Pere Abate Fétel, trattamenti fogliari con calcio prevengono il riscaldo molle

pere Abate
Sintomi di riscaldo molle su Abate Fétel
L’applicazione di alcuni formulati a base di calcio possono migliorare la conservazione della pera Abate in AC dinamica riducendo gli effetti negativi del riscaldo molle. Le condizioni ambientali e la gestione agronomica aziendale probabilmente hanno effetti altrettanto importanti sulla fisiopatia

A differenza di altre cultivar, le pere Abate Fétel non possono essere conservate in atmosfera controllata (AC) con basso O2 o con AC dinamica in quanto si inducono elevate incidenze di riscaldo molle, fisiopatia indotta da stress respiratorio. Il calcio svolge un importante ruolo nelle funzioni cellulari in quanto preserva l’integrità e la stabilità della membrana citoplasmatica e conferisce resistenza alla parete cellulare. Un’adeguata concentrazione di questo elemento nel frutto è necessaria non solo per garantirne lo standard qualitativo, ma anche per prevenire alcune fisiopatie che compaiono nella fase post-raccolta. Sebbene la maggior parte del Ca presente nei frutti provenga dall’assorbimento radicale, i trattamenti alla chioma sono spesso efficaci per aumentarne la concentrazione. Per le pere, trattamenti con prodotti a base di Ca alla chioma si sono dimostrati utili nella prevenzione del riscaldo molle sulle varietà Abate Fétel e Kaiser.

I test su pere Abate Fétel

Nell’ambito di un progetto PSR con capofila il Consorzio Opera di Bologna, è stata condotta una sperimentazione volta a verificare l’efficacia di due formulati a base di Ca nel prevenire il riscaldo molle su frutti di Abate Fétel destinati alla conservazione in AC dinamica, tecnologia che consente di mantenere i più bassi livelli di O2 all’interno delle celle per migliorare e prolungare la conservazione degli ortofrutticoli. I prodotti commerciali posti a confronto sono stati:

1) Calcio Complex, concime liquido con 10% di CaO complessato con AHA;

2) Chelal® Omnical, soluzione con 8,1% di CaO chelato con DTPA.

Per verificare se siano in grado d’indurre effetti simili, tali formulati sono stati comparati anche con altri due concimi fogliari privi di questo elemento:

1) Siliforce®, miscela fluida di microelementi contenente Mo, Zn e Si;

2) Ilsa Tempor, concime liquido a base di nitrato di K.

Le prove sono state realizzate in due appezzamenti di Abate Fétel in piena produzione, delle dimensioni minime di 0,4 ha ciascuno e afferenti a due diverse aziende agricole: una situata a Ferrara e l’altra a Bomporto in provincia di Modena. Nel primo pereto il portinnesto adottato è il cotogno MH con sesto d’impianto di 3 x 1 m (3.333 p/ha); nell’altro il Cotogno C (3,5 x 1,7 m; 1.680 p/ha). Entrambi gli appezzamenti sono allevati a fusetto e dotati d’impianto irriguo di tipo misto (goccia e aspersione sopra-chioma) e dotati di rete antigrandine di colore nero.

Durante la conservazione in AC dinamica sono stati eseguiti rilievi visivi sui frutti in tempi diversi: dicembre, febbraio e marzo all’uscita dalla cella. A ogni rilievo è stato conteggiato il numero di frutti affetti da riscaldo superficiale, riscaldo molle e altre patologie (marciume calicino, marciume lenticellare e maculatura bruna). Per verificare eventuali effetti sulla qualità del prodotto, sia alla raccolta, sia al termine della conservazione, su un campione di 30 frutti per ogni tesi sono state eseguite le seguenti determinazioni e analisi qualitative:

  • colore della buccia, con colorimetro Chroma Meter CR 400 Konica Minolta che esprime i seguenti valori: intensità, tonalità e saturazione;
  • durezza della polpa con penetrometro da tavolo automatico FTA (puntale con diametro di 8 mm);
  • residuo secco rifrattometrico con rifrattometro ottico che esprime gli zuccheri in °Brix;
  • idrolisi dell’amido tramite test di Lugol;
  • differenza di assorbanza del frutto alle lunghezze d’onda di 670 e 720 nm del picco di assorbimento della clorofilla (IDA) misurata con DA Meter (Sintéleia).

I dati esatti delle analisi sui frutti alla raccolta e dopo la conservazione sono pubblicati su rivista di Frutticoltura n. 9/2021

Risultati su qualità e contenimento del riscaldo incoraggianti

Dai dati raccolti nel 2019 (nel biennio successivo 2020-21 i ben noti fenomeni climatici avversi hanno condizionato negativamente l’esito delle prove) è possibile trarre alcune prime indicazioni di seguito elencate.

1) Sulla varietà Abate Fétel il riscaldo molle è comparso in modo significativo solo dopo 6 mesi di conservazione in AC dinamica e con un’incidenza molto diversa tra le due località, a dimostrazione del fatto che, molto probabilmente, le condizioni ambientali e la gestione agronomica aziendale svolgono un ruolo fondamentale nel manifestarsi della fisiopatia.

2) Per quanto concerne i trattamenti fogliari a base di Ca posti a confronto, il Calcio Complex sembra essere quello che ha mostrato la maggiore efficacia nel contenere il riscaldo molle in entrambe le prove.

3) Poco influenti, e non sempre univoche, le differenze tra le tesi (Ca Complex, Chelal Omnical e Ilsa Tempor + Siliforce) circa gli effetti dei trattamenti sulla qualità dei frutti in termini di grado di maturazione, contenuto in zuccheri e colore della buccia, sia alla raccolta, sia al termine del periodo di conservazione in AC dinamica.

4) Da segnalare, infine, che per tutta la durata della conservazione, in nessun caso, né nelle tesi a confronto, né nel testimone non trattato, sono apparsi sintomi di riscaldo superficiale sui frutti, segno che la conservazione in AC dinamica si dimostra efficace nel prevenire quest’altro tipo di fisiopatia sulla cv Abate Fétel.

Pere Abate Fétel, trattamenti fogliari con calcio prevengono il riscaldo molle - Ultima modifica: 2021-12-02T15:07:22+01:00 da Sara Vitali

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