L’accrescimento degli agrumi ha un andamento suddivisibile in tre fasi: la fase 1, che va dalla fioritura fino alla cascola fisiologica dei frutti del mese di giugno, la fase 2, dalla cascola di giugno fino alla pre-invaiatura dei frutti, e la fase 3, dall’invaiatura fino alla maturazione e senescenza dei frutti. Nella fase 1, con durata variabile in base alla specie da 40 a 50 giorni, l’accrescimento del frutto è rapido e l’aumento di pezzatura avviene per divisione cellulare. Questa fase si conclude con la cascola dei frutti, fenomeno influenzato da molti fattori a volte concomitanti che è difficile da tenere in debita considerazione e soprattutto non controllabili. Tuttavia, un’attenta gestione delle tecniche colturali può sicuramente attenuare il fenomeno.
I fattori che incidono sulla cascola
- competizione tra frutti e foglie: una forte ripresa vegetativa va a discapito del frutto;
- riserve accumulate dalla pianta: la disponibilità di elementi minerali è critica nell’epoca di fioritura e allegagione, infatti, nell’estate precedente, è opportuno favorire l’accumulo di sostanze nutritive negli organi di riserva da cui saranno mobilizzate verso i frutti nel periodo primaverile. Stessa cosa per gli zuccheri; l’incisione dei rami (vedi box) per esempio incrementa l’allegagione in quanto interrompe il flusso floematico dei carboidrati verso le radici e li concentra nella parte epigea;
- dimensione dei frutti: man mano che aumenta la cascola diminuisce;
- condizioni ambientali: temperature superiori ai 30 °C, umidità dell’aria bassa e stress idrico, condizioni abbastanza frequenti nel periodo dell’allegagione dei frutti, determinano l’aumento della cascola. In questo caso è importante un’irrigazione climatizzante che tende a far aumentare l’umidità dell’aria;
- fattori ormonali: il fenomeno è stimolato dall’acido abscissico, che aumenta nella fase di caduta petali e nella transizione dalla fase I alla fase II di crescita. Nelle clementine è presente già una settimana dopo la fioritura e potrebbe essere la causa della scarsa allegagione che questa specie presenta. Il livello di acido abscissico aumenta nei periodi secchi, di carenza idrica e disidratazione della pianta;
- interventi esterni, applicazioni di nitrato potassico in post allegagione favoriscono un aumento della pezzatura dei frutti che li rende meno sensibili alla cascola.
L’incisione dei rami
Questa tecnica, che determina la riduzione del vigore favorendo la fruttificazione, è utilizzata in agrumicoltura per indurre la fioritura di varietà alternanti, per aumentare l’allegagione in varietà con un basso indice di partenocarpia naturale e per la pezzatura finale del frutto. L’incisione è possibile effettuarla in due modi:
- con l’eliminazione di un anello completo di corteccia, di larghezza variabile, dal tronco o dai rami principali;
- o, più frequentemente, con un semplice taglio di circa 1 mm intorno alla circonferenza dei rami principali e senza la separazione della corteccia.
La risposta della pianta a questa tecnica dipende dal momento di esecuzione, dallo stato fitosanitario e dalla corretta esecuzione della tecnica. Bisogna effettuarla toccando solo il floema senza danneggiare il legno, in quanto potrebbe limitare il trasporto di acqua ed elementi minerali verso la parte aerea. Se effettuata correttamente è possibile ripeterla per più anni. L’incisione va praticata su rami e lontano dal punto di inserzione delle branche principali, per consentire qualora sia necessario l’innesto. Si esegue con forbici curve o strumenti similari appositamente costruite per lo scopo