Cimice asiatica, parte il primo fondo mutualistico grazie ad Apo Conerpo

cimice asiatica
Il Fondo mutualistico portato avanti da Apo Conerpo, uno dei primi strumenti di questo tipo in Europa, rappresenta una risposta concreta a uno dei grandi problemi che il settore si è trovato ad affrontare negli ultimi anni: la cimice asiatica

Grazie ad Apo Conerpo, Organizzazione di Produttori di ortofrutta fresca con oltre 6.000 aziende agricole socie e 51 cooperative, nasce in Italia, in ambito cooperativo, uno dei primi strumenti di questo tipo in Europa: un Fondo mutualistico per sostenere i frutticoltori colpiti dalla cimice asiatica.

Tra clima e cimice sono aumentati i rischi ma non le tutele

«Quello dei rischi eccezionali e degli strumenti per affrontarli è un tema di grande interesse per tutto il mondo della produzione agricola e che negli ultimi mesi è diventato quanto mai pressante. Penso ai fondi mutualistici di cui si parla da anni e che non sono mai decollati e alle coperture assicurative, in particolare in caso di danni legati a eventi eccezionali come l’invasione della cimice asiatica nel 2019 e le gelate che hanno falcidiato le produzioni fra la fine di marzo e l’inizio di aprile di quest’anno. Il settore dell'ortofrutta ha indubbiamente bisogno di aiuto, ma tale aiuto non deve essere – come spesso accade nel nostro Paese – “a pioggia”. Solo con interventi mirati sarà possibile garantire la sopravvivenza di aziende e intere filiere che oggi rischiano di scomparire, con danni gravissimi in termini occupazionali, economici e sociali» così Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo e Coordinatore del Settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, si esprimeva, già a luglio, in merito al quadro critico del settore ortofrutticolo.

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Davide Vernocchi

«Mai come oggi riscontriamo un elevatissimo numero di aziende agricole colpite in profondità da eventi che hanno compromesso le produzioni senza poter contare su mezzi di sostentamento. Aziende che, per questo, sono a concreto rischio di chiusura. Un intervento ormai inderogabile riguarda la legge 102: questo strumento si sta purtroppo dimostrando del tutto inadeguato a causa dei parametri (insostenibili dalla produzione agricola) che vincolano l’accesso ai fondi. Mi riferisco anche agli 80 milioni destinati dal Ministero dell’Agricoltura all’indennizzo dei danni da cimice asiatica: possono sembrare pochi, a fronte di danni quantificati in circa 600 milioni di euro ma, in virtù dei meccanismi della 102, il rischio è che la cifra messa a disposizione dei produttori rimanga inutilizzata. Un’azienda agricola che può certificare una perdita di fatturato superiore al 30% rispetto alla media degli anni precedenti con buona probabilità è già irrimediabilmente diretta verso il fallimento».

Dalla proposta all'aiuto concreto

«L’Unione Europea – spiega Vernocchi – stimolava da tempo l’avvio di fondi mutualistici gestiti direttamente dalle Organizzazioni di Produttori come modalità innovative di stabilizzazione del reddito delle aziende agricole.

Il nostro obiettivo è proprio quello di creare uno strumento ulteriore a disposizione dei nostri produttori per aiutare quelli più colpiti: il Fondo si affiancherà al plafond di 16 milioni di euro per finanziamenti agevolati stanziato lo scorso anno. Non abbiamo la pretesa di poter coprire, da soli, gli enormi danni che la cimice asiatica ha causato nel nostro Paese, oltre 600 milioni di euro nel solo 2019: lo scopo del Fondo è quello di fornire un supporto che alleggerisca i maggiori costi per la difesa che i produttori saranno costretti a sopportare, in modo da alleviarne le difficoltà e migliorarne le prospettive. Ma non vogliamo creare false aspettative: il Fondo da solo non potrà annullare i nefasti effetti della cimice, ma solo contenerne un po’ i danni».

cimice asiatica
Danni da cimice asiatica

Come funziona: nessun costo per i produttori

Il Fondo mutualistico CMC 2020 avrà una prima durata di tre anni e sarà costituito attraverso l’adesione volontaria delle cooperative socie. In questo modo il costo necessario a permettere al Fondo di operare non ricadrà sui produttori. Le cooperative socie che vorranno aderire , ma soprattutto Apo Conerpo, si accolleranno l’onere finanziario per costituire ed alimentare il Fondo: non verranno richiesti esborsi alle aziende agricole, che sono quelle che soffrono di più e a cui sono rivolti i massimi sforzi del Gruppo e i benefici di questo Fondo.

Auspicando che i forti investimenti in progetti di ricerca per la difesa dalla cimice asiatica ed il lancio degli antagonisti naturali, vespa samurai in primis, permettano di raggiungere un equilibrio biologico dell’insetto e di contenere entro pochi anni i danni, il rischio maggiore sarà proprio in questi primi anni: bisognerà resistere, auspicando una rapida regressione dell’insetto. Per questo motivo il Fondo non verrà alimentato con contributi costanti nel tempo, ma partirà con un forte apporto già nel primo anno che decrescerà in quelli successivi. In questo modo, sarà possibile fin da subito erogare indennizzi a fondo perduto non prettamente simbolici, con spese e oneri di gestione ridottissimi.

Nel primo anno, infatti, Apo Conerpo si impegna a versare nel Fondo una cifra pari a 7 volte quella raccolta attraverso l’adesione delle cooperative, andando a creare una dotazione complessiva che, si auspica, potrà garantire risorse non trascurabili per i produttori. L’entità del Fondo dipenderà quindi dalla risposta delle cooperative socie.

Inoltre, in esclusiva solo per il 2020, il Fondo potrà beneficiare di un sostegno pubblico tramite il Programma Operativo grazie a un apposito provvedimento comunitario per il quale sono stati fondamentali l’impegno e la determinazione della Regione Emilia-Romagna, di Areflh e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.

4 milioni di euro per il primo anno

«L’unanimità espressa dai soci in assemblea nel valutare questo progetto – specifica Gabriele Chiesa, il direttore di Apo Conerpo - ci permette di considerare raggiungibile l’obiettivo seppur molto ambizioso di una dotazione già per il primo anno di 4 milioni di euro, con un impegno diretto di Apo Conerpo di 3,5 milioni”. La cifra raccolta verrà poi suddivisa in quote da destinare alla tutela della produzione di pomacee da un lato (pere e mele) e di drupacee e kiwi dall’altro. Ci sarà poi una terza quota, alimentata direttamente da Apo Conerpo e definita “riserva di mutualità”, a cui sarà possibile attingere nel caso in cui uno dei due serbatoi principali risulti insufficiente a coprire le necessità».

Cimice asiatica, parte il primo fondo mutualistico grazie ad Apo Conerpo - Ultima modifica: 2020-08-28T13:02:26+02:00 da Sara Vitali

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