Biostimolanti utili alleati contro gli stress

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L’impiego di questi prodotti, oltre a supportare l’assorbimento di nutrienti, aumenta la tolleranza agli effetti del climate change

In un’agricoltura che guarda con sempre maggiore convinzione alla sostenibilità e all’uso efficiente delle risorse, i biostimolanti rappresentano una frontiera in continua espansione. Non si tratta di semplici fertilizzanti né di prodotti fitosanitari: i biostimolanti sono sostanze o microrganismi capaci di agire in modo mirato sul metabolismo delle piante, migliorandone la crescita, la resistenza agli stress ambientali e l’efficienza nell’assorbimento dei nutrienti riducendo così l’utilizzo di mezzi tecnici a fronte di una maggiore efficienza d’uso dei nutrienti e garantendo un miglioramento delle caratteristiche qualitative della produzione.

Cosa sono i biostimolanti?

Il Regolamento (Ue) 2019/1009 ha armonizzato a livello europeo le norme relative alla messa a disposizione sul mercato (la fornitura di un prodotto fertilizzante dell’Ue per la distribuzione o l’uso sul mercato dell’Unione nell’ambito di un’attività commerciale, a titolo oneroso o gratuito) dei biostimolanti, ispirandosi al principio dell’economia circolare. Il regolamento definisce un biostimolante delle piante come un "prodotto fertilizzante dell’Ue con la funzione di stimolare i processi nutrizionali delle piante indipendentemente dal tenore di nutrienti del prodotto, con l’unico obiettivo di migliorare una o più delle seguenti caratteristiche delle piante o della loro rizosfera: efficienza dell’uso dei nutrienti, tolleranza allo stress abiotico, caratteristiche qualitative e disponibilità di nutrienti contenuti nel suolo o nella rizosfera".

In Italia i prodotti che possono essere commercializzati come biostimolanti ai sensi del D.Lgs 75/2010 sono:
- idrolizzato proteico di erba medica;
- epitelio animale idrolizzato;
- estratto liquido e solido di erba medica, alghe e melasso;
- estratto acido di alghe Fucales;
- inoculo di funghi micorrizici;
- idrolizzato enzimatico di fabaceae;
- filtrato di crema di alghe e soluzione di filtrato di crema di alghe;
- estratto umico di leonardite;
- estratto fluido azotato a base di alga Macrocystis integrifolia.

Possibili applicazioni

Più semplicemente possiamo distinguere due grandi famiglie di biostimolanti: quelli microbici, a base di microrganismi vivi, e quelli non microbici, formulati con sostanze di origine naturale come alghe, proteine, acidi umici e altri composti organici.

I biostimolanti microbici – come batteri promotori della crescita e funghi micorrizici arbuscolari – vivono in simbiosi con le radici delle piante. Il loro ruolo è fondamentale: solubilizzano il fosforo, fissano l’azoto atmosferico, stimolano lo sviluppo radicale e attivano meccanismi interni di difesa contro gli stress ambientali. Microrganismi come Pseudomonas, Azospirillum, Bacillus e Rhizophagus si stanno affermando come preziosi alleati nella gestione del suolo, spesso migliorandone anche la struttura e la capacità di trattenere l’acqua.

I biostimolanti non microbici, invece, agiscono direttamente sui processi fisiologici delle piante. Gli estratti di alghe, per esempio, contengono fitormoni naturali (come auxine e citochine) che stimolano la crescita vegetativa e la fioritura. Gli idrolizzati proteici, ricchi di amminoacidi e peptidi, supportano i processi metabolici in condizioni di stress, mentre gli acidi umici e fulvici migliorano la fertilità del terreno, facilitano l’assorbimento dei nutrienti e stimolano la radicazione.

I biostimolanti possono essere applicati per via fogliare, radicale o con la concia del seme a seconda del tipo di prodotto e dell’obiettivo agronomico. L’effetto dei biostimolanti può essere descritto come “diretto” quando riguarda la stimolazione dei principali enzimi coinvolti nei processi metabolici di crescita primari oppure quando è riferito all’azione ormono-simile di alcuni componenti i prodotti biostimolanti. L’effetto può essere invece di tipo “indiretto” quando è associato alle modifiche indotte all’architettura dell’apparato radicale o fogliare che influiscono positivamente sulla possibilità di reperire acqua nel terreno o aumentare la capacità di fotosintesi.

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Alte temperature e scarsità d’acqua portano le piante a rallentare i processi metabolici di assorbimento di acqua e fotosintesi con conseguente riduzione della produzione. Cifo ha elaborato una “strategia di gestione idrica” basata sull’impiego di due biostimolanti: Macys BC 28® e SinerVEGTM. Su uva da tavola, applicati per via fogliare, dalle fasi di invaiatura/maturazione frutti, con una dose di 2 litri/ettaro, agiscono in combinazione contenendo l’evapotraspirazione, favorendo l’accumulo di osmoprotettori all’interno della cellula vegetale e incrementando il turgore cellulare.

Volendo sintetizzare, i principali effetti dei trattamenti con biostimolanti in frutticoltura riguardano:

  • l’accrescimento e la resa produttiva delle piante: incremento dell’area fogliare e della concentrazione di clorofilla, riduzione dell’alternanza di produzione, aumento della percentuale di allegagione, maggiore crescita dei germogli, incremento della resa in frutti;
  • il miglioramento della qualità dei frutti alla raccolta e durante la conservazione: aumento del contenuto di acidi grassi, carboidrati, proteine ed elementi minerali, accelerazione del processo di maturazione, aumento della colorazione, prolungamento della shelf life per effetto della limitazione della sintesi di etilene ed enzimi ossidanti;
  • aumento della tolleranza nei confronti degli stress abiotici: tolleranza alle temperature estreme per effetto di amminoacidi con effetto crioprotettivo, riduzione delle scottature per effetto protettivo della buccia dei frutti, riduzione dell’assorbimento di ioni Cl- e Na+, resistenza alla scarsità idrica, alle carenze nutrizionali per effetto diretto sulla disponibilità di elementi nutritivi e indiretto sulla crescita e capacità di assorbimento dell’apparato radicale.

Non è un caso se molte aziende agricole stanno integrando questi strumenti all’interno di piani di concimazione più articolati, adattati alle esigenze delle singole colture e ai cambiamenti climatici in atto. Ne sono un esempio le strategie Cifo per contrastare gli effetti degli stress idrici e migliorare la pezzatura dei frutti.

Biostimolanti Cifo e strategie d'impiego

La strategia Cifo per contrastare gli effetti degli stress idrici prevede l’uso combinato, a partire dalle fasi di invaiatura/maturazione, di Macys BC 28® e SinerVEG TM. Questi prodotti biostimolanti contengono l’evapotraspirazione, favoriscono l’accumulo di osmoprotettori all’interno della cellula vegetale e incrementano il turgore cellulare.

Per migliorare la pezzatura supportando la pianta nella delicata fase di accrescimento dei frutti, Cifo consiglia l’impiego di Macys BC 28® e del fertilizzante Cifamin BK® il cui uso combinato, in particolare nei mesi di aprile e maggio, aiuta a ottenere frutti di dimensioni superiori, uniformi e di ottimo aspetto, favorendo al contempo una maggiore resilienza delle piante nei confronti degli stress climatici.

  • Macys BC 28® è un biostimolante di origine completamente vegetale, derivato dall’estratto puro di Macrocystis integrifolia, un’alga bruna nota per la sua ricchezza in composti bioattivi, tra cui polisaccaridi (laminarine e alginati), vitamine e oligoelementi. L’estratto consente una maggiore mitigazione dello stress ossidativo e una migliore efficienza nell’uso dell’acqua (maggiore conduttanza stomatica e migliore attività fotosintetica).
  • SinerVEG TM, è un agente biostimolante della crescita e dello sviluppo delle piante a base di estratti lignocellulosici che fornisce carbonio vegetale prontamente assimilabile in assenza di azoto organico, stimola la fotosintesi clorofilliana potenziando l’attività fisiologica della pianta agendo sul metabolismo primario e secondario.
  • Cifamin BK®, invece, è un concime progettato per stimolare la crescita cellulare e supportare le fasi di accrescimento e maturazione. Contiene amminoacidi liberi, peptidi e microelementi derivati da un processo di idrolisi enzimatica di materie prime di alta qualità. Gli amminoacidi presenti svolgono funzioni diverse e complementari: alcuni stimolano la divisione e distensione cellulare, altri attivano i processi fotosintetici, contribuendo così a un miglior sviluppo dei frutti e a un incremento della produzione complessiva.

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Cifo. Sessant’anni di crescita, sostenibilità e visione

Nel 1965, quando ancora non si parlava di biostimolanti, agricoltura sostenibile o green branding, un imprenditore bolognese, Romano Ghedini, fondava la Casa Italiana Fertilizzanti Organici: Cifo. Sessant’anni dopo, l’azienda è diventata un punto di riferimento nazionale per i fertilizzanti, i biostimolanti e le soluzioni tecniche per l’agricoltura professionale e il giardinaggio hobbistico. Una storia fatta di innovazione, ascolto del mercato e ricerca scientifica che oggi continua con la stessa energia degli inizi. Il claim scelto per celebrare questo anniversario - Cifo. L’arte del far crescere. Dal 1965 - racconta molto più di uno slogan: è una dichiarazione d’identità. Cifo è cresciuta facendo crescere: piante, persone, competenze, idee. Sempre nel segno della sostenibilità e dell’eccellenza.

Una rivoluzione silenziosa. Lanciando negli anni ’70 la linea Sinergon™, Cifo fu tra le prime realtà in Italia a introdurre un concetto oggi centrale nel panorama agricolo: la biostimolazione. A quell’epoca, il mercato proponeva principalmente fertilizzanti convenzionali. Cifo anticipò i tempi con un approccio rivoluzionario, promuovendo la fertilizzazione fogliare, la fertirrigazione e l’uso di composti naturali a supporto della fisiologia vegetale.

La forza della ricerca e della consulenza. Nel 1981 nasce a San Giorgio di Piano uno dei primi laboratori privati italiani interamente dedicati alla nutrizione vegetale. Da lì prende forma una cultura aziendale fortemente orientata alla ricerca agronomica e alla consulenza tecnica. La rete di Sales Support e Green Advisor, attiva su tutto il territorio nazionale, rappresenta ancora oggi un fattore strategico per agricoltori e tecnici. Entrata a far parte del gruppo internazionale Huber Agrosolutions, Cifo serve oggi oltre 5500 punti vendita in Italia, proponendo soluzioni su misura per le colture ad alto valore aggiunto e sistemi produttivi sostenibili. I prodotti spaziano dai biostimolanti alle specialità nutrizionali, dai fertilizzanti a rilascio controllato alle soluzioni innovative per il post-raccolta.

Garden, circolarità e green branding. Parallelamente all’attività agricola, Cifo ha sviluppato sin dagli anni ’80 una forte identità nel mondo dell’Home & Garden. Con una comunicazione pionieristica su stampa e TV, il marchio si è affermato presso il grande pubblico, diventando sinonimo di qualità per hobbisti e appassionati del verde. Oggi questa divisione è tra le più evolute del settore, capace di coniugare tecnologie professionali e packaging sostenibili. Dalla linea biologica BioNaturaTM, fino al fertilizzante TOP NTM, derivato da risorse rinnovabili, ogni soluzione è pensata per un consumatore attento e consapevole.

60 anni, guardando avanti. Sessant’anni sono una tappa importante, ma per Cifo rappresentano solo una nuova partenza. L’agricoltura è chiamata a rispondere a sfide epocali: cambiamenti climatici, scarsità idrica, degrado del suolo. Cifo affronta questi scenari con soluzioni concrete, come Macys BC28® , biostimolante estratto dalla Macrocystis integrifolia, un’alga che cresce in ecosistemi incontaminati della British Columbia. Un prodotto che nasce dalla natura per aiutare la natura, nel pieno rispetto della biodiversità.

Innovazione sostenibile, agricoltura rigenerativa, approccio scientifico e visione internazionale: è questa la ricetta con cui Cifo continuerà a fare la differenza.

Biostimolanti utili alleati contro gli stress - Ultima modifica: 2025-07-28T15:14:03+02:00 da Sara Vitali

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