Gli scambi di prodotti ortofrutticoli pare abbiano avuto un certo miglioramento. In generale si è avuta una certa stabilità delle quotazioni anche se non sono mancati alcuni rincari.
In alto, per esempio, le quotazioni dell’uva da tavola – un articolo richiesto soprattutto se di buona qualità. Per gli ortaggi si è notato un aumento dei prezzi per le bietole (che quest’anno hanno un andamento molto ondivago), dei cavolfiori (flettente l’importazione dal Centro Nord Europa – romaneschi in confezioni 8 pezzi attorno 1,20 €/ kg), delle lattughe (la gentile costa come la cappuccio, la romana chiara 5 cent/kg in meno), dei peperoni (che erano saliti ancor di più e poi sono tornati a calare) e delle zucchine. In calo le quotazioni dei carciofi (calo fisiologico, visto l’aumento dell’offerta e la partenza su livelli alti – i romaneschi extra però segnano anche oltre un euro a pezzo), dei cavoli broccoli (un assestamento), delle melanzane (che hanno perso molto ma meno del forte guadagno precedente), dei pomodori insalatari (-20 cent in due settimane) e dei radicchi di Chioggia e di Castelfranco (1,45-1,60€/kg).
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