Colore e sapore guidano l’innovazione delle varietà di albicocco  

albicocco
L’esperienza di Giuseppe Nigro, dell’azienda agricola metapontina specializzata nella produzione di albicocche, pesche piatte, nettarine, limoni e arance

Le malattie e i cambiamenti climatici degli ultimi anni si stanno rivelando i principali ostacoli per garantire una produzione costante e regolare delle colture frutticole. In questo contesto gioca un ruolo strategico la scelta delle varietà più adatte alle richieste del mercato e alla specifica area di coltivazione. Una considerazione valida per tutte le specie da frutto e in particolare per l’albicocco. Lo conferma l’esperienza di Giuseppe Nigro, dell’azienda agricola Nigro Maurizio nel metapontino in Basilicata.

«L’azienda è alla terza generazione e dal 1950 produciamo agrumi, pesche, albicocche, susine e pere con un occhio di riguardo alle innovazioni varietali per essere sempre competitivi sul mercato e rispondere alle richieste dei nostri clienti – racconta Nigro. L’azienda si estende sui comuni di Tursi, Marina di Pisticci, Marconia, Monte Scaglioso e Bernarda per un totale di 200 ettari. A questi molto presto aggiungeremo altri 40 ha dove introdurremo nuove varietà di albicocche, arance, limoni e clementine tardive. Dal 2014 abbiamo iniziato un forte rinnovo degli impianti con le varietà più recenti. Per quanto riguarda le albicocche, che ricoprono circa 30 ha, abbiamo puntato sulle varietà di Psb come Milord, Nelson, Madrigal e su alcune altre varietà siglate che saranno disponibili nei prossimi mesi e anni. Crediamo molto in queste varietà perché rispondono molto bene a tutte le fasi del processo produttivo, dalla coltivazione alla raccolta, dalla lavorazione fino alla conservazione in magazzino e durante il trasporto. Sono tutti elementi importanti che collegano le esigenze del cliente con le scelte aziendali e che portano a un successo economico e una posizione strategica per l’azienda».

Le proposte varietali sono numerose e il frutticoltore deve prendere da solo la decisione di cosa coltivare e cosa no. Una scelta piuttosto complicata in un contesto dove un errore in frutteto può essere fatale per la vita dell'azienda. Oltre ai criteri di selezione legati al frutto e all'albero, di fronte alla forte concorrenza del mercato, Psb conferma la sua attenzione all'adattamento climatico e alla tolleranza alle malattie.

«Con l’attuale processo di innovazione varietale siamo in grado di portare sul mercato delle varietà con caratteristiche gustative elevate – spiega Edwige Rèmy, responsabile sviluppo varietale di Psb -. Tra queste varietà spiccano in particolare Domino, Flopria, Nelson e Madrigal. Queste varietà di albicocche rispondono a diverse esigenze: presentano frutti di elevata qualità e gusto come richiesto dal consumatore e le piante offrono una garanzia in relazione alla tolleranza alla Sharka».

Da ventiquattro anni Psb Producción vegetal – Buffat’s Genetics, azienda di miglioramento genetico, si occupa di ibridazione di diverse specie di drupacee e continua ad ampliare il suo calendario varietale con criteri di selezione molto rigorosi: sapore, aspetto del frutto, tolleranza a malattie (come Sharka, Xanthomonas, Monilia ecc.), produttività, resistenza alle manipolazioni e adattamento climatico sulla base del fabbisogno del freddo. Si stimano tra i 90mila e i 120mila nuovi ibridi di drupacee piantati in diverse aree, che corrispondono a oltre 70 ettari di vivaio di piante madri di ibridi oggetto di studio. Inoltre, Psb Producción Vegetal possiede 350 ettari di produzione propria di drupacee in Murcia. Ed è proprio per il fatto di essere sia ibridatore, sia produttore e distributore delle proprie varietà che Psb ha il vantaggio di conoscere i differenti punti di vista del settore, così da poter comprendere al meglio le richieste dei mercati.

L'obiettivo aziendale è di essere un punto di riferimento e garantire la soddisfazione del consumatore e di conseguenza del produttore tramite le proprie varietà, offrendo frutta dal sapore eccezionale e unico, sempre associati a un aspetto attraente. Per la specie albicocco il criterio essenziale è l’autofertilità e la qualità organolettica. L’attrazione per il colore rosso dei frutti da parte dei consumatori orienta anche i breeder a tenere in fortissima considerazione l’aspetto e la presentazione del frutto come criterio di selezione. Per questo è nata la gamma “Red premium” composta da varietà come Bolero, Totem o Fuego che possiedono un colore rosso su 100% dell’epidermide e un sapore aromatico fondente e succoso.

  • Tra le albicocche bicolori precoci e di stagione ci sono le varietà Borsalino, Mikado, Colorado, Nestor, Domino, Flopria, Lido.
  • Per quanto riguarda invece le tardive, ci sono le varietà Aristo, Oscar, Milord, Nelson, Madrigal, Agostino, e LAR2137-64.
  • Psb ha creato anche una gamma di albicocche a buccia completamente rossa chiamata Red Premium. Sono albicocche che si distinguono per il loro colore accattivante, per la dolcezza intensa e il sapore esotico. Questa categoria include: Totem, Fuego, Cheyenne, Cirano, Bolero, FAV 11-30 e FAV149-10.

Tutte le selezioni di albicocche si caratterizzano per essere rustiche, autofertili e di facile gestione, ricercando sempre il miglior sapore.

«In azienda abbiamo deciso di investire sulle varietà Psb perché hanno caratteristiche elevate – conclude Nigro: colore intenso, gusto e calibro ottimi, lunga shelf-life (no cracking) e una tenuta maggiore sulla pianta. Quest’ultimo è un aspetto particolarmente importante perché permette di tenere il frutto sulla pianta per almeno 1 o 2 giorni dopo aver raggiunto la maturazione. Un vantaggio specialmente in caso di carenza di manodopera. Le piante poi sono tolleranti alla Sharka e molto rustiche. Siamo senz’altro soddisfatti della risposta produttiva degli impianti che, con interventi di gestione minimi, arrivano tranquillamente ai 200-220 q/ha».


Le caratteristiche ricercate nell’albicocco

L’evoluzione degli standard commerciali ha visto il passaggio da frutti di colorazione giallo o arancio intenso senza sovraccolore, a varietà esteticamente molto accattivanti, a frutto aranciato e sfumato di rosso più o meno esteso, fino a giungere ai nuovi orientamenti con frutti totalmente sovraccolorati.

All’aspetto estetico si è cercato di associare quello gustativo, in particolare lavorando sull’equilibrio tra la componente acida e gli zuccheri e gli aromi del frutto, offrendo varietà a medio-bassa acidità, che si sono imposte come standard gustativi ben riconosciuti dal consumatore finale. I breeder hanno lavorato anche sull’epoca di maturazione, con l’introduzione di varietà extra-precoci, precoci, tardive ed extra-tardive, che permettono a tutto il comparto di produrre e commercializzare albicocche da inizio maggio fino a inizio di settembre, allargando di molto la finestra commerciale. La diffusione della specie in areali completamente diversi per caratteri ambientali ha richiesto un forte sforzo nella selezione di varietà che si adattassero a questi, lavorando tanto su aspetti biologici, come auto-fertilità possibilmente coniugata a fioritura abbondante medio-tardiva e fabbisogno in freddo, quanto su altri strettamente agronomici, come produttività, facilità di gestione della pianta e, non per ultimo, la resistenza/tolleranza a patogeni, in particolare il virus della Sharka. Molto importante anche la definizione di un’adeguata tecnica di gestione della pianta, che potremmo definire quasi cultivar specifica, così come l’apporto di nutrienti, che deve essere tarato sui risultati produttivi che si vogliono ottenere, e gestito in un’ottica di garantire, oltre che qualità, un’adeguata e costante differenziazione a fiore negli anni.

In pratica, serve lo “sviluppo di una varietà” per delineare un profilo corredato di tutte quelle necessarie specifiche comportamentali, pomologiche, agronomiche, fitosanitarie ecc. in modo da individuare gli areali ad esse più adatti ed eventualmente i canali commerciali e le tipologie di filiera verso cui poterle dedicare. Coltivare varietà adatte al proprio clima, caratterizzarle e valorizzarle commercialmente per la propria identità genetica e geografica, può consentire un’integrazione tra le diverse aree produttive, evitando periodi di sovrapproduzioni e conseguenti diminuzioni di prezzo. Le diverse condizioni pedo-climatiche che caratterizzano l’intera penisola possono permettere quindi una valorizzazione spinta delle innovazioni varietali, con una complementarietà delle zone di produzione.

Infine, un fattore imprescindibile che deve caratterizzare le nostre produzioni è la qualità percepita dal consumatore, non sempre facile da raggiungere per le primizie. Non dobbiamo assolutamente arretrare sul sapore, privilegiando solo la bellezza e la novità del colore completamente rosso del frutto.

(Fonte: C. Mennone, Frutticoltura n.4/2020 e Frutticoltura n. 5/2021)


Il lavoro di ricerca e innovazione varietale di Psb

L’esperienza dell'azienda Nigro


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Scarica il pdf dell'articolo pubblicato su rivista di Frutticoltura 10/2022


1. Azienda agricola Nigro

Giuseppe Nigro

Chi: Giuseppe Nigro, dell’azienda agricola Nigro Maurizio
Dove: diversi comuni nel metapontino in Basilicata
Cosa: arance, limoni, clementine tardive, pesche, albicocche, susine e pere
Quando: l’attività ha inizio nel 1950
Perché: coltiviamo le varietà Psb perché hanno caratteristiche distintive in termini di gusto, colore, calibro e rusticità della pianta
Come: impianti con sesto 5x3,5 dotati di sistema di fertirrigazione di precisione

2. Psb Produccion vegetal

Edwige Rèmy

Chi: Edwige Remy, direttrice sviluppo varietale
Dove: Murcia (Spagna)
Cosa: editori-costitutori di drupacee
Quando: azienda familiare fondata alla fine degli anni ’90 da Philipe Buffat
Perché: per portare sul mercato nuove varietà che si distinguano per caratteristiche gustative e per la tolleranza alle patologie
Come: sostenere la selezione varietale con genotipaggio iniziale per osservare solo progenie di elevato interesse (tolleranza ai patogeni e adattabilità climatica)

3. Albicocca precoce varietà Domino

Epoca di maturazione: Precoce, Flopria-cov -7 gg
Epoca di fioritura: Precoce, Colorado-cov +8 gg
Intensitá fioritura: Molto buona
Produttività: Molto buona
Portamento albero: Vigoroso, semi-espanso
Autofertilità:
Forma: Rotonda, ovoidale
Consistenza: Molto buona
Colore: arancio con sovraccolore rosso
Pezzatura: AA
Sapore: Molto buono, equilibrato

4. Albicocca tardiva varietà Nelson

Epoca di maturazione: Tardiva, epoca Farbela
Epoca di fioritura: Tardiva, epoca Bergeron®
Intensitá fioritura: Molto buona
Produttività: Molto buona
Portamento albero: Vigoroso, semi-espanso
Autofertilità:
Forma: Allungata
Consistenza: Molto buona
Colore: arancio intenso con sovraccolore rosso
Pezzatura: AA-AAA
Sapore: Molto buono, dolce, aromatico

5. Albicocca tardiva Madrigal

Epoca di maturazione: Tardiva, epoca Farbaly
Epoca di fioritura: Stagionale, epoca Milord
Intensitá fioritura: Elevata
Produttività: Elevata
Portamento albero: Vigoroso, semi-eretto
Autofertilità:
Forma: Ovoidale
Consistenza: Molto buona
Colore: arancio con sovraccolore rosso
Pezzatura: AA-AAA
Sapore: Buono, dolce aromatico

6. Albicocca rossa Bolero

Epoca di maturazione: Stagionale, Flopria-cov +15 gg
Epoca di fioritura: Stagionale, Flopria-cov +7 gg
Intensitá: fioritura Molto buona
Produttività: Molto buona
Portamento albero: Vigoroso, semi-eretto
Autofertilità:
Forma: Oblunga, allungata
Consistenza: Molto buona
Colore: Rosso opaco
Pezzatura: AA-AAA
Sapore: Molto buono, dolce e aromatico

Colore e sapore guidano l’innovazione delle varietà di albicocco   - Ultima modifica: 2022-12-14T17:39:06+01:00 da Sara Vitali

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