pera dell’Emilia Romagna IGP nella varietà Abate Fétel è calebassiforme, piuttosto allungata e di colore verde chiaro-giallastro, con rugginosità agli estremi; la Conference è piriforme, spesso simmetrica, con buccia verde-giallo e rugginosità diffusa; la Decana del Comizio ha forma turbinata, buccia liscia verde chiaro-giallastra spesso colorata di rosa, con rugginosità sparsa; la Kaiser è calebassiforme-piriforme e ha buccia ruvida completamente rugginosa; la William e la Max Red Bartlett sono cidoniformi-brevi o piriformi, con buccia liscia dal colore di fondo verde-giallo, più o meno ricoperto da sovracolore rosato o rosso vivo, a volte striato; la Cascade ha forma doliforme eterogenea con asimmetria verticale e trasversale, con buccia verde chiaro di sfondo con sovracolore rosso vivo e con rugginosità sparsa; la Passa Crassana è maliforme, spesso doliforme ed è consistente, verde e con rugginosità lenticellare; la Santa Maria è piriforme o piriforme troncata, con buccia liscia di colore verde-giallo; la Carmen è calebassiforme, leggermente allungata e si presenta verde con sfaccettature rosate. Il sapore è per tutte dolce, a volte aromatico.

Pera dell’Emilia Romagna Igp, si parte - Ultima modifica: 2022-11-07T17:45:34+01:00 da Sara Vitali

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