Clima e fisiopatie condizionano la produzione di kiwi in tutto il mondo

produzione kiwi
Temperature in aumento e precipitazioni anomale riducono l’efficienza degli impianti e gli standard produttivi in tutti i Paesi produttori di kiwi nel mondo. L’analisi a margine dell'ultimo incontro dell’Iko (International Kiwifruit Organisation)

Si è tenuta ad Arta, in Grecia, zona d’elezione per la coltivazione del kiwi, la 43^ edizione dell’International Kiwifruit Organization (Iko): oltre ad Italia, Cile, Francia, Grecia, Portogallo, Nuova Zelanda, Spagna e USA, membri storici dell’Iko, quest’anno hanno partecipato anche rappresentanti cinesi e sudafricani, arricchendo così di informazioni il momento congressuale. Il programma del congresso prevedeva che le delegazioni di ciascun Paese relazionassero su due focus specifici: da un lato la consistenza delle superfici investite, produzione di kiwi, qualità, destinazioni commerciali, export e consumi interni; dall’altro le problematiche fitosanitarie, attività di ricerca a supporto della protezione delle colture e strategie innovative implementate.

Effetti sulla produzione di kiwi nei diversi Paesi

Filo conduttore delle relazioni sullo stato della produzione di kiwi nei diversi Paesi è stato il tema del cambiamento climatico. Le condizioni meteorologiche estreme, sempre più frequenti a livello globale, coinvolgono di fatto tutte le aree produttive del kiwi, con l’incremento generalizzato delle temperature, la distribuzione e l’intensità delle precipitazioni (abbondanti al punto di rappresentare vere e proprie calamità e provocare inondazioni di interi comprensori agricoli) o, al contrario, la diffusione di incendi: il cambiamento climatico è purtroppo realtà e ogni Paese si trova a fare i conti con questo nuovo scenario e intraprendere misure per mitigare i danni.

Francia

L’andamento invernale nel 2023-’24 è stato anomalo, determinando una scarsa impollinazione dei fiori che ha comportato una flessione produttiva. Anche in Francia è presente la cimice asiatica che viene monitorata fin dal 2018 e che quest’anno ha raggiunto la massima diffusione: al proposito, sono stati effettuati lanci del parassitoide Trissolcus mitsukurii e realizzate prove di controllo biologico utilizzando piante repellenti. In merito alla batteriosi del kiwi (PSA) continuano le prove di applicazione tramite microiniezione di biostimolanti e composti di origine naturale; i risultati sono attesi per dicembre 2024.

Per quanto riguarda la moria del kiwi, problema comune anche in Francia, quest’anno si è riscontrata una forte mortalità delle piante di una zona produttiva investita da ripetute ondate di maltempo, responsabili di aver scaricato al suolo 1.500 mm di pioggia in 5 mesi; le interviste agli agricoltori hanno evidenziato il collegamento tra la mortalità degli impianti e il verificarsi di eventi meteo estremi e/o l’adozione di modalità di irrigazione non adeguate. Tra le nuove iniziative lo sviluppo di una rete di monitoraggio per Popilia japonica, i test per lo sviluppo dell’agrivoltaico su impianti di kiwi e la creazione del database “Origine Francia” che mira ad identificare il prodotto francese sulla base di parametri isotopici e analisi con spettrometria di massa isotopica e spettroscopia NMR.

Grecia

Il maltempo ha determinato allagamenti e la risalita del livello della falda, fenomeni responsabili di condizioni di anaerobiosi nel suolo in corrispondenza dell’apparato radicale, riduzione del livello di ossigeno e accumulo di anidride carbonica ed etilene; fenomeni quali la denitrificazione e l’accumulo di composti tossici nel suolo hanno reso le piante più suscettibili allo stress ambientale e più vulnerabili all’attacco di patogeni e parassiti. Per quanto riguarda la batteriosi, Pseudomonas syringae pv. Actinidiae, è stato rinvenuto solo in alcune aree produttive (Pella ed Aridaia); si segnalano i patogeni Phytophthora spp. ed Armillaria mellea, agenti causali del marciume delle radici, mentre si evidenziano Fusiarium proliferatum, Phomopsis spp e Botryosphaeria spp come patogeni emergenti su radici e parte aerea della pianta.

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Impianto di kiwi giallo (cv Sungold) ad Arta, in Grecia

Italia

Le condizioni climatiche che si sono verificate nel 2023-2024 hanno fortemente condizionato la produzione di kiwi: alle purtroppo ripetute inondazioni di alcuni areali produttivi si è associato (soprattutto al Centro Sud, ma non solo) l’andamento anomalo delle temperature invernali, troppo miti per soddisfare il fabbisogno in freddo della coltura, che di conseguenza ha prolungato la dormienza delle gemme fiorendo in maniera ritardata, non uniforme, con forti ripercussioni sulla produttività e sulla qualità dei frutti. In merito a Halyomorpha halys, nel 2024 i monitoraggi hanno evidenziato una maggiore presenza, rispetto all’anno precedente, dell’insetto. I lanci dei parassitoidi T. japonicus e Anastatus bifasciatus proseguono e si attendono anche in campo risultati evidenti del controllo biologico della cimice. Per quanto riguarda la moria delle piante i sintomi sono stati riscontrati in diverse aree produttive causando la perdita di circa 500 ettari di impianti di kiwi verde.

Portogallo

L’estate straordinariamente calda ha provocato danni alla qualità dei frutti e agli impianti, risultati coinvolti anche da incendi diffusi. Dal punto di vista fitosanitario, il Portogallo segnala la presenza di cimice asiatica anche in nuovi areali e in questo momento è attivo il monitoraggio presso molti produttori. La PSA quest’anno ha avuto una rilevanza inferiore rispetto al passato, meno casi registrati e minori sintomi sulla pianta, ma l’attenzione resta alta. Non si registrano casi di moria delle piante.

Spagna

L’estata calda ha favorito lo sviluppo di Empoasca spp., che si sposta dagli impianti viticoli e dai prati stabili sulle piante di kiwi in coincidenza con l’esecuzione dei trattamenti antiparassitari o delle operazioni colturali. La cimice asiatica è presente, soprattutto nel Sud della Galizia al confine con il Portogallo e in Catalogna; è attivo un sistema di monitoraggio. Si segnala la diffusa presenza di Vespa Velutina nigrithorax, estesamente presente in Spagna, predatore delle api e quindi indirettamente fattore critico per l’impollinazione dei fiori. Tra i patogeni lignicoli si segnalano Phytophtora spp., che rappresenta un problema nelle aree umide di alcuni frutteti e per il quale non si dispone di mezzi chimici efficaci. Anche Armillaria spp. è presente, in modo puntiforme, e la strategia di contenimento è rappresentata dall’uso di prodotti a base di Trichoderma. Per quanto riguarda i patogeni dell’apparato aereo si segnala Diaporthe actinidiae su foglie e peduncoli, in grado di accelerare la maturazione del frutto e causarne la cascola. La PSA è diffusa negli impianti della Galizia, mentre nelle altre regioni produttive sono presenti altre specie di Pseudomonas.

Usa

Per la produzione di kiwi in Usa si segnalano problemi legati ai tortricidi ed ai nematodi: questi ultimi (Meloidogyne spp), in particolare, sono ritenuti responsabili del deperimento delle piante, a causa dei danni arrecati all’apparato radicale. Ciò ha provocato una riduzione della capacità produttiva del 20% circa rispetto al 2021. Sono in corso attività di ricerca per individuare soluzioni efficaci al problema.

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La kiwicoltura cilena sta cercando una fase di rilancio dopo alcuni anni di difficoltà

Cile

L’avvento della “Niña” (fenomeno oceanico di raffreddamento delle acque superficiali che comporta un intensificarsi delle precipitazioni, degli alisei e un abbassamento anche sensibile delle temperature, come avvenuto nel 2013) ha già determinato un abbassamento delle temperature primaverili, con maggiore nevosità, piovosità e maggiore accumulo di ore di freddo: tutto questo si traduce in una migliore fertilità nella maggior parte degli actinidieti. Per monitorare la progressione della stagione produttiva è stata realizzata una piattaforma digitale che comprende il monitoraggio degli impianti con valutazione del loro potenziale produttivo a partire dalle gemme a fiore, il report relativo agli stadi fenologici nelle diverse aree produttive del Paese, l’applicazione del modello “Botmon” per la previsione dello sviluppo di Botrytis cinerea e, infine, uno strumento per aggiornare le conoscenze su caratteristiche qualitative dei frutti e indici per la raccolta.

Nuova Zelanda

Prosegue il monitoraggio della cimice asiatica, non presente sul territorio, ma per la quale si teme un insediamento, e dia PSA, patogeni lignicoli, ecc. Molto attiva la New Zealand’s Kiwifruit Growers Incorporated, associazione che sostiene, protegge e incentiva gli interessi commerciali e politici dei produttori di kiwi neozelandesi, al trentesimo anno di attività. Per quanto riguarda le istanze della produzione, “I Cane”, interruttore di dormienza, è stato recentemente registrato e nuovamente autorizzato in Nuova Zelanda per una durata 10 anni.

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La Nuova Zelanda resta leader mondiale nel settore del kiwi

Cina

Le condizioni meteorologiche nel 2024 sono state favorevoli alla produzione di kiwi, senza abbassamenti termici e piogge nel periodo della fioritura, né temperature elevate e siccità in estate. Le aree produttive sono differenziate (Sichan, Shaanxi, Hunan, Henan) per investimenti in impianti di cultivar di kiwi verdi, gialli e rossi. Presentato un interessante portinnesto (Shuiyangtao), molto utilizzato nella provincia del Sichiuan per kiwi giallo e rosso, in quanto resistente alla siccità ed al ristagno idrico. Per quanto riguarda la presenza di fitofagi si segnala senz’altro la cimice asiatica i cui maggiori danni si registrano nella provincia di Shaanxi.

Sud Africa   

Tra i fattori che influiscono sullo stato fitosanitario e sulla produzione di kiwi si segnalano la cascola fiorale, causata dal clima o da una mancata impollinazione, e la necrosi del sistema vascolare causata da Verticillium spp e Ceratocystis spp. Segnalata inoltre la presenza di Pseudocercospora spp come agente causale del marciume dei frutti (mai individuato in precedenza in SA); sono in corso indagini approfondite al riguardo.

Clima e fisiopatie condizionano la produzione di kiwi in tutto il mondo - Ultima modifica: 2024-11-13T11:54:01+01:00 da Sara Vitali

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