Mandorlo: dalla Puglia arrivano nuovi protocolli di coltivazione

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Il mandorleto sperimentale (rivista di Frutticoltura n.8/2023)
La mandorlicoltura in Puglia è pronta al rilancio grazia ai nuovi protocolli di gestione promossi dal progetto Amì. Una importantissima pratica promossa dal progetto è la smart irrigation, che permette una sensibile riduzione dei consumi idrici senza ridurre la produzione

Protocolli innovativi sensor-based per la gestione irrigua del mandorleto, gestione del carbon e water friendly del suolo attraverso il recupero e riutilizzo del mallo di mandorlo come pacciamante, nuovi protocolli per una gestione fitosanitaria sostenibile, per ottenere un aumento della produzione dal 4 al 20%, e disinfestazione delle mandorle con le microonde per un prodotto con elevate caratteristiche qualitative e nutrizionali. Sono questi, in estrema sintesi, i passaggi fondamentali di Amì (Almond Management Innovation), progetto finanziato dai fondi del PSR Puglia 2014/2020 di cui sono stati recentemente presentati i risultati.

Una filiera essenziale per la Puglia

La Puglia detiene il primato italiano con il 40% della produzione nazionale di mandorle. L’obiettivo del progetto è quello di mettere insieme istituzioni scientifiche e imprenditori agricoli per il rilancio della filiera del mandorlo, con la trasformazione da cultura rustica a cultura da reddito.

Hanno lavorato al progetto il Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, il Centro di ricerca Agricoltura e Ambiente del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea-AA), l’Istituto di Scienze delle produzioni alimentari del Cnr (Ispa) e poi aziende e Cooperative agricole come Tenute Guidotti, la Cooperativa “il Contado” e la Cooperativa “EqualTime”. Capofila del Gruppo Operativo è la Cia Agricoltori Italiani di Puglia, referente delle azioni di comunicazione e coordinatore di progetto.

I risultati del progetto sono di grande rilievo: AMì ha avviato con successo una serie di azioni utili a ottimizzare la fase di produzione, con protocolli innovativi ed economicamente sostenibili.

Deficit idrico per l'irrigazione del mandorlo

Una importantissima pratica promossa dal progetto è la smart irrigation, che permette una sensibile riduzione dei consumi idrici senza ridurre la produzione. Ne abbiamo parlato su rivista di Frutticoltura n. 8/2023

L'uso del monitoraggio del suolo o delle variabili atmosferiche per una corretta gestione e programmazione dell'irrigazione sta diventando molto comune e lo sviluppo e l'uso di indicatori e sensori basati sulle piante per rilevare lo stato idrico degli alberi sta suscitando grande interesse nella comunità scientifica, tra gli imprenditori agricoli e i tecnici del settore. In questo senso, il potenziale idrico del fusto e la conduttanza stomatica sono alcune delle variabili più considerate poiché esprimono, rispettivamente, lo stato idrico della coltura e la potenzialità traspirativa e fotosintetica della chioma.

Oltre al monitoraggio della coltura, le strategie di stress idrico indotto hanno mostrato risultati promettenti nel ridurre gli apporti irrigui senza limitare produzione e qualità. Lo stress idrico controllato (“Regulated Deficit Irrigation”, RDI) comporta l’imposizione di una restrizione idrica in specifici stadi fenologici nei quali le piante sembrerebbero meno suscettibili.

Nell'ambito del progetto Amì infatti è stata valutata proprio una strategia di RDI per il mandorlo basata sul monitoraggio della funzionalità dell'albero e sulle sue esigenze fisiologiche. Lo studio è stato condotto nell’azienda agricola "Tenute Guidotti" (Casamassima, Bari) su mandorli della cv. Guara di 7 anni, innestati su GF-677, allevati a vaso classico con una densità di piantagione 5m x 5m, irrigati con sistema a microportata a goccia.


I risultati preliminari sono stati pubblicati su

rivista di Frutticoltura n. 8/2023 - "Deficit idrico per razionalizzare l'irrigazione del mandorlo" di L. Conti, L. Gaeta, M. Giannini, S. Seripierri, A. Mazzeo, A. Da Onghia, P. Losciale


I risultati hanno mostrato che l'impiego di una strategia RDI basata sul monitoraggio dello stato funzionale della pianta, in particolare potenziale idrico o conduttanza stomatica, ha ridotto gli apporti irrigui senza influenzare la produzione. Un protocollo ipotizzabile dovrebbe quindi considerare la dinamica di crescita dei frutti per identificare la finestra temporale in cui imporre la carenza idrica e la misura del potenziale idrico del fusto o della conduttanza stomatica per stabilirne l'intensità.

Mandorlo: dalla Puglia arrivano nuovi protocolli di coltivazione - Ultima modifica: 2024-06-03T15:00:45+02:00 da Sara Vitali

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