Hlb agrumi, dalla Sicilia un percorso virtuoso contro la nuova minaccia

Hlb agrumi
California Citrus Threat
Si è svolto a Catania un convegno scientifico per la salvaguardia dell'agrumicoltura mondiale. Al centro la battaglia contro la minaccia dell'Huanglongbing che vedrà collaborare insieme Istituzioni, comunità scientifiche, produttori ed organizzazioni di categoria per creare strumenti di prevenzione e contenimento del patogeno.

Una grave minaccia fitopatologica sugli agrumi incombe sulla Sicilia. Si tratta dell’Huanglongbing (Hlb) degli agrumi, un batterio che dà origine alla malattia nota come Citrus Greening. Ma è proprio dalla Sicilia che arriva la proposta di un’azione congiunta che vede insieme la comunità scientifica ed il mondo produttivo e di cui si è ampiamente parlato nel corso di un evento svoltosi a fine ottobre a Catania, coordinato dal Distretto Agrumi di Sicilia.

Hlb agrumi

Un settore da difendere

L'offerta agrumicola italiana proviene principalmente dalle regioni meridionali, con Sicilia e Calabria che contribuiscono per oltre l'80% del totale. L'Italia rappresenta il secondo produttore di agrumi in Europa (subito dopo la Spagna) con i suoi 150.000 ettari di superficie coltivata ad agrumi ed una produzione di 3.300.000 tonnellate all'anno, il cui valore supera 1.182.400.000 euro. In questo contesto si comprende bene come sia necessario contrastare l'arrivo in Europa di questa malattia causata da batteri floematici delle specie Candidatus liberibacter spp. ed i cui sintomi sono: malformazione delle foglie e variegatura asimmetrica, decolorazione inversa dei frutti e clorosi diffusa. È pur vero che al momento non sia stata rilevata alcuna presenza di HLB nel bacino del Mediterraneo, ma il rischio che possa arrivare, veicolato da persone, merci nonché da materiale infetto, è decisamente alto.

I vettori dell’Hlb degli agrumi

L’origine dell'Hlb degli agrumi è il territorio del sud-est asiatico ed è da qui che nell’arco di un decennio è riuscito a diffondersi in Cina, USA e Brasile, distruggendo milioni di piante con notevoli danni economici. A favorirne la diffusione sono due insetti vettori, il Trioza erytreae (presente in Spagna e Portogallo) ed il Diaphorina citri (segnalata in Israele). Entrambi questi vettori sono stati segnalati nel territorio europeo, nelle isole Azzorre e nelle isole Canarie. Attualmente, solo Trioza erytreae è stato rilevato nella penisola iberica. L'HLB è classificato come "organismo nocivo da quarantena prioritario" ai sensi del Regolamento 2019/1702, evidenziando l'importanza del suo impatto economico.
Una grave emergenza fitosanitaria che minaccia quindi l’agrumicoltura mondiale e a cui si è cercato di dare delle soluzioni nel corso del convegno, svoltosi presso l'Aula Magna Di3A dell'UniCT. Obiettivo è stato quello di sensibilizzare i produttori sul pericolo rappresentato dall’HLB oltre a sollecitare le istituzioni ai diversi livelli per creare strumenti di prevenzione e contenimento.

Un documento condiviso per fronteggiare la minaccia

Durante i lavori, le organizzazioni di categoria Confagricoltura, Cia, Confcooperative, Fruitimprese e Copagri hanno presentato un documento condiviso che sottolinea l'importanza di affrontare in modo sinergico la minaccia del Citrus Greening attraverso l’adozione di misure a livello comunitario e nazionale per proteggere le coltivazioni agrumicole.

A livello europeo, è stato detto, sarebbe necessario aumentare le misure di sicurezza per le importazioni, inclusa l'imposizione di trattamenti a freddo (Cold Treatment) e la chiusura automatica delle importazioni con un certo numero di intercettazioni nonché garantire uniformità e rigore in tutti i punti di ispezione alle frontiere europee, anche attraverso uno scambio di ispettori tra Stati membri.

A livello nazionale, invece, bisognerebbe rafforzare i controlli sui prodotti di importazione e migliorare la conoscenza dei piani di emergenza per affrontare organismi dannosi come l'Hlb degli agrumi; accelerare l'attuazione del piano di emergenza 2024 e assicurarsi che coinvolga tutti gli stakeholder, con particolare attenzione al Candidatus Liberibacter; investire in nuove varietà resistenti ai patogeni, utilizzando le Nuove Tecniche di Miglioramento Genetico (NBT); continuare il rinnovo varietale, espandere il calendario di maturazione e rafforzare il programma di risanamento; attuare un piano di protezione contro l'invasione potenziale dei vettori e del patogeno nella regione agrumicola mediterranea; autorizzare i laboratori abilitati ad allevare insetti predatori degli insetti vettori, facilitando la loro produzione e distribuzione agli agricoltori ed ancora, promuovere la costituzione di un Catasto agrumicolo, nonché un tavolo di concertazione con l'intera filiera agrumicola, il Ministero, i servizi fitosanitari regionali, la ricerca e le organizzazioni di categoria per sviluppare un piano di prevenzione e intervento basato su monitoraggi e controlli condivisi.

Il ruolo della ricerca scientifica e delle Istituzioni

Alessandra Gentile, docente di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree presso l'Università degli Studi di Catania, ha sottolineato l'importanza di coinvolgere sin da subito tutti gli stakeholder in un'azione coordinata.

Hunglongbing
Alessandra Gentile

«Contro l'Hlb degli agrumi, le azioni che dobbiamo attuare devono coprire un arco temporale che va dal breve al lungo termine – ha dichiarato Alessandra Gentile -. Finora, abbiamo iniziato con la sensibilizzazione e l'informazione dei produttori tramite poster e incontri come quello di oggi. Nella fase successiva, prevediamo di organizzare corsi di formazione per affrontare il problema in modo più approfondito. Inoltre, stiamo sviluppando un'applicazione dedicata che sarà presto resa disponibile. Riguardo alle azioni a lungo termine – ha aggiunto la Professoressa Gentile – queste dovranno generare risultati duraturi e comprendono lo sviluppo di approcci biotecnologici, tra cui lo studio e l'utilizzo di resistenze ai batteri associati all'HLB o agli insetti vettori. Inoltre, stiamo lavorando sulla creazione di resistenze genetiche contro gli organismi associati all'HLB e sullo sviluppo di nuovi agenti per il biocontrollo della malattia. Queste iniziative richiedono tempo e impegno, ma sono fondamentali per garantire la sostenibilità a lungo termine dell'agrumicoltura».

 

Presente anche il sottosegretario del Masaf, Luigi D’Eramo che ha ribadito la necessità di potenziare la prevenzione, sia a livello nazionale che comunitario. «Da parte nostra ci sarà massima collaborazione e l’impegno perché sia messo a punto quanto prima un piano pandemico per sostenere il settore. Inoltre, siamo convinti che occorra puntare sempre di più su innovazione e ricerca, fondamentali per fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici».

Huanglongbing
Federica Argentati

Il Presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, che ha svolto un ruolo chiave come coordinatrice delle attività e del partenariato presente al convegno, ha evidenziato il significativo percorso di sinergia tra la comunità scientifica e le rappresentanze del settore, sottolineando la cruciale partecipazione delle imprese, dei tecnici e degli operatori attivi nelle filiere agrumicole italiane.

«La coesione che stiamo promuovendo attivamente ha l'obiettivo di creare un modello d'eccellenza, mentre mettiamo in risalto un problema di cruciale importanza, che attraversa l'intera filiera agrumicola italiana - ha sottolineato Federica Argentati -. Ribadiamo la speranza che questa iniziativa, nata sotto il coordinamento del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, possa svolgere un ruolo di catalizzatore tra le diverse realtà agrumicole presenti in Italia e accogliamo con estremo piacere l’impegno preso dal sottosegretario D’Eramo, su nostra richiesta, di lavorare su un tavolo agrumi, che ci darà certamente l’occasione di affrontare anche altre problematiche».

Hlb agrumi, dalla Sicilia un percorso virtuoso contro la nuova minaccia - Ultima modifica: 2023-10-30T10:53:30+01:00 da Redazione Frutticoltura

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