Evento ricco di espositori e convegni
«Sarà, come per le precedenti, un’edizione di altissimo profilo sia per la proposta espositiva con aziende di tutti settori della filiera - ricerca varietale, vivaismo, agrofarmaci e fitofarmaci, produzione, raccolta e post-raccolta, meccanizzazione agricola, logistica, packaging, commercializzazione del prodotto e import-export - che per il calendario di convegni e incontri tecnici, primo tra tutti il World Pear Forum, come spiega il Andrea Moretti, presidente di Ferrara Fiere Congressi.
Proprio in queste settimane stanno ripartendo gli eventi fieristici in presenza, un momento cruciale perché ci sono nuove regole e protocolli da applicare e stiamo cercando di farlo al meglio per la sicurezza di tutti i fruitori delle manifestazioni. Siamo pronti per la ripartenza e per FuturPera lo saremo ancora di più, perché per noi rappresenta uno degli eventi di punta che siamo riusciti a confermare nelle date previste, nonostante lo stato emergenziale dell’ultimo anno e mezzo.
Abbiamo scelto di organizzare direttamente la fiera, naturalmente in collaborazione con quelli che rimangono i due partner privilegiati, perché a Ferrara la pericoltura è essenziale, non solo per l’economia agricola ma anche per la tenuta del tessuto economico e sociale, e un evento dedicato alla filiera della pera non poteva certo mancare nel nostro calendario fieristico. Noi crediamo in FuturPera, crediamo che sarà un’edizione importante che saprà soddisfare il pubblico e in questi mesi abbiamo lavorato molto anche per trasformare le necessarie limitazioni di sicurezza in migliori percorsi di fruizione sia per gli operatori che per il pubblico».
FuturPera dopo tre anni difficili per il settore
«I produttori che hanno vissuto anni difficili dal punto di vista produttivo e che avranno in FuturPera un momento d’incontro importante, anche dal punto di vista tecnico e commerciale - come spiega Albano Bergami, componente del Comitato di Coordinamento di OI Pera e membro del Cda di Futurpera srl.
Il comparto pericolo esce da tre anni difficilissimi dal punto di vista produttivo, perché ai gravi danni da cimice asiatica e maculatura bruna si sono aggiunti quelli derivati dalle gelate primaverili nel 2020 e 2021 che hanno provocato e provocheranno cali produttivi e dunque una significativa contrazione di prodotto idoneo alla commercializzazione. La crisi c’è, non si può negare, ma la zona produttiva del Centro-Nord rimane per ettari coltivati e peculiarità varietale la prima in Europa e un comparto d’eccellenza come questo merita un’azione di rilancio forte.
A FuturPera vogliamo fare il punto per capire dove siamo e dare una prospettiva chiara al comparto, attraverso le proposte dei più importanti operatori del settore e soprattutto con un aggiornamento a 360 gradi sulle attività di ricerca e sperimentazione messe in campo in Italia e in Europa. Penso – conclude Bergami – che dal mondo della scienza, dalle biotecnologie e dalla ricerca genetica che studia i fattori di resistenza alle fitopatologie dipenda il futuro per il comparto pericolo».