Grazie al sostegno dell’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), d'intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di facilitare e favorire missioni ispettive sanitarie necessarie per l'apertura di mercati dove vigono barriere non tariffarie all'esportazione di prodotti alimentari italiani, dalla prossima campagna l’Italia potrà fare anche il trattamento a freddo del kiwi prima della partenza verso il mercato cinese. Le autorità locali hanno pubblicato, per approvazione, la lista degli stabilimenti abilitati ad effettuare il trattamento a freddo sui kiwi in magazzino prima della partenza. http://www.csoservizi.com/dettagli_documento.php?id=7358
Si tratta di un risultato importante ottenuto dall’Italia grazie soprattutto alla fiducia conquistata in questi dieci anni di spedizioni in Cina che non hanno mai subito intercettazioni o respingimenti. Dalla prossima campagna, quindi, sarà possibile effettuare il trattamento a freddo anche prima della partenza del prodotto alleggerendo di molto le procedure d’esportazione che precedentemente richiedevano il “cold treatment” all’arrivo della merce.
“In considerazione della fiducia che abbiamo guadagnato in questi dieci anni di esportazione del kiwi in Cina – dichiara Simona Rubbi, responsabile rapporti internazionali e apertura nuovi mercati di CSO Italy – è fondamentale la massima attenzione delle imprese esportatrici al rispetto dei requisiti richiesti per il trattamento a freddo come, ad esempio, il numero di sonde necessarie, il posizionamento delle stesse, le registrazioni richieste, in modo da riuscire a confermare e consolidare la fiducia delle autorità”.
L’export di kiwi italiano in Cina ha superato le 13.000 t annuali e la tendenza prevista è di una ulteriore crescita. I positivi risultati sul kiwi sono un successo del lavoro coordinato tra ICE, Ministero, CSO Italy, Servizi Fitosanitari Regionali.
Il prossimo step riguarderà la pubblicazione della lista dei magazzini autorizzati per gli agrumi e le autorità cinesi hanno fatto sapere che ci vorrà ancora un po’ di tempo, in considerazione del fatto che, da parte dell’Italia, sono state richieste modifiche al protocollo in fase di valutazione da parte delle autorità cinesi. Il via anche per gli agrumi non dovrebbe comunque essere lontano.
Fonte: CSO