Per la prima volta l’Italia vince il Flia, il premio per l’innovazione di Fruit Logistica, ma sempre dalla kermesse internazionale sull’ortofrutta, che si è chiusa a Berlino lo scorso 8 febbraio, arriva la notizia del tonfo dell’export dell’ortofrutta italiana nei primi nove mesi del 2018. E la proposta del sottosegretario al Mipaaft, Alessandra Pesce, per la creazione di una task force per l’export che coinvolga anche le Regioni.
Il kiwi Jingold a polpa rossa Oriental Red del Consorzio Kiwigold di Cesena si è aggiudicato l’Innovation award grazie ai voti degli operatori del settore che hanno visitato la fiera berlinese. Si tratta della varietà Dong-Hong, a polpa giallo oro striata con venature rosse, un contenuto zuccherino di 20-21 gradi Brix, un retrogusto esotico-tropicale e una lunga shelf life.
L’ortofrutta italiana dovrà però investire ancora di più sull’internazionalizzazione: in base ai dati diffusi nel corso dell’evento organizzato da Cso Italy a Fruit logistica e promosso da Alleanza Cooperative Agroalimentare, Fruitimprese, Italia Ortofrutta, Italmercati e Fedagromercati, l’export tra gennaio e settembre 2018 sarebbe crollato dell’11,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 scendendo a 2,5 milioni di tonnellate. In valore l’export avrebbe tenuto di più cedendo solo il 3,9% sullo stesso periodo del 2017, scendendo a 2,9 miliardi di euro.
L’export di ortofrutta italiana nei primi nove mesi del 2018
Parametro | Valori | 2018/2017 |
Tonnellate | 2.500.000 | -11,60% |
Migliaia di euro | 2.900.000 | -3,90% |
«Dopo cinque anni di continua crescita – ha detto Marco Salvi, presidente di Fruitimprese – il valore delle nostre esportazioni ha subito una brusca frenata. I dati consuntivi del 2018, ancora provvisori, indicano una tendenza negativa che deve preoccupare non solo le imprese ma anche le istituzioni». Il sottosegretario al Mipaaft, Alessandra Pesce, ha lanciato la proposta di una task force in grado di coinvolgere anche le Regioni. «Mettiamo a punto – ha detto – una modalità di lavoro più snella per arrivare all’apertura dei mercati in tempi rapidi, fatto quanto mai necessario per il nostro export».
Nei prossimi tre anni, come ha ricordato il presidente di Cso Italy, Paolo Bruni, l’Italia sarà comunque coinvolta in progetti europei di promozione dell’ortofrutta in mercati strategici. «Gli obiettivi a medio termine – ha sottolineato – sono tutti concentrati sull’Asia, con la Cina in primo piano seguita da Thailandia, Vietnam e Taiwan, e in questo momento sono in corso i negoziati per l’apertura di nuovi mercati. In particolare per mele, kiwi, pere uva ed agrumi».
Il coordinatore Ortofrutta di Alleanza cooperative agroalimentare, Davide Vernocchi, ha sottolineato le difficoltà di accesso delle mele italiane su alcuni mercati asiatici. «Nonostante il grande impegno profuso per cercare di aprire nuovi mercati, ad iniziare da Vietnam, Taiwan Cina e Thailandia, purtroppo – ha detto Vernocchi – tutto è ancora fermo». Ancora nulla anche per l’export di kiwi, che attende ancora il via libera in mercati come Giappone, Israele, Vietnam o Colombia.
Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati nazionale, ha rimarcato come il primo mercato di riferimento della categoria mercati all’ingrosso resti l’Europa, con un’apertura ai paesi dell’Est come Romania, Bulgaria, Polonia. «Negli ultimi anni si è creata una solida rete fra le aziende dei paesi europei – ha sottolineato – con il Manifesto dei grossisti europei, presentato in Parlamento europeo lo scorso 23 gennaio e aperto a tutte le rappresentanze europee della categoria per la ricerca di nuove opportunità commerciali e il rilancio del ruolo dell’ingrosso».