Ortofrutta, giù la bilancia commerciale export-import 2019

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Si conferma l'andamento negativo della bilancia commerciale del settore ortofrutticolo, già evidenziato dai dati del primo trimestre dell'anno scorso. Tiene l’export (4,6 miliardi di euro), in calo (-55%) il saldo attivo. È il quadro reso noto da Fruitimprese sulla base dei dati Istat. Marco Salvi: «Questi numeri non possono accontentarci. Tornare a crescere è possibile»

Si conferma l'andamento negativo della bilancia commerciale del settore ortofrutticolo, già evidenziato dai dati del primo trimestre dell'anno scorso. Dal 2019 il saldo ne esce più che dimezzato: 348,6 milioni contro i 781,7 del 2018 (- 55,4%). In particolare, l’import supera l’export in quantità, 3,7 milioni di tonnellate contro 3,6 milioni, che tiene però in valore (4,6 miliardi di euro l'export e 4,2 miliardi l’import.

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nel 2019 sprofonda il saldo attivo" su Terra e Vita

E’ il quadro della bilancia commerciale dell’ortofrutta italiana nel 2019 (dati Istat) reso noto da Fruitimprese, un'associazione che riunisce oltre 300 imprese ortofrutticole italiane impegnate nell'attività di import-export.

Marco Salvi: «Questi numeri non possono accontentarci»

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Marco Salvi, presidente Fruitimprese

«I dati definitivi dell’interscambio 2019 confermano una sostanziale tenuta dei volumi e delle quantità dell’export rispetto al 2018 - commenta Marco Salvi, presidente di Fruitimprese . Confermano anche una forte richiesta di prodotto da parte dei consumatori e delle famiglie italiane, il che giustifica il forte incremento dell’import. Di conseguenza la bilancia commerciale di settore esce squilibrata in maniera importante. Questi numeri non possono accontentarci, soprattutto se paragonati a quelli di altri paesi dal cui confronto usciamo fortemente penalizzati.

Come abbiamo sempre detto, è nostra convinzione che tornare a crescere è possibile sia sui mercati esteri (se sapremo sottoscrivere rapidamente accordi bilaterali con Paesi oggi chiusi alle nostre produzioni) sia sul mercato interno se i consumi saranno sostenuti da campagne di promozione adeguate al valore che le produzioni ortofrutticole hanno per la salute dei consumatori e per l’economia del Paese».

Le importazioni che incidono sul saldo

La contrazione sensibile del saldo commerciale è dovuta in larga misura all'aumento delle importazioni (4% in quantità e dell'11,1% in valore). L'export a conti fatti tiene, con un aumento del 2,5% in quantità  e un calo di appena lo 0,2% in valore. Complessivamente l'Italia ha spedito oltreconfine circa 3 milioni e 642 mila tonnellate di prodotti per un valore di 4 miliardi e 590 milioni di euro. In crescita i volumi di ortaggi (0,9%), frutta fresca (5,7%) e frutta secca (2,1%) mentre battuta d'arresto per gli agrumi (-13%). In valore crescono gli ortaggi (4,1%) e la frutta secca (1,2%) e calano gli agrumi (-5,2%) e la frutta fresca (-2,3%).

COMMERCIO ESTERO ORTOFRUTTICOLO - RAFFRONTO PRIMI DIECI MESI DEGLI ANNI 2018-2019. Fonte: elaborazione Fuitimprese su dati Istat

Per quanto riguarda le importazioni  l'Italia ha importato circa 3,7 milioni di tonnellate per un valore di 4,2 miliardi di euro. Tra i singoli comparti crescono in volume gli ortaggi (7%), gli agrumi (5,8%), la frutta fresca (7,4%) e la frutta secca (13,5%) mentre cala la frutta tropicale (-4,7%). In valore segno positivo per tutti i comparti ad eccezione degli agrumi che hanno fatto registrare un calo del 6,4%.

Coronavirus, garantiti prodotti con le massime garanzie

In riferimento all’attuale crisi da Coronavirus, Salvi ribadisce che «le imprese del settore stanno lavorando giorno e notte per garantire la fornitura di prodotti all’Italia, all’Europa e al mondo nel rispetto delle massime garanzie igienico-sanitarie e delle prescrizioni dei Decreti governativi. Ci siamo adeguati in tempi strettissimi alle prescrizioni del Governo per quanto riguarda i nostri ambienti di lavoro per assicurare la massima tutela della salute dei nostri dipendenti nei magazzini di lavorazione e confezionamento. Ai nostri clienti in Italia, Europa e nel mondo continuiamo a fornire, come e più di sempre, prodotti con le massime garanzie organolettiche e igienico-sanitarie e forse è proprio in occasioni emergenziali come questa che ci si rende conto del servizio prezioso che le nostre imprese rendono alla collettività».

«Questa crisi ci insegna – conclude Marco Salvi – che il valore dei nostri prodotti non sta solo nel prezzo, ma nelle garanzie di qualità e certificazione che le nostre imprese sono in grado di offrire. L’Italia può solo avvantaggiarsi se l’asticella globale della qualità si alza, perché nella tutela della salute dei consumatori non siamo secondi a nessuno.  Ribadisco che non è accettabile alcuna discriminazione verso i nostri prodotti da parte di catene di altri Paesi europei e non, o di catene di retailer che in questi giorni di confusione stanno prendendo decisioni improvvisate ai danni delle nostre produzioni  (o di altri paesi partner)».

Ortofrutta, giù la bilancia commerciale export-import 2019 - Ultima modifica: 2020-03-17T16:26:28+01:00 da Sara Vitali

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