Difendere la competitività per il futuro del kiwi

iko 2023
In questo momento la produzione italiana non è tra le migliori, ma ciò deve indurci ad affinare le tecniche di coltivazione, mantenere il presidio dei mercati e innalzare gli standard qualitativi

L’interesse nei confronti dell’actinidia si mantiene elevato in tutte le aree dove questa specie risulta coltivabile. Lo ha confermato l’annuale incontro internazionale Iko (International kiwifruit organization) tenutosi dall’11 al 13 settembre 2023 a Curicò, in Cile.

Tale attenzione ha permesso di registrare, da un lato, una sostanziale stabilità produttiva nei luoghi dove il kiwi beneficiava di condizioni ambientali ottimali sin dall’inizio della sua coltivazione e, dall’altro, un interesse crescente in nuovi areali produttivi che sperimentano con molta accortezza questa specie.

Escludendo la Cina per incompletezza di informazioni - senza dimenticare che da sola coltiva il 70% della superfice mondiale - a oggi i principali produttori ed esportatori di kiwi sono Nuova Zelanda, Italia, Grecia, Iran, Turchia e Cile. Tuttavia, tra i vari paesi sono emerse sostanziali differenze nella scelta delle varietà da coltivare nei diversi areali.

Italia e Nuova Zelanda, infatti, si stanno attualmente dedicando alla coltivazione di varietà gialle e rosse. In particolare, proprio la Nuova Zelanda prevede di raddoppiare la produzione di kiwi a polpa gialla nei prossimi cinque anni, aspirando anche a un incremento di quello a polpa rossa rispetto alle attuali produzioni e a un leggero aumento dei frutti a polpa verde.

Nelle altre aree produttive del mondo, a oggi si registra un maggiore interesse per lo sviluppo del verde e la tendenza e destinare modesti spazi alle nuove tipologie. Di contro, si registra un crescente interesse da parte di nuove aree in entrambi gli emisferi ed è in questi nuovi contesti che ci si orienta verso la coltivazione di entrambe le colorazioni.

Sul versante dei consumi - dopo un costante incremento fino al 2021 - le informazioni attualmente raccolte rivelano una lieve riduzione, attribuibile in buona parte al calo delle produzioni e al conseguente aumento dei prezzi che si è registrato in diverse aree produttive. Ciononostante, la diversa stagionalità di raccolta del kiwi nei due emisferi permette ai consumatori di approvvigionarsi di tale frutto in modo continuativo, facilitandone la fidelizzazione.

Inoltre, la salubrità e le proprietà nutraceutiche sono caratteristiche che rendono il kiwi un alimento salutare e ricco di nutrienti che, in linea con la crescente attenzione dei consumatori verso la nutrizione, se opportunamente enfatizzate potrebbero determinare un aumento dei consumi.

Attualmente la superficie mondiale destinata a questa specie risulta in crescita, nonostante le difficoltà incontrate dai produttori nel far fronte alle crescenti complicazioni dovute dall’inasprimento delle condizioni climatiche e dal proliferare di insetti e funghi resistenti alle tradizionali tecniche di difesa. La differente incidenza delle problematiche ambientali la si nota chiaramente quando si valutano le rese produttive per ettaro, che vanno da una media di 12 tonnellate per ettaro nei paesi con le performance più deboli, fino ad arrivare a superare le 30 tonnellate per ettaro nelle aree più performanti.

Considerata l’uniformità di prezzo, la differenza di resa nelle diverse aree di vendita ha importanti ripercussioni sui risultati che i produttori ricavano dalla coltivazione del kiwi. Purtroppo, in questo momento quella italiana non è tra le migliori in termini di resa produttiva, ma ciò deve indurci a incrementare le attività di sperimentazione e ricerca per affinare ulteriormente le tecniche di coltivazione, al fine di individuare le corrette strategie di adattamento per far fronte alle nuove difficoltà.

In ultimo, sul piano commerciale è indispensabile presidiare tutti i mercati attualmente disponibili e proseguire nel complesso lavoro di apertura di nuove destinazioni, al fine di mantenere percorribili tutte le possibilità per una corretta valorizzazione del prodotto. Al tempo stesso, è di fondamentale importanza garantire l’innalzamento degli standard qualitativi per continuare ad attrarre i consumatori. A questo proposito, l’individuazione di nuove varietà con caratteristiche gustative migliori può contribuire a preservare la competitività di questo frutto sui mercati globali.

Difendere la competitività per il futuro del kiwi - Ultima modifica: 2023-10-26T14:28:59+02:00 da K4

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