Programmazione, qualità e nuovi mercati, parole d’ordine per il futuro...
Grande dinamismo produttivo e commerciale, grandi aspettative, ma qualche difficoltà c’è, a cominciare dall’organizzazione dell’offerta, e dalla definizione di più alti standard qualitativi del prodotto per cercare nuovi spazi di mercato. Costi di produzione diversificati da 0,4 a 0,6 €/kg dal Centro Sud al Nord. Italia sempre protagonista.
Condizioni migliorative per l’export del kiwi italiano in Cina
Dalla prossima campagna l’Italia potrà fare anche il trattamento a freddo del kiwi prima della partenza verso il mercato cinese
Rivitalizzato il Gruppo di Lavoro sull’actinidia
Attività scientifiche e rapporto col mondo produttivo
Kiwi, una specie in buona salute
In aumento le superfici; si provano nuove varietà a polpa gialla e rossa
Nel mercato globale il kiwi punta sul giallo
La lungimirante politica produttiva e commerciale condotta dalla Nuova Zelanda, grazie soprattutto all’aggregazione organizzativa di Zespri®, da sempre delinea le tendenze di sviluppo dell’actinidia nel mondo.
Nuovi sintomi di PSA del kiwi, si riaccendono i timori
La batteriosi del kiwi torna a far parlare di sé; in tutta Italia evidenti nuove infezioni negli impianti ove era stata già rilevata la presenza del patogeno.
Deve continuare il lavoro di monitoraggio, disinfezione e prevenzione lungo l’intera filiera produttiva.
Actinidia, migliore equilibrio tra concorrenza e nuove opportunità di mercato
L’Italia è e resterà leader del mercato mondiale del kiwi grazie alla sua forte capacità produttiva e alla costante attenzione verso il rinnovamento varietale.
Mancano ancora un’adeguata programmazione dell’offerta, soprattutto nel Sud Italia, e la volontà di impedire accessi al mercato privi di controlli qualitativi.
La coltivazione del kiwi punta al giallo
Superfici in aumento, con sempre maggiore attenzione alle nuove varietà
Implicazioni della gestione idrica nella “moria del kiwi” del veronese
L’anomala piovosità delle ultime stagioni sembra aver gravemente compromesso gli apparati radicali già sofferenti, condizionati da una gestione irrigua poco razionale. Le ripercussioni sull’anatomia, la funzionalità radicale ed i rapporti chioma/radice. Va ottimizzata la gestione degli apporti idrici sia in termini di soluzioni realizzative, sia in termini di tempi e quantità, facendo riferimento a sistemi più efficienti.