Miglioramento genetico del melo, comportamento agronomico delle varietà, architettura degli impianti, distribuzione dei prodotti fitosanitari e gestione delle principali avversità del melo quali ticchiolatura, afidi, carpocapsa e butteratura amara. Sono questi, in estrema sintesi, i principali ambiti di ricerca sul melo esplorati dalla Fem (Fondazione Edmund Mach) e presentati in occasione di due incontri tecnici di aggiornamento presso il frutteto sperimentale di Denno, in Val di Non, e l'Azienda agricola De Bellat a Spagolle, in Valsugana.
Architettura degli impianti: il frutteto multiasse guyot
Presso il frutteto sperimentale sono state mostrate agli agricoltori le diverse tipologie di frutteto che si possono ottenere con il sistema denominato guyot. Questa forma di allevamento del melo consente di ottenere alberi che possono essere gestiti completamente da terra, fino ad arrivare a modelli alti anche più di tre metri. Sono state illustrate le indicazioni principali necessarie per realizzare in modo corretto questo sistema di allevamento, a partire dalle strutture di sostegno fino agli accorgimenti agronomici più opportuni, nonché i dati produttivi anche in confronto con il classico sistema di allevamento a spindel. Particolare attenzione è stata rivolta al criterio di rinnovo degli assi, in quanto questa forma di allevamento consente un approccio nuovo sia alla potatura degli alberi sia alla regolazione della carica, basato sulla lunghezza complessiva degli assi produttivi verticali.
Tecniche di distribuzione innovative
Anche nel 2024 è proseguita la sperimentazione sul sistema di distribuzione dei prodotti fitosanitari a punto fisso su piante allevate in parete stretta. Dopo le pluriennali esperienze sulla difesa dalle principali malattie del melo, le valutazioni più recenti sono state rivolte a determinare l’efficacia dei trattamenti insetticidi, con l’obiettivo di individuare misure per favorire l’assorbimento di specifici principi attivi a livello fogliare.
Una più recente attività sperimentale, sempre condotta presso il frutteto sperimentale, mira a valutare le opportunità offerte dai sistemi a rateo variabile di cui possono essere dotate le moderne irroratrici. Sono basati su sensori in grado di valutare le dimensioni della chioma e consentono di adeguare la quantità di miscela alla effettiva presenza di vegetazione nel frutteto.
Programma di miglioramento genetico del melo
Nell’azienda sperimentale di Denno sono in valutazione alcune delle più promettenti accessioni originate dal programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach. Sono state poste a confronto selezioni Fem dotate del gene di resistenza a ticchiolatura Vf, scoperto negli anni ’40 nella specie selvatica Malus floribunda. L’analisi del comportamento delle diverse accessioni può consentire a frutticoltori e tecnici di disporre di riscontri oggettivi sulle reali potenzialità d’impiego delle varietà resistenti in funzione di un minor impatto ambientale. Spesso le accessioni resistenti a ticchiolatura dimostrano alti livelli di suscettibilità ad altre patologie, quali oidio, alternaria, marssonina, ai marciumi del frutto ed altre.
Durante la giornata tecnica è stato illustrato anche il programma di selezione di nuove linee clonali di Renetta Canada ha come obiettivo di verificare se all’interno dei vecchi impianti di Renetta Canada Bianca e Grigia esiste diversità fenotipica per il carattere di rugginosità della buccia. L’interesse è rivolto all’individuazione di materiale migliorativo rispetto a quello attualmente in propagazione ossia con frutti rugginosi (grana), con ruggine “marezzata” (ruggine intervallata da sfondo verde), assenza di colore di fondo “verde lucido” (buccia liscia senza presenza di ruggine) e forma del frutto meno piatta, più allungata e “costoluta”.
Gestione agronomica delle varietà club
Nel 2024 sono proseguite le attività di approfondimento agronomico sulle varietà Club introdotte da Apot.
La pratica del dirado è spesso collegata alla preoccupazione di diradare troppo mentre frequentemente avviene il contrario. Dallo studio dell'impiego di brachizzanti sulla varietà Gradisca Dolcevita® è emerso che una corretta gestione della potatura, del diradamento e della vegetazione sono fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti.
Sulla varietà Minneiska SweeTango, oltre ai rilievi di ritorno a fiore dei diradi del 2023 che dimostrano come una buona strategia diradante garantisca un buon ritorno a fiore, è stato valutato l’utilizzo della macchina sfogliatrice per il miglioramento della finestra di raccolta.
Sulle varietà Fengapi Tessa® e UEB 6581 infine sono state illustrate le prove di dirado impostate per approfondire le conoscenze sulle molecole oggi disponibili sul mercato per la regolazione della carica e valutare l’interazione dell’utilizzo in miscela tra di loro e le conseguenze sul ritorno a fiore.
Ticchiolatura, carpocapsa e afidi
Per quanto riguarda la gestione fitosanitaria, la gestione dell’inoculo della ticchiolatura è un argomento studiato da anni con aspetti non ancora del tutto ben chiari. Sono stati riportati i primi risultati delle prove sperimentali anche attraverso una gestione particolare dell’irrigazione, oltre alle prove di efficacia di prodotti fitosanitari e un riferimento a funghi patogeni secondari comparsi di recente sul melo anche in Trentino.
Gli afidi lanigero e cenerognolo sono fra le avversità del melo più temibili e nei prossimi anni si assisterà a limitazioni dei prodotti fitosanitari. Sono state presentate una selezione di prove con valutazioni sulla biologia e controllo biologico dell’afide lanigero. Per la carpocapsa, altra pericolosa avversità delle pomacee, è stato fatto il punto sulla possibile gestione tramite il metodo della confusione sessuale e su alcune strategie insetticide svolte in campo.