Le nuove biosolution supportano la coltivazione di un kiwi di qualità

biosolution kiwi
Sono state tante le indicazioni sulle nuove tecnologie di analisi e le soluzioni per una produzione green e sostenibile date in occasione del Biosolutions International Congress a Macfrut 2023

Il mondo dell’actinidia è in continua evoluzione e negli ultimi anni abbiamo assistito a cambiamenti climatici e socio-economici che hanno costretto tutta la filiera a fare valutazioni riguardo l’andamento di questa coltura nell’agricoltura italiana.

È sempre più frequente sentir parlare di biosolution, prodotti in grado di aiutare le piante nella risposta a determinati stress piuttosto che nel raggiungimento di standard qualitativi richiesti dal mercato.

Proprio in quest’ottica, dopo l’ottimo successo delle precedenti edizioni, nella seconda giornata del Macfrut 2023 (4 maggio) si è tenuta la quarta edizione del Biosolution International Congress organizzato da Agri 2000 Net.

Durante il convegno, che ha visto quasi 300 persone presenti, sono stati affrontati diversi temi riguardanti il mondo dell’actinidia nel panorama di oggi, concentrando il focus sulla filiera della qualità e sulle principali criticità agronomiche: suolo impoverito, nuove fitopatologie, siccità, mancanza di ore di freddo, eventi climatici estremi, sono alcune delle situazioni affrontate durante il congresso.

Il contesto produttivo

In Italia ci sono circa 26.000 ettari di kiwi, con circa l’80% rappresentato ancora dal kiwi verde, tendenzialmente Hayward, un 20% rappresentato da diverse varietà di kiwi gialli e poco meno di un 1% rappresentato da kiwi a polpa rossa. Tuttavia si perdono ettari produttivi in tutto il mondo per via di problematiche produttive molto simili nei diversi Paesi produttori.

Il mercato italiano e internazionale ha subito diversi cambiamenti negli ultimi anni. Con l’avvento dei kiwi a polpa gialla, la percezione del consumatore si è spostata su gusti più dolci e aromi dal sentore quasi tropicale. Proprio per questo motivo anche la produzione di kiwi Hayward ha subito diverse evoluzioni cercando di portarsi su un livello di qualità “premium”. Produrre kiwi di qualità elevata diventa fondamentale per poter conquistare il mercato e garantire alle aziende agricole un ritorno economico sostenibile.

Pezzatura sostenuta, forma regolare, grado zuccherino e sostanza secca elevati, sono i principali parametri qualitativi necessari per poter ottenere ottimi risultati sul mercato e quindi buoni ritorni per gli agricoltori coinvolti nella filiera.

Criticità agronomiche

Parlando di criticità agronomiche, si è affrontata un’ampia discussione riguardo la crisi climatica che sta impattando il panorama agricolo in maniera importante.

Gli eventi estremi, come bombe d’acqua o grandinate, sono sempre più frequenti e si alternano a periodi di siccità sempre più lunghi. In aggiunta si stanno vivendo estati sempre più calde, ed inverni con temperature miti che provocano una mancanza di ore di freddo che per la coltura del kiwi è fondamentale. Queste problematiche sono molto intense anche nella regione spagnola e in Cile.

La mancanza di ore di freddo è un problema generalizzato per tutti i Paesi produttori. Servono, infatti, tra le 800 e le 1000 ore con temperature inferiori ai 7,2 °C per la varietà verde; 500-700 per la gialla e 300-400 per la rossa.

Negli ultimi anni l’agricoltura italiana e spagnola sono state segnate duramente da pesanti gelate tardive che hanno colpito entrambi i paesi dopo una stagione invernale particolarmente mite. L’arrivo di temperature al di sotto dello zero hanno provocato danni incalcolabili alle aziende agricole e, di conseguenza, a tutta la filiera.

È stato affrontato un altro grande problema che sta colpendo tutto il comparto dell’actinidia oggi: l’impoverimento progressivo dei suoli. Risulta fondamentale ripristinare la fertilità microbiologica e fisico-chimica dei terreni in modo tale da ripristinare gli apparati radicali sempre più compromessi. A tal proposito si è sottolineata l’importanza della ricerca nel campo dei nuovi portinnesti utili ad adattarsi a diverse condizioni ambientali e più tollerante a particolari situazioni di stress.

È quindi necessario l’intervento di tutta la filiera per poter ottenere risultati in questo campo. Da alcuni Paesi, si segnala l’emergere di nuove fitopatologie non conosciute in Italia come il Verticillium in Cile, causato dalla severa siccità, e il Phomopsis actinidie e il Diaporthe actinidie in Spagna, causate dall’umidità e dalle temperature primaverili troppo elevate. Di rilievo le indicazioni tecniche emerse nell’evento che potrebbero portare a cambiamenti significativi nella gestione della coltura facendo diventare il kiwi da coltura impattante per gli alti consumi di acqua a opportunità per la crescita della sostanza organica nei terreni e capace di ridurre del 50% le proprie necessità irrigue.

Un aiuto dalle biosolution

A seguire diverse aziende produttrici di biosolution si sono alternate nella conversazione presentando alcuni prodotti atti a mitigare alcune situazioni estreme o ad aiutare la vigoria della pianta piuttosto che aumentare le caratteristiche qualitative del frutto. Le biosolution proposte dalle aziende presenti all’evento, puntano soprattutto a rafforzare l’apparato radicale per dare maggiore vigore alla pianta ed a migliorare le condizioni del suolo attraverso l’introduzione di microrganismi utili e altri micronutrienti.

Questo tipo di interventi diventa necessario nel percorso di cambiamento verso una maggiore sostenibilità delle produzioni agricole richiesta dai consumatori europei.

Gli ultimi ritrovati presentati al convegno dalle aziende (Agricola Internazionale, Biolchim, De Sangosse, SPAA, Almagra e Yara) sfruttano la naturale chimica delle piante e forniscono supporti in termini di nutrienti, migliorando le condizioni dell’apparato radicale e fogliare. Possono intervenire, inoltre, sull’incremento di calibro dei frutti, o, cosa ancora più importante, come difesa contro gli stress ambientali come temperature eccessive, siccità o salinità.

Yara

Andando con ordine, Yara propone fra i prodotti presentati alcuni concimi fogliari per l’ingrossamento dei frutti composti da microelementi ed alghe naturali con azioni ormonali che incrementano la distensione e la divisione cellulare e attivano il metabolismo secondario della pianta con sintesi di sostanze polifenoliche che prevengono lo stress ossidativo. Da prove effettuate si hanno rese aumentate fino a 4 tonnellate in più per ettaro.

Spaa

Sullo stesso tema ha parlato anche Spaa, mostrando formulati contenenti aminoacidi, steroli vegetali e componenti peptidici che possono essere ottimi regolatori naturali di crescita permettendo di incrementare il calibro dei frutti di actinidia, senza interferire con i parametri qualitativi necessari per avere frutta di qualità superiore.

Biolchim

Per Biolchim è fondamentale studiare tutti i fattori fisiologici, pedoclimatici e microbiologici che possono causare le problematiche della rizosfera e trovare strategie innovative e sostenibili per affrontarle con successo.

Per questo motivo Biolchim ha presentato un biostimolante ad azione radicale che incrementa lo sviluppo e l’efficienza delle radici, favorisce la capillarizzazione ed il vigore radicale. Inoltre fortifica e nutre il rizobioma sostenendo la crescita delle radici anche in condizioni di stress ambientali.

Almagra

Parlando sempre di stress ossidativi, Almagra ritiene importante mantenere efficiente l’attività delle radici anche nei periodi di temperature molto elevate e aumentare l’efficienza delle piante anche con elevata evapotraspirazione. Gli stress abiotici sono una delle principali cause di perdita di produzione in agricoltura.

Per la ditta, l’applicazione di concimi fogliari a base di aminoacidi vegetali, acidi umici e fulvici e sostanza organica di origine vegetale porta un marcato ampliamento dell’apparato radicale e migliora l’efficienza nutrizionale. L’utilizzo inoltre di prodotti come la Glicin Betaina aiuta a ridurre la sensibilità a stress ambientali, in particolare termici, idrici e salini.

De Sangosse

Sempre nell’ottica di cercare di ridurre la sensibilità agli stress ambientali, De Sangosse ha mostrato un attivatore di fotosintesi che migliora significativamente l’attività fotosintetica aumentando la conduttività stomatica e proteggendo le funzioni produttive in condizioni di particolari stress ambientali.

Agricola Internazionale

Agricola Internazionale ha introdotto composti a base di molecole antiossidanti e con attività enzimatica per aiutare le piante in stress. Questi prodotti aiutano a migliorare l’attività fotosintetica e di conseguenza aumentano il calibro dei frutti incrementando la produzione per ettaro.

Sono state tante le indicazioni sulle nuove tecnologie di analisi e le biosolution per una produzione green e sostenibile su un prodotto di grande importanza a livello mondiale come la coltura del kiwi. Il tutto in un’ottica di mercato “premium”.


Macfrut 2023, premiate le biosolution innovative

Premiate a Macfrut le innovazioni dei prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante. Nell’ambito della terza edizione di Biosolution Innovation Award il riconoscimento promosso da Agri2000 nell’ambito del Salone delle Biosoluzioni, sono state due le proposte innovative premiate dal Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida.

CROP+ di Agricola Internazionale

CROP+ è un fertilizzante ad azione biostimolante ottenuto dalla fermentazione multistadio di estratti vegetali ai quali vengono addizionati micronutrienti complessati come zinco, manganese e rame.

Prove su varietà di kiwi giallo hanno dimostrato la sua efficacia nell’aumentare la conduttanza stomatica, nel ridurre lo stress della pianta causato dalle alte e basse temperature e nel ridurre la cascola dei frutti.

 

Il Ministro consegna il premio a Michele Castellani di Agricola Internazionale

Farina di Basalto XF di Basalti Orvieto

Il secondo prodotto premiato è Farina di Basalto XF ideata da Basalti Orvieto. La Farina di Basalto® micronizzata tipo XF è un corroborante prodotto mediante macinazione meccanica del minerale puro, proveniente dal giacimento della Basalti Orvieto SRL, situato in provincia di Terni. È l’unico corroborante a base di roccia basaltica. La qualità è garantita dalla costanza della matrice e dal processo di macinazione.

Prove su diverse colture erbacee e arboree hanno dimostrato la sua efficacia nel migliorare i parametri qualitativi e quantitativi. Ha un’alta persistenza ed è poco dilavabile.

Il Ministro consegna il premio Gianluca Pizzuti di Basalti Orvieto
Le nuove biosolution supportano la coltivazione di un kiwi di qualità - Ultima modifica: 2023-06-07T09:51:33+02:00 da K4

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