L’agrumicoltura di qualità ha bisogno di varietà esenti da organismi nocivi

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Uno sguardo d'insieme al settore e alle sue priorità: trovare nuove varietà che amplino il calendario di commercializzazione e che siano resistenti ai patogeni endemici e di temuta introduzione, come mal secco, maculatura bruna e Huanglongbing

I dati disponibili del 2021 relativi a produttività e redditività nazionali del settore degli agrumi sono incoraggianti e fanno registrare una crescita (Ismea 2021), nonostante le avversità climatiche dovute a eventi estremi che hanno caratterizzato la recente annata produttiva (gelate, caldo intenso e alluvioni). Quest’analisi da sola potrebbe incentivare gli agricoltori a investire in nuovi frutteti; a ciò si può aggiungere che la domanda di frutti di agrumi nel nostro Paese è talmente elevata da renderne necessaria l’importazione (import 338 mln €, export 228 mln € - fonte Ismea); la superficie coltivata ad agrumi ha invece subito un lieve decremento e, di conseguenza, anche la produzione totale (Istat 2021), probabilmente a causa della mancanza di pianificazione della riconversione agrumicola attualmente in corso.

Cresce la richiesta di nuove varietà

L’innovazione di prodotto rappresenta uno dei fattori strategici per l’intero comparto. Di fatto è sempre crescente e pressante la richiesta, da parte di vivaisti e agrumicoltori, di nuove varietà di limone, arancio e mandarino-simili apireni, sia per soddisfare il fabbisogno nazionale, sia per vincere la competizione con i mercati esteri. La maggiore criticità emersa negli ultimi anni riguarda l’insufficiente quantità di materiale di propagazione certificato per la costituzione dei nuovi impianti, che dovrà essere risolta attraverso nuove sinergie tra enti di ricerca e operatori del settore vivaistico.

Il Crea, le Università e le imprese hanno intrapreso un fruttuoso dialogo, grazie a progetti europei, nazionali e regionali che puntano a rinnovare il panorama varietale e mirano all’ampliamento del calendario di maturazione e commercializzazione e all’ottenimento di nuove varietà resistenti ai patogeni endemici e di temuta introduzione, come mal secco, maculatura bruna e “Huanglongbing" (HLB), anche attraverso lo studio del germoplasma afferente al genere Citrus, altre Rutacee e generi affini. È in corso un programma di risanamento di nuove selezioni promettenti che in prospettiva potranno essere incluse nel sistema di certificazione del materiale di propagazione.

I prodotti della ricerca che sono già in una fase più avanzata vengono provati in diversi ambienti di coltivazione, con la collaborazione delle Organizzazioni di Produttori utilizzando un programma messo in atto dal Crea denominato “fast track”, partito nel 2017, e che inizia a fornire risultati incoraggianti.

La tentazione di acquisire materiale di propagazione di nuove varietà da altri Paesi è grande, ed è quindi importante che abbia due requisiti fondamentali: la perfetta rispondenza genetica e lo stato fitosanitario ottimale; per tale ragione è fondamentale approvvigionarsi attraverso i canali ufficiali che ne attestino la tracciabilità.

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I controlli sugli organismi nocivi degli agrumi

Un ulteriore rischio per l’agrumicoltura potrebbe essere legato alla potenziale introduzione di organismi nocivi con le Rutacee ornamentali che non sono sottoposte a rigorosi controlli fitosanitari. Tra i gli insetti più temuti, in quanto vettori di organismi nocivi, si ricordano le due psille Diaphorina citri e Trioza erytreae, quest’ultima già presente in Portogallo, entrambe vettrici del batterio Candidatus Liberibacter, agente causale dell’HLB, l’afide Toxoptera citricidus, principale vettore del ‘Citrus Tristeza Virus’ (CTV) e, tra i Cicadellidi, alcune specie appartenenti al genere Hishimonus; infatti H. phycitis è vettore della ‘Witches Broom Disease of Lime’ (WBDL) il cui agente causale è il fitoplasma Candidatus Phytoplasma aurantifolia.

A tal fine, in un contesto internazionale, complesso e in continua evoluzione, la prevenzione è il fattore più importante a livello fitosanitario regionale e nazionale per impedire accidentali introduzioni e localizzare tempestivamente gli eventuali focolai d’infestazione, che deve coinvolgere tutti gli attori della filiera con la supervisione dei Servizi Fitosanitari Regionali.

L’agrumicoltura di qualità ha bisogno di varietà esenti da organismi nocivi - Ultima modifica: 2022-01-28T16:28:02+01:00 da Sara Vitali

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