SPECIALE PESCO

Prospettive e criticità dell’innovazione varietale del pesco

I risultati sperimentali consentono di affermare che una decina di nuove cultivar risponde ai requisiti qualitativi richiesti dal mercato e alle performance agronomiche necessarie in campagna in misura superiore rispetto allo standard varietale oggi diffuso.

L’innovazione varietale nel pesco non è percepita dal consumatore al pari di altre frutta; con le novità semplicemente aumentano la percentuale di frutti con le caratteristiche desiderate: dolcezza, estensione del colore, calibro, ecc. Oppure migliorano gli aspetti agronomici: facilità di gestione dell’albero, produttività, rusticità e tolleranza alle malattie, ecc. Le regioni della Pianura Padana, pertanto, sono obbligate ad adottare una strategia di costante adeguamento varietale per aumentare la percentuale di frutti di prima scelta, che corrispondano agli ideotipi più apprezzati dal consumatore (Bassi et al., 2012). Di seguito si riportano i principali criteri che guidano la selezione delle varietà da proporre alla filiera.  Frutto: forma tondeggiante, regolare con buona pezzatura. Estesa e precoce sovraccolorazione della buccia, polpa fondente, succosa a lento intenerimento che garantisca un’ampia finestra di raccolta e un’adeguata “shelf-life”. Elevati parametri qualitativi dei frutti (alto tenore in solidi solubili, equilibrata acidità), che permettano sufficienti margini di manovra nelle annate climaticamente sfavorevoli, rendendo piacevolmente edibile la polpa anche quando la maturazione fisiologica non è ancora completata.  Albero: di facile gestione con buona attitudine al naturale rinnovo vegetativo garantito da legno di buona qualità, equilibrato vigore.  Adattabilità ambientale: cultivar che garantiscano elevata e costante produttività. Le maglie della selezione varietale sono più strette negli areali settentrionali, dove freddo invernale e gelate primaverili richiedono una attenta verifica della fenologia.  Resistenza/tolleranza alle avversità biotiche: è la nuova frontiera dei più recenti programmi di miglioramento genetico con l’obiettivo di inserire una o più resistenze nello stesso genotipo (Liverani et al., 2012). Per soddisfare questa domanda d’innovazione le stazioni sperimentali regionali come il CReSO sono impegnate in un’intensa attività di “scouting”, per introdurre nel ciclo di valutazione le numerose cultivar – spesso in forma di selezioni pre-commerciali – che il miglioramento genetico produce a livello internazionale. Rinnovare tempestivamente il paniere varietale è un fattore di competitività per un gruppo commerciale, per una regione o per l’intero sistema Paese. Per questo, appare importante che le Regioni e il Mipaaf proseguano l’esperienza positiva del Progetto “Convar”, attivando una rete nazionale di centri sperimentali che fornisca informazioni affidabili per l’innovazione varietale della peschicoltura italiana. Presso il centro sperimentale del CReSO a Manta (Cn) sono attualmente in prova oltre 300 nuove cultivar/selezioni introdotte nell’ultimo quinquennio. Tra i materiali in osservazione si presentano di seguito i risultati di oltre cinquanta cultivar (Tabb. 1 e 2), scelte tra quelle di cui si dispone di almeno un triennio di dati (2011 – 13). I rilievi concernono fenologia, caratteristiche qualitative (RSR, acidità) ed estetiche (calibro, colorazione dell’epicarpo, ecc.). Si presentano inoltre nei box i profili di alcune tra le più promettenti.

Parametri fenologici e vegetativi
 
Nelle tabelle 1 e 2 sono riportate le epoche di germogliamento (stadio C secondo Baggiolini), fioritura (inizio fioritura: 10% dei fiori aperti) e maturazione, espresse come differenza in giorni di anticipo o ritardo rispetto al testimone Big Top. Tra le precoci si segnalano le nettarine Carene®, Monroi* e Montica*, che presentano un anticipo di 6/7 giorni rispetto a Big Top. I casi limite riguardano le nettarine bianche Majestic Pearl* e Monicop*, con rispettivamente 13 e 10 giorni di anticipo. Differenze significative interessano anche le pesche a polpa bianca Star Princess* e Maura* (-7) e la platicarpa Platimoon* (-8). Questi genotipi presentano un elevato profilo di rischio rispetto a ritorni di freddo primaverili. Tra le pesche a polpa gialla non si registrano anticipi significativi. Su alcune nettarine, meno frequentemente su pesco, si osservano difficoltà di rinnovo vegetativo, precoce esaurimento delle formazioni fruttifere e scarsa “qualità del legno”. Presentano rami misti di debole vigore, sottili, che flettono sotto il minimo peso (Fig. 1), penalizzando fortemente la pezzatura e la qualità globale dei frutti e impedendo il rinnovo dei rami misti per l’anno successivo. Si tratta di caratteri poco evidenti alle prime produzioni, che richiedono verifiche più approfondite in pieno campo. Questo comportamento ipoteca fortemente l’equilibrio vegeto-produttivo del pescheto e spesso viene sottovalutato in virtù delle buone “performance” pomologiche. Parametri chimico-fisici I dati sono riportati nelle tabelle 3 e 4. Il RSR è compreso tra 10 e 14,9 °Brix. Si tratta di valori tendenzialmente bassi se confrontati con quelli di regioni climaticamente più favorevoli, che evidenziano oggettivamente una delle criticità della peschicoltura nelle aree settentrionali. Le figure 2, 3 e 4 evidenziano graficamente il valore crescente di acidità titolabile e la distinzione delle cultivar in classi funzionali che vanno dalle sub-acide alle molto acide, secondo la classificazione di Iglesias-Echeverria: sub-acida/molto dolce <5 meq/100ml; dolce/semidolce 5÷9; equilibrata 9÷12; acida 12÷15 e molto acida >15 (Iglesias et al., 2012). Fra le nettarine a polpa gialla, la maggior parte delle cultivar è compresa nelle classi molto dolce e dolce. Grand Candy* è l’unica equilibrata, mentre i testimoni “tradizionali” Orion* e Diamond Ray* si classificano come acide insieme a Grand Bright* . Da notare il dato estremo di Big Haven®, molto acida. Nelle nettarine a polpa bianca tutte le cultivar sono comprese nelle classi molto-dolce e dolce. La situazione è differente per le pesche a polpa gialla dove le varietà comprese nelle classi sub-acido e dolce sono meno della metà. Interessante la situazione delle pesche piatte che appartengono tutte alla classe sub-acida, con un tenore zuccherino al di sopra di 12 °Brix. In merito alla durezza della polpa, la figura 5 evidenzia il comportamento di tre nettarine con polpa a lento intenerimento. I dati mostrano una graduale e lenta decrescita della durezza della polpa, che passa da 5,3 a circa 4 kg in una decina di giorni. Questo conferma i rilievi di pieno campo e di magazzino dove si sono distinte per l’elevata tenuta di maturazione in pianta e nei processi post-raccolta.

Qualità estetica
 
L’estensione del sovraccolore (Tabb. 3 e 4) ha raggiunto livelli ragguardevoli nei materiali più recenti. Tra le nettarine a polpa gialla soltanto Gran Bright* è al di sotto dell’ 80%, come la cultivar di riferimento Orion*. Nelle nettarine a polpa bianca lo standard è ancora più elevato con tutte le accessioni oltre l’80%. Analoga situazione per le cultivar a polpa gialla, mentre nelle polpa bianca soltanto Fresh®Lady risulta al di sotto dell’80%. L’andamento si ripropone anche nelle pesche piatte, dove soltanto Plane®Gold, l’unica del gruppo a polpa gialla, raggiunge solo il 62% di sovraccolore. Anche in una tipologia fortemente tipicizzata e distinguibile la componente estetica rimane un carattere primario nella selezione. Nell’ambito delle nettarine molto colorate è presente una linea di cultivar caratterizzate da una tonalità molto intensa e scura del “rosso”, quasi violaceo. Monroi* e Montica*, tra le gialle, e Monicop* tra le bianche. Si distinguono nettamente anche se, nel complesso, la colorazione appare opaca e risultano più evidenti eventuali imperfezioni della buccia, quali rugginosità, danni da tripide estivo, ecc. Alcune di queste nuove accessioni sono sensibili alla fisiopatia conosciuta come “inking”, che manifesta macchie scure sull’epicarpo in seguito a piogge in prossimità della raccolta. Sono risultate sensibili anche alcune varietà del gruppo “Honey” e “Rich-simili”. La qualità globale del frutto comprende ovviamente la pezzatura, che rimane uno dei principali caratteri discriminanti nella selezione varietale. A riguardo, si segnalano i promettenti risultati in merito al diradamento meccanico (Asteggiano et al., 2013) che in Piemonte sta diventando una pratica colturale di riferimento, grazie alla diffusione delle forme di allevamento in parete. La precocità di esecuzione permette di migliorare in modo significativo la pezzatura, tanto da rappresentare un importante elemento di novità nella valutazione complessiva di una varietà. Concretamente questa tecnica può ridare potenziale interesse a varietà scartate per pezzatura ai limiti della sufficienza, ma valide riguardo a qualità e produttività.

Il calendario delle più recenti varietà: pregi, difetti, considerazioni
 
Pesche a polpa gialla
 Il predominio delle “Rich-simili” è contrastato dalla più recente “serie Royal” e da altre di seguito brevemente descritte, anche se in generale non è così facile scalzare i testimoni in merito a colore, tenuta in pianta e grossa pezzatura potenziale. Tra le precoci la cv di riferimento rimane Ruby Rich® Zainoar*. Tra le novità Princess Time* (-16 Big Top) caratterizzata da albero di scarso vigore, frutto di bell'aspetto, sovraccolore rosso intenso ampiamente diffuso, elevata tomentosità, buona pezzatura. Il sapore è discreto, mediamente aromatico, tendenzialmente acidulo; presenta frutti scatolati. Un paio di giorni dopo Fresh® Red presenta un frutto di grossa pezzatura per l'epoca; l’aspetto è attraente con intenso sovraccolore marezzato; il sapore discreto, tendenzialmente acidulo. Royal Majestic® Zaimajal* (-3) è caratterizzata da albero di più facile gestione rispetto alle “Rich”. Attenzione a favorire una robusta impalcatura delle branche basali e a indirizzare la produzione su rami misti di buon calibro per ottenere sufficiente pezzatura. Frutto di forma tondeggiante, regolare. L’aspetto è molto attraente con colorazione rossa intensa totale. La polpa è sanguigna, di buona consistenza e buon sapore, di tipologia acidula. Buona la tenuta di maturazione in pianta. Stacchi anticipati, indotti dalla precoce colorazione, penalizzano la qualità del frutto (eccessiva acidità). Poco soddisfacenti i riscontri dal pieno campo relativi a Royal Time® Zairetop*. La pezzatura è discreta, ma inferiore rispetto alla serie “Rich” e questo la penalizza. In epoca Glohaven si è confermata molto interessante Royal Summer® Zaimus* (+10), descritta a parte nel box. Non ha dimostrato produttività regolare e costante in Piemonte Royal Lee® Zaipela*, mentre si è distinta Extreme® Sweet (+18); grossa la pezzatura (AA). L’aspetto del frutto, rotondo e regolare, è attraente con sovraccolore rosso intenso molto esteso. Buono il sapore di tipologia sub-acida. Bright Lady® Bradyla* (+23) richiede ulteriori verifiche in merito alla regolarità di produzione. Buona la pezzatura. Frutto tondeggiante, uniforme e regolare. Il colore è attraente di tipologia “Rome Star”. Sapore buono, dolce ed equilibrato. In epoca Zee Lady® Zaijula* è risultata molto interessante Royal Pride® Zaisula* (+27) descritta anch’essa nel box. In epoca Summer Lady*, come potenziale alternativa, si è distinta Royal Jim® Zaigadi*, con produttività elevata e costante. L’albero, di debole vigoria, richiede portinnesto di elevato vigore. Bisogna stimolare il rinnovo vegetativo con interventi al verde e favorire una robusta impalcatura delle branche basali. Frutto di buona pezzatura, uniforme, con forma oblata, regolare. Colorazione attraente: colore di fondo giallo con sovraccolore rosso molto intenso di elevata estensione. Buono il sapore con elevata componente acidula. Tra le tardive compare Tonicsun® Crispdelice Sun* (+36): elevata la produttività, l’aspetto è attraente con frutti di buona pezzatura. Colore rosso intenso di elevata estensione. Forma rotondo-oblata regolare. Buono il sapore, sub-acido. Nel complesso non appare superiore ai testimoni di pari epoca, anche se potenziale alternativa riguardo al sapore.

Nettarine a polpa gialla
 Continua la spasmodica ricerca di varietà “Big Top-simili”, rotonde, colorate, di buon sapore dolce e di elevata tenuta. Molti i materiali testati, ma al momento poche le valide innovazioni. Anche il testimone tra l’altro è in attesa di un’alternativa più produttiva e meno delicata. Circa dieci giorni prima matura Carene® Monecar*. La forma è tondeggiante con esteso sovraccolore rosso scuro. Molto buono il sapore, dolce, molto aromatico con bassa acidità. La pezzatura è medio-piccola. Presenza di rugginosità. L’albero è di scarso vigore. Cinque giorni prima di Big Top matura Big Haven® Honey Haven*. È di aspetto molto attraente, tipo Big Top, con polpa di buona consistenza, ma il sapore è compromesso dall’eccessiva acidità della polpa. Segue Extreme® June, descritta nel box. Un paio di giorni dopo Big Top troviamo Extreme® Red. La forma è rotonda-oblunga regolare. L’aspetto è attraente con sovraccolore rosso intenso ampiamente esteso; presenza di rugginosità. Sapore buono, equilibrato, mediamente aromatico. Contemporaneamente matura Honey Fire* (+3): albero di vigoria media con portamento aperto; elevata e costante la produttività. Pezzatura media, potenzialmente inferiore al testimone. Forma tondeggiante, regolare. Colorazione molto intensa e attraente, “Big Top-simile”. Sensibile a “inking”. Polpa di buona consistenza; sapore buono, dolce e aromatico, con bassa acidità. Presenza di umbone. Nel complesso non superiore a Big Top. Seguono Montica*, descritta nel box, e Monroi* (+12): albero con “legno flessibile” e limitato rinnovo vegetativo. Elevata la produttività. Frutto di forma tondeggiante-oblata. Colore caratteristico: rosso molto scuro, tendente al viola con rugginosità diffusa. Sapore molto buono, dolce e aromatico. Germogliamento precoce. In epoca Alitop* (+14), cv di riferimento nel Nord-Ovest, matura Gea*, descritta nel box. L’altra italiana di pari epoca è Pit Lane*, “Big Top-simile”, alle primissime osservazioni. In epoca Diamond Ray* e nei giorni successivi si sono confermate interessanti Nectapom® 28 Nectariane* (+16 Big Top) e Nectapom® 29 Nectareine* (+21), entrambe avviate alla sperimentazione estesa in Piemonte nel 2010. Nectariane* presenta frutto di buona pezzatura di forma tondeggiante, regolare. Aspetto attraente con sovraccolore rosso intenso esteso sul 70-90% della buccia, brillante e luminoso. Scarsa presenza di rugginosità. Polpa semi-aderente, con struttura compatta e croccante di lento intenerimento. Ampia la finestra di raccolta, elevata la succosità. Sapore molto buono, dolce e aromatico, con bassa acidità. L’albero richiede un’attenta gestione al verde volta a garantire un adeguato rinnovo vegetativo, indispensabile per regolarizzare la produzione e migliorare pezzatura e qualità. Da verificare la sensibilità al freddo e la regolarità di produzione. Nel 2011, ad esempio, si è verificata un’elevata colatura di gemme a fiore con compromissione quasi totale della produzione. Nel 2012 la produzione è stata soddisfacente anche in pieno campo e lo stesso è avvenuto nel 2013. La produzione degli impianti pilota è risultata interessante con positivi riscontri su rese unitarie, tenuta, aspetto e sapore. Nectareine* nel 2013 si è staccata di otto giorni da Nectariane, maturando in pratica quasi in epoca Nectaross. La produzione è stata elevata come la tenuta in pianta e nei processi post-raccolta. Frutto di buona pezzatura se ben diradati. La forma è tondeggiante, regolare. Sovraccolore rosso intenso esteso sull’80% della buccia, brillante e luminoso. Scarsa presenza di rugginosità. La polpa è semi-aderente, con struttura compatta e croccante a lento intenerimento. Elevata la succosità. Ottimo il sapore, molto dolce e aromatico, con bassa acidità. Albero con vigore più elevato rispetto a Nectariane*, di più facile gestione anche se esigente in merito a equilibrio vegeto-produttivo (potatura verde). In sostanza, entrambe le varietà sono interessanti dal punto di vista agro-pomologico, ma richiedono mirate tecniche colturali in merito a diradamento e gestione al verde. Negli ultimi due anni i riscontri dal pieno campo sono stati molto positivi riguardo alla risposta al diradamento meccanico, con ottime ricadute sulla qualità globale della produzione, premiata da liquidazioni al di sopra della media. Interessanti i primi riscontri di Pit Stop*, descritta nel box. Nectapom® 32 Nectagala* matura dopo Sweet Red; ampia la finestra di raccolta e buona la tenuta in pianta dei frutti. Produttività elevata. Il frutto è tondeggiante, con sovraccolore rosso intenso, luminoso. Presenza di rugginosità. Sapore buono, dolce ed aromatico con limitata acidità. Tra le tardive si è distinta Grand Candy*, descritta nel box.

Nettarine a polpa bianca
 Tra le nettarine a polpa bianca si conferma un punto di riferimento Magique® Maillarmagie* (+7 Big Top), ampiamente diffusa in Piemonte. Prima, in epoca Big Top, si distingue Romagna® Red* per l’aspetto molto attraente e la forma tondeggiante, regolare. La polpa è succosa, di buona consistenza. Ottimo il sapore dolce e aromatico (sub-acido). Tra le novità vi è Sandine® Monrun*, con albero di facile gestione. Attraente l’aspetto dei frutti con sovraccolore luminoso di elevata estensione. Sapore buono, dolce con bassa acidità. Buona anche la pezzatura. Consistenza della polpa e tenuta in pianta sono soddisfacenti. Qualche giorno dopo Magique matura Monicop* e, in epoca tardiva, Majestic Pearl*, entrambe descritte nel box.

Pesche a polpa bianca
 Continua a decrescere la richiesta di questa tipologia da parte del comparto per le note ragioni di scarsa idoneità alle “lunghe filiere”, anche se ci sono nuovi materiali che da questo punto di vista hanno migliorato significativamente lo stardard. Una novità in epoca tardiva è rappresentata da Fresh® Lady (+38 Big Top): buona la pezzatura dei frutti, di forma rotonda e di piacevole aspetto ,con sovraccolore rosso intenso esteso su oltre il 70% della buccia. Sapore discreto, equilibrato; buona la consistenza della polpa. Star Princess® Braprim* e Tonicsweet® Sweetreine* sono descritte a parte.

Pesche piatte
Rimaste finora un’esclusiva della Spagna, che ha investito molto in questa tipologia, non hanno riscontrato ad oggi interesse in Italia. In generale, è molto elevato il profilo qualitativo che il consumatore ha imparato a collegare alla forma appiattita. Le criticità sono: - importante sensibilità al “cracking”, con danni su elevate percentuali di frutti dove sono presenti estese spaccature concentrate all’apice, con evidenti negative ricadute agro-commerciali. In merito, i più recenti materiali hanno dimostrato una ridotta e, in alcune cultivar, praticamente nulla sensibilità a questo problema. - elevatissima produttività e rusticità che richiedono un intenso diradamento, reso particolarmente oneroso dal numero e dal difficile distacco dei frutticini. Siamo in attesa di verificare in pieno campo la fattibilità del diradamento meccanico. Tra le precoci si sono distinte Platifirst*, descritta nel box. Qualche giorno dopo matura Regalcacke® Flatbella* (-3 Big Top), con frutti di polpa bianca e buona pezzatura. Scarsissime le spaccature all’apice. L’aspetto è attraente, con esteso sovraccolore rosso vivo, marezzato. Buona la pezzatura. Sapore buono, dolce. Segue Regalcacke® Flatbeauti*, inserita nel box. Tra le tardive segnaliamo Platimoon* (+32), nettarina a polpa gialla di grossa pezzatura e attraente colorazione. La polpa è di buona consistenza e di buon sapore, dolce con bassa acidità. Assenti le spaccature.

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Innovazione varietale: prospettive e criticità in attesa di certezze - Ultima modifica: 2014-07-25T00:00:00+02:00 da Redazione Frutticoltura
Prospettive e criticità dell’innovazione varietale del pesco - Ultima modifica: 2014-07-25T12:07:54+02:00 da Redazione Frutticoltura

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