Cascola del nocciolo: strategie per preservare la produttività

cascola nocciolo
la cascola precoce delle nocciole è un fenomeno che genera importanti perdite produttive e che sta progressivamente interessando le diverse aree di corilicole italiane. Cause e possibili strategie sono state discusse in occasione del webinar "Cascola del nocciolo: strategie per preservare la produttività" grazie agli interventi di Lorenzo Brigante (Agrion), Giovanni Zarantonello e Devid Guastella (Terremerse) e Giuseppe Monari (Biolchim)

La cascola del nocciolo è un fenomeno che genera importanti perdite produttive e che sta progressivamente interessando le diverse aree di corilicole italiane. Si manifesta con una caduta precoce delle infruttescenze che si presentano con nocciole più o meno annerite e generalmente prive di seme o con semi poco formati e raggrinziti.

Le cause sembrano essere molteplici: insufficiente impollinazione, anomalie genetiche, mancanza d’acqua e/o di nutrienti nel periodo di accrescimento dei semi, condizioni climatiche avverse e attacchi di agenti biotici.

Da un punto di vista scientifico, i meccanismi fisiologici legati alla cascola e le conseguenti misure di intervento sono da approfondire ma, in generale, tutti gli interventi agronomici legati alla riduzione degli stress abiotici della pianta possono certamente contribuire a limitare il fenomeno della cascola, per esempio: una potatura regolare per migliorare luce e aerazione della chioma, una fertilizzazione equilibrata e una scelta corretta di impollinatori.

Se n’è parlato in occasione del webinar "Cascola del nocciolo: strategie per preservare la produttività" grazie alle esperienze di Lorenzo Brigante della Fondazione Agrion, Giovanni Zarantonello e Devid Guastella di Terremerse e Giuseppe Monari di Biolchim.

Cascola: fenomeno multifattoriale

La cascola del nocciolo è un fenomeno complesso che si manifesta con la caduta prematura delle infruttescenze prima della completa maturazione, come ha spiegato Lorenzo Brigante, responsabile della sezione corilicola di Agrion. A seconda delle cause scatenanti, la cascola può essere più o meno precoce e verificarsi in periodi differenti. I frutti posso cadere ancora attaccati all’involucro, con zone più o meno annerite e sono generalmente privi di seme o con semi poco formati. Tre sono le manifestazioni tipiche:

  • sviluppo anomalo del seme (vuoto o blank): si verifica questo fenomeno quando, in seguito a fecondazione, il guscio si sviluppo completamente ma il seme non si sviluppa;
  • aborto fisiologico (mancato nutrimento all’embrione) o aborto traumatico (causato dalla puntura di cimice);
  • brownstain disorder: colorazione bruna, disordine fisiologico ed alterazione dei frutti.

Le cause possono essere molteplici:

  • condizioni climatiche avverse (eccessi idrici e termici);
  • impollinazione insufficiente o assente (mancata sovrapposizione fiorale);
  • sensibilità varietale differente;
  • presenza di fattori biotici (funghi o insetti);
  • alterazioni nutrizionali (carenze o eccessi);
  • gestione della chioma assente o non corretta.

Quest’anno, a seguito di cascole importanti (fino all’80% di frutti caduti a terra), l’attività di monitoraggio condotta da Agrion ha evidenziato come quasi il 50% dei frutti caduti presentasse danni da cimici (non solo quella asiatica), mentre la restante parte risultava composta da frutti vuoti o con seme poco sviluppato.

Tali risultati confermano la necessità di un approccio integrato che comprenda corretta potatura, nutrizione equilibrata, controllo fitosanitario e pianificazione varietale. In particolare, Brigante sottolinea l’importanza di scegliere cultivar compatibili e garantire la sovrapposizione tra fioritura maschile e femminile, per favorire una fecondazione efficace e ridurre l’aborto fisiologico dei frutti.

Rivedi l'intervento e scarica la presentazione 

Pianificare una nutrizione mirata

«Il mercato del nocciolo è molto dinamico e soddisfacente dal punto di vista del prezzo se il prodotto c’è» ha commentato Giovanni Zarantonello di Terremerse.

«Il nocciolo si presenta come un’alternativa interessante rispetto alla frutta tradizionale più esposta a problemi come le gelate tardive, la mancanza di un prezzo garantito sul mercato e la scarsa manodopera. In Emilia-Romagna ormai diversi frutticoltori hanno investito sul nocciolo e le soddisfazioni non mancano. La campagna di raccolta 2025, che ha interessato circa 38 ettari, vede una resa media di 6-7 quintali a ettaro per gli impianti più giovani e rese fino a 10-12 q/ha per quelli al secondo o terzo anno di raccolta.

Per ottenere buoni risultati il corileto deve essere gestito come un frutteto moderno, abbandonando il paradigma storico legato alla coltura: è fondamentale lavorare il terreno i primi anni, pulire la fila per evitare la competizione con le malerbe, adottare un sistema di irrigazione di precisione come, per esempio, la doppia ala gocciolante interrata supportata da Dss con sonde suolo per il monitoraggio del contenuto idrico, posizionare bene i trattamenti antioidici e curare la concimazione. Tutte questi accorgimenti portano a una veloce entrata in produzione e a ottenere un prodotto di qualità».

Rivedi l'intervento e scarica la presentazione

Risulta fondamentale anche conoscere bene le esigenze della pianta. Devid Guastella di Terremerse ha approfondito gli aspetti fisiologici e nutrizionali della cascola, sottolineando la vulnerabilità delle fasi riproduttive del nocciolo agli stress termici e idrici ma anche alla carenza di macro e microelementi minerali — quali boro, zinco, calcio, ferro e magnesio. Pertanto, è necessario definire piani di nutrizione specifici per fase fenologica, calibrando gli apporti in funzione dello sviluppo del frutto.

«L’analisi del suolo e quella linfatica della pianta permettono di sapere il contenuto di elementi nutritivi presenti nel terreno esplorato dalle radici e ciò che la pianta sta asportando in un determinato momento, stabilendo di conseguenza gli interventi nutrizionali necessari. Risulta utile anche eseguire un’analisi pollinica per capire la vitalità del polline, strettamente collegata agli stress ambientali della stagione. Avere tutte queste informazioni aiuta a impostare per tempo la strategia nutrizionale. Ricordiamo infatti che il nocciolo manifesta sintomi di carenza tardivamente, perciò, basandosi solo su una diagnosi visiva si rischia di intervenire troppo tardi.

cascola nocciolo
Figura 1 - Posizionamento degli interventi di nutrizione in base alla fase fenologica

Impostando un piano di nutrizione per il nocciolo è bene tenere a mente alcuni consigli utili (figura 1):

  • apportare azoto a lento rilascio accompagnato da fosforo e potassio per una concimazione di base;
  • apportare calcio e boro, più eventuali altri elementi individuati dalle analisi, in fase di fioritura;
  • apportare calcio, boro, zinco e ferro durante la fase di fecondazione;
  • apportare magnesio e potassio in primavera, soprattutto quando l'umidità è elevata;
  • fare un’analisi linfatica della pianta tra maggio e fine giugno per verificare che il contenuto di elementi nutritivi sia regolare e intervenire prima che sia troppo tardi per recuperare eventuali carenze;
  • fare un’analisi del suolo in autunno ogni due anni.

Rivedi l'intervento e scarica la presentazione

Biostimolanti per favorire allegagione e ridurre gli stress

Sul fronte applicativo, Giuseppe Monari, tecnico Biolchim, ha presentato risultati ottenuti mediante l’impiego di biostimolanti per migliorare la fioritura, l’allegagione e la resistenza agli stress, riducendo in questo modo il fenomeno della cascola (vedi tab. 1).

La strategia a supporto dell’impollinazione proposta combina Folicist, biostimolante a base di estratti vegetali e amminoacidi, con Nutrigemma B-Zn, concime arricchito in boro e zinco. L’applicazione mirata all’inizio della fioritura femminile e dopo sette giorni dal primo trattamento ha consentito di ottenere maggior uniformità di germogliamento e incremento della percentuale di allegagione, una diminuzione della cascola anticipata e un effetto positivo anche sul calibro dei frutti.
In collaborazione con Agrion,  è stata testata una strategia fogliare in post-raccolta basata sull’impiego di questi due prodotti in aggiunta a Protamin Cu 62 che ha mostrato un aumento produttivo fino al 35% rispetto ai testimoni e una riduzione della presenza di nocciole vuote o sottocalibro.

Nelle fasi successive della crescita, l’impiego del biostimolante Bio Help-Plus, a base di trealosio e zeatina, ha evidenziato un’efficace azione di protezione contro stress abiotici quali caldo, freddo e carenza idrica, stabilizzando le funzioni cellulari e migliorando la fisiologia della pianta.

L’uso dei biostimolanti non sostituisce ma completa la nutrizione tradizionale, agendo sulla resilienza metabolica della coltura e contribuendo a una maggiore stabilità produttiva.

Rivedi l'intervento e scarica la presentazione

Tab. 1 - Le strategie Biolchim 

OBIETTIVO PRODOTTO DOSE EPOCA
Promuovere la fioritura e l'allegagione FOLICIST
+
NUTRIGEMMA B-Zn *
1-1.5 l/ha
+
2-2,5  l/ha
1° intervento a inizio fioritura femminili, ripetetere dopo 7 giorni
Ottimizzare la fioritura femminile del nocciolo al fine di ottenere un miglioramento dei parametri dei frutti in raccolta NUTRI-GEMMA B-Zn
+
PROTAMIN Cu 62
2  l/ha
+
2,5  l/ha
2 interventi a fine settembre (post-raccolta)
NUTRI-GEMMA B-Zn
+
PROTAMIN Cu 62
2  l/ha
+
2,5  l/ha
fine settembre – inizio ottobre (a 7 gg dal primo intervento)
FOLICIST 1,5 l/ha Inizio febbraio, ripetuto dopo 7 gg
Riduzione condizioni di stress su impianti in produzione BIO HELP-PLUS
+
MICROFOL COMBI
1 kg/ha
+
1-2 kg/ha
1° intervento inizio maggio
2° intervento accrescimento mandorla (inizio/metà giugno)
3° intervento accrescimento mandorla (inizio/metà luglio)

Approccio integrato per ridurre la cascola

Le esperienze presentate convergono su un punto chiave: la gestione della cascola richiede un approccio integrato e multidisciplinare. L’unione tra monitoraggio fitosanitario, nutrizione mirata, corretta gestione della chioma e impiego di biostimolanti rappresenta oggi la via più efficace per contenere le perdite e migliorare la redditività del corileto.
In un contesto climatico sempre più variabile, la sinergia tra ricerca, tecnica e innovazione applicata resta la principale garanzia per una corilicoltura competitiva e sostenibile.

Cascola del nocciolo: strategie per preservare la produttività - Ultima modifica: 2025-10-14T17:20:38+02:00 da Sara Vitali

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome