La patologia fungina Glomerella Leaf Spot (Gls), che fino a pochi anni fa era limitata agli areali melicoli subtropicali del Sud America, in particolare Brasile e Uruguay, nel sud-est degli Stati Uniti e in Cina e Giappone, da 5 anni è presente anche in Italia, con segnalazioni in particolare in Emilia-Romagna, Veneto e Alto Adige.
Comparsa ed evoluzione al Nord Italia
A livello italiano, su melo le varietà maggiormente interessate dalla malattia Gls sono quelle che hanno come parentale la cv Golden Delicious, come Gala e i suoi cloni, Granny Smith, Rosy Glow e Sekzie (gruppo Pink Lady) oltre alle cv Story Inored e Esmeralda.
In seguito alla comparsa del 2019, le analisi di laboratorio hanno rilevato la presenza di Glomerella fructicola, in grado di provocare, oltre ai marciumi sui frutti, anche una caratteristica maculatura necrotica fogliare che, a seguito di condizioni climatiche particolarmente calde e umide, può portare a precoci e intense filloptosi. Una successiva analisi più approfondita ha rivelato che la specie inizialmente classificata come Glomerella fructicola, è in realtà ascrivibile a Colletotrichum chrysophylum. Ciò è stato confermato anche dalle analisi molecolari effettuate sui campioni sintomatici prelevati negli anni successivi, sempre nel territorio italiano. Tale specie, nell’eziologia della malattia ascrivibile al complesso del Gls, è stata confermata, oltre che in America latina, anche in regione Piemonte e nella provincia di Bolzano.
Nel 2018 è stata segnalata per la prima volta anche la presenza di C. godetiae e C. fioriniae su campioni di mele con sintomi di marciume amaro provenienti dal Südtirol. Queste due specie non erano mai state menzionate prima come patogeni post-raccolta del melo in Italia, anche se la rianalisi di campioni raccolti in passato indica che questi agenti sono presenti in Italia da almeno un decennio.
Dopo il biennio 2020-2021 relativamente tranquillo, caratterizzato da sporadiche segnalazioni della malattia, nel 2022, in Alto Adige, si è assistito ad un incremento dei casi soprattutto a danno delle cv Rosy Glow e MC38. In questa annata, in Veneto è stato ritrovato anche Colletotrichum grossum, prima segnalazione a livello mondiale, sulla cv ticchiolatura resistente Story Inored. L’anno successivo si è verificata un’ulteriore espansione delle zone colpite, a cui si è aggiunta un’insorgenza più precoce dei sintomi, già dalla fine di luglio, con danni che in certi casi hanno compromesso la totalità della produzione. Inoltre, nel 2023 si sono osservati in Italia sintomi a carico dei frutti in meleti delle cv Gala e Granny Smith, ma, soprattutto, accompagnate da una intensa defogliazione che si è manifestata dalla metà di settembre.
Nel 2023, le segnalazioni di aziende colpite da Gls sono aumentate non solo in Emilia-Romagna, ma nell’intero comprensorio melicolo del nord Italia, con manifestazioni sintomatiche sia a carico dell’apparato fogliare, dove si verificano intense defogliazioni (soprattutto a carico delle cv Gala, Granny Smith e del gruppo Pink Lady), sia a carico dei frutti, con la comparsa di marciumi lenticellari (in particolare sulle cv Gala, Story Inored, Esmeralda e il gruppo Pink Lady). L’estensione della problematica è proseguita anche nel 2024 con l'aumento nel numero delle aziende colpite e nei danni causati, destando notevole preoccupazione tra i produttori, anche in riferimento alla difficoltà del contenimento dei sintomi a livelli economicamente accettabili.
Sintomatologia e contenimento della malattia
Una volta comparsi i primi sintomi nel frutteto, lo scoppio epidemico della malattia può essere molto difficile da controllare, spesso a causa anche del repentino aggravarsi dei sintomi. Vista la recente comparsa di Glomerella in Italia, sono ancora limitate le esperienze dirette sul contenimento di questa avversità con i fungicidi e le informazioni a disposizione derivano principalmente da esperienze americane o del sud America (Brasile e Uruguay).
È necessario che la sperimentazione venga continuata ed eventualmente ampliata con test in semicampo e campo, oltre che studi epidemiologici per trovare i principi attivi maggiormente performanti, i momenti più idonei per le applicazioni in campo al fine di mettere a punto strategie di difesa più efficaci nel contenere questa malattia a livelli economicamente sostenibili.
Leggi l'articolo completo su rivista di Frutticoltura n.9/2024