La Maculatura bruna, la più grave e temuta malattia fungina del pero continua a colpire.
Nel 2019 sono stati infatti registrati danni ancora più pesanti rispetto ad un difficile 2018 nei comprensori di coltivazione della Pianura Padana.
Una situazione di emergenza che spinge Syngenta a tornare a fare il punto sulla difesa efficace e sostenibile del pero, dopo il convegno organizzato l’anno scorso a Funo (Bo) in collaborazione con Edagricole (v. Rivista di Frutticoltura 3/2019).
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Bloccare l’escalation con Switch
L’incidenza di frutti infetti al momento della raccolta è strettamente legata al numero di eventi infettivi che si verificano durante il periodo che va dalla fioritura alla raccolta.
Per evitare l’escalation di Stemphylium vesicarium occorre quindi partire bene in questa
fase individuando il giusto posizionamento del trattamento in base alle esigenze climatiche del fungo, che richiede per svilupparsi prolungate bagnature della vegetazione accompagnate da temperature non troppo elevate.
Grazie all’associazione complementare e sinergica dei due principi attivi fludioxonil e cyprodinil, Switch si distingue per livello di efficacia e durata della protezione con un’importante azione resistence breaker.
Nella strategia proposta da Syngenta il posizionamento in piena fioritura o a inizio caduta petali consente di allestire un’efficace strategia anti-resistenza e dà una grossa mano nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata, consentendo di contenere più facilmente il numero massimo di applicazioni con fungidici della famiglia SDHI.
Nella fase più suscettibile: Geoxe
Nel video: Efficacia di Geoxe contro Maculatura Bruna, le esperienze dei produttori
Nel proseguo della stagione il pero viene a trovarsi nella fase più suscettibile di accrescimento frutti, quando diventa conveniente il ricorso a Geoxe.
La presenza di un sono principio attivo (fludioxonil) per un prodotto che ha comunque una bassissima residualità può rappresentare un vantaggio per le aziende frutticole che devono sottostare alle specifiche di protocolli di produzione fissati dalla GDO e che impongono un numero ridotto di residui.
Una o due applicazioni di questo prodotto da frutto noce in strategia con altri prodotti di copertura consente di abbinare efficacia e selettività o in alternativa, grazie al favorevole profilo ecotossicologico e residuale che ne consente l’utilizzo fino a tre giorni dalla raccolta, si può sfruttare, con il posizionamento in questa fase anche l’importante effetto positivo su Alternaria e malattie da conservazione (Gloeosporium spp., Penicillium spp., Alternaria spp., Botrytis cinerea).
Una strategia quest’ultima che consentirebbe anche di evitare i pesanti danni alla raccolta registrati lo scorso come confermano le esperienze dei produttori.