È uscito, nell'edicola digitale, Frutticoltura n.7/2021 con uno speciale dedicato all'actinidia e un dossier sui piccoli frutti. All'interno del numero è presente anche la consueta rubrica di mercato a cura di Bmti-Italmercati questa volta sull'analisi delle ultime tre campagne di pesche, albicocche e nettarine; per concludere con un focus sulla corilicoltura in Italia e le ultime novità dalle imprese del settore ortofrutticolo.
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Speciale actinidia: problemi e prospettive
della coltivazione del kiwi in Italia
Nessuna specie da frutto, nel panorama in chiaroscuro della frutticoltura italiana, sta generando tante aspettative come l’actinidia. Il kiwi, infatti, stupisce e sollecita molta attenzione in quanto, se da un lato l’esaltante valutazione di mercato delle tipologie di frutto a polpa gialla ne incentiva fortemente la coltivazione, non solo al Sud, dall’altro ha generato cocenti delusioni per i disastri colturali provocati dalla batteriosi (sostenuta da Psa, Pseudomonas syringae pv actinidiae) negli anni passati e dalla moria in quelli più recenti, che sono stati la conseguenza – nel caso della moria - dell’improvvisazione e della mancata osservanza delle necessarie tecniche agronomiche.
Sul piano statistico, nell’arco di un decennio le superfici a coltura non mostrano alcun calo, anzi, da 24.977 ha sono salite a 26.690, mentre la produzione complessiva ha raggiunto e superato 539 mila t (fonte CSO 2020), con grandi cambiamenti per quanto riguarda le tipologie di frutto, verde e giallo in particolare, come vedremo più avanti.
Complici, al Nord, le gelate e le avversità che ne hanno fortemente ridotto la produzione, nel 2021 si è verificato uno strabiliante risultato commerciale. Infatti, i prezzi al consumo dei kiwi nazionali e importati hanno raggiunto valori da capogiro (non meno di 3-6 €/kg per il kiwi verde e quasi il doppio per quello giallo). Privilegiato su tutti il brand Zespri, per qualità, confezionamento e presentazione; speriamo ne abbiano beneficiato anche i produttori con il prezzo all’origine. C’è ora caccia al materiale vivaistico, comunque insufficiente per le varietà a frutto giallo, quasi tutte proposte in esclusiva e quindi diffuse dietro sottoscrizione di contratti di coltivazione poliennali (es. Sungold-G3, Dorì, Soreli, Jingold, ecc.).
A fronte di tali prospettive si contrappone la degradazione colturale e la moria di migliaia di ettari di impianti in alcune regioni, in particolare Lazio, Piemonte e Veneto. La Rivista di Frutticoltura ha perciò ritenuto opportuno affrontare due argomenti chiave per uscire dalle attuali difficoltà:
- vocazionalità delle aree geografiche, degli ambienti e, quindi, dei terreni idonei alla coltura che, anche a seguito dei recenti cambiamenti climatici, si trovano più frequentemente nell’Italia Meridionale;
- ulteriori approfondimenti sulle cause della moria condotti in una delle aree più colpite del Paese, il basso Lazio di Cisterna e altre aree di bonifica della provincia di Latina.
Gli articoli dello speciale actinidia:
- La pandemia cambia i consumi e spinge il kiwi sui mercati dell’Ue - Fabio Lunati
- Kiwi giallo, un successo commerciale che non si ferma - Silviero Sansavini e Raffaele Testolin
- Vocazionalità e prospettive per la coltivazione del kiwi nel Sud Italia - C. Xiloyannis, G. Celano, E. Xylogiannis, A.N. Mininni, B. Dichio
- Sindrome da declino. Dalle cause a un approccio agronomico integrato - E. Xylogiannis et al.
- Moria del kiwi in Piemonte: situazione attuale e sperimentazione in corso - Luca Nari, Lorenzo Berra, Laura Bardi, Morone Chiara, Davide Spadaro
- Assorbimento e accumulo di nutrienti minerali in kiwi giallo Sungold - M. Quartieri et al.
- Batteriosi del kiwi, la cv tollerante Green Angel è una valida alternativa - M.L. Gullino et al
Dossier piccoli frutti: ricerca di nuove varietà
di mirtilli e lamponi
In soli cinque anni, in Italia i consumi dei piccoli frutti (escluso il fuori casa) sono saliti dalle 5.900 tonnellate circa del 2016 alle 9.700 tonnellate del 2020 (+64%) e nel primo semestre 2021 si è registrata un'ulteriore crescita, con un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’interesse del mercato retail viene confermato anche valutando la crescita delle importazioni negli anni. Nel 2020 sono entrate nel nostro Paese circa 17.400 tonnellate di piccoli frutti, soprattutto mirtilli e lamponi da Spagna e Cile, a fronte di circa 13 mila tonnellate del 2016. Davanti a tale scenario, caratterizzato dall’importante ruolo svolto dalle importazioni, risulta dunque naturale l'aumento di attenzione nei confronti di queste produzioni anche da parte degli operatori nostrani.
L’aggiornamento della stima degli areali al 2021 conferma il trend di ampliamento in atto da diversi anni in più Regioni. A livello complessivo, si parla di poco meno di 2.200 ettari, con una cresciuta del 10% in un solo anno, e appena tre anni fa tali superfici erano meno di 1.700 ettari. Dunque la tendenza all’incremento in atto è molto evidente. Tra tutte le specie di piccoli frutti, i mirtilli sono quelli più diffusi e si attestano su quasi 1.400 ettari (+9% sul 2020); seguono i lamponi che sono saliti a circa 400 ettari (+12%) e, più distanziate ma in ascesa, le more con poco più di 200 ettari dedicati. Infine ci sono i ribes con circa 180 ettari.
Proprio per l'interesse crescente verso questo comparto, la rivista di Frutticoltura ha dedicato uno spazio ai risultati di alcune ricerche sulle varietà di lampone e mirtillo.
Gli articoli del dossier piccoli frutti:
- Dal Trentino arrivano varietà di Lampone che girano il mondo - Lara Giongo, Aldo Telch, Diego Ioriatti, Paolo Zucchi
- Il mirtillo in Val di Non può essere una coltura sostenibile alternativa - L. Giongo, M. Ajelli, S. Conci, S. Dalpiaz, L. Lovatti, Massimiliano Gremes
- In Piemonte si espande la coltivazione del mirtillo gigante - Cristiano Carli, Roberto Giordano