Anche quest'anno Fruit Logistica, la fiera berlinese specializzata nei prodotti ortofrutticoli ha meravigliato il visitatore. Per le dimensioni (8,8 ettari di superficie espositiva) oltre che per i sempre più ricchi e addobbati spazi dei 2.228 espositori da 80 paesi del mondo.
Finita la meraviglia, qualche cosa della crisi finanziaria in atto si è potuto però subodorare. Nonostante siano aumentati sensibilmente sia il numero degli espositori che la superficie da essi impegnata (+7,8% e 7,9% rispettivamente) i visitatori professionali sono diminuiti. Nonostante i padiglioni ben pieni e l'attività frenetica, si poteva sentire una certa inquietudine. Certi mercati danno segni di crisi. Una crisi che è sicuramente evidente nel caso della Russia e di altri mercati dell'Est (Ucraina ma anche Polonia…) che negli ultimi mesi hanno fortemente svalutato (per la Russia siamo a 20 svalutazioni consecutive con una perdita di circa il 30% del valore del rublo).
In Russia alcuni fra i principali player agli acquisti sono in forte crisi e si conta già qualche fallimento (come quello del numero tre sul mercato, la Sorus: lo stand c'era, ma tristemente vuoto). Ovviamente i grandi gruppi assicurativi hanno prima innalzato le quote per poi addirittura chiudere le polizze di assicurazione al credito. Ad essere in grande apprensione sono soprattutto i maggiori trader mondiali: olandesi, argentini, marocchini esportavano frutta e ortaggi a navi e oggi si trovano un mercato pressoché bloccato.
Come per la crisi finanziaria pare che gli italiani la scampino o perlomeno minimizzino i danni: la politica dei piccoli passi e della grande prudenza, il non ricorso agli strumenti finanziari, insomma il tanto disprezzato italico nanismo una volta tanto ci avvantaggia. Aria di crisi anche su certe piazze comunitarie, è il caso del Regno Unito: su questo mercato, per loro fondamentale, gli olandesi dichiarano una netta diminuzione delle esportazioni anche se recuperano (+3%) sulla Germania.
E per l'appunto in Germania la situazione sembra molto più tranquilla, si tira sul prezzo, ma con un occhio molto attento alla qualità. E questo sia da parte dei discounter che della grandi catene di supermercati. Catene come Edeka (supermercato leader nel fresco) stanno intensificando ulteriormente sia i controlli (20.000 campioni all'anno) come la richiesta di certificazioni igienico-sanitarie (antiparassitari, nitrati &C).