Bilancio del frutteto tra aumento dei costi e cali di produttività

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Pur partendo da un'analisi della frutticoltura piemontese, la riflessione di fondo resta valida per tutti i contesti produttivi: il bilancio economico del frutteto è uno strumento essenziale per una realtà imprenditoriale che guardi al futuro

In un contesto produttivo caratterizzato da incertezze di mercato, aumento dei costi di produzione e cambiamenti climatici che influenzano la produttività, fare il bilancio economico del frutteto è fondamentale per una realtà imprenditoriale che guardi al futuro.

Tuttavia, prima di prendere in esame il bilancio del frutteto e più in generale dell’azienda agraria a indirizzo produttivo frutticolo, sono doverose alcune considerazioni. In particolare è necessario evidenziare alcuni aspetti dell’agricoltura e dell’azienda agricola che la contraddistingue dagli altri settori produttivi.

Caratterizzazione del sistema produttivo agricolo

L’attività agricola si svolge all’aperto ed è soggetta all’andamento meteorologico dell’annata, ne consegue che i rischi relativi alla riduzione di qualità e quantità delle produzioni sono molto più frequenti rispetto agli altri settori. La produzione agricola risente, per citarne alcuni, della siccità, del gelo, della grandine e dei parassiti che negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici ne influenzano sempre di più in modo negativo gli andamenti.

L’agricoltura si svolge su ampie superfici, essa richiede il dispendio di elevata forza lavoro e di meccanizzazione. Questo comporta costi elevati per l’utilizzo delle macchine e difficoltà nell’organizzazione del lavoro. Lo sviluppo delle piante è regolato in gran parte da “leggi” biologiche che ne determinano lunghi cicli produttivi, in particolar modo per le specie arboree.

In agricoltura non è possibile suddividere e specializzare troppo il lavoro, l’operaio agricolo non può limitarsi ad una sola attività, come la sola potatura per citare un esempio; essa non gli assicurerebbe, durante tutto l’anno, una sufficiente occupazione. Pertanto la specializzazione di chi lavora in agricoltura deve essere giocoforza polivalente, ciò comporta, assieme al fattore stagionalità, una sempre maggiore difficoltà di reperimento di forza lavoro preparata durante tutto l’anno.

Il concetto di bilancio economico

Il bilancio economico è la tipologia di bilancio da utilizzare per determinare il grado di efficienza di un’impresa agricola. Esso ha finalità gestionali, con il quale si evidenzia il compenso ai vari fattori della produzione, esso è anche conosciuto come reddito netto complessivo spettante all'imprenditore.

Il bilancio economico è costituito da una parte attiva di entrate che corrisponde all’ammontare di tutti i prodotti realizzati nell’azienda agricola che prende il nome di Produzione lorda totale, anche se ai fini della determinazione del bilancio riveste più importanza il concetto di Produzione lorda vendibile (PLV), cioè quella che può essere venduta, ovvero allontanata dall’azienda senza che venga compromessa la sua efficienza produttiva.

Alla produzione lorda vendibile va sottratta la parte passiva che è l’insieme di tutte le voci di spesa che si devono affrontare per mantenere in efficienza il sistema produttivo, reintegrare i capitali e remunerare i compensi delle persone economiche che partecipano al processo produttivo.

Analisi delle criticità delle aziende frutticole piemontesi

Se si prende in considerazione l’aspetto dei cambiamenti climatici l’Europa e l’emisfero settentrionale si stanno riscaldando a ritmi più rapidi rispetto alla media globale e sono previsti “rischi climatici multipli” nel breve periodo. Le inondazioni e la siccità stanno aumentando di frequenza, così come le ondate di calore e la presenza di nuovi insetti e patogeni invasivi, tutti potenzialmente in grado di influire negativamente sui sistemi produttivi.

Nel settore frutticolo le conseguenze di questo clima sempre più anomalo si possono vedere in termini delle rese produttive, sempre meno costanti ed elevate, in termini qualitativi con livelli scarti alla raccolta e in conservazione sempre maggiori a causa di fisiopatie, danni da malattie e insetti.

Le criticità del bilancio economico del frutteto piemontese riguardano:

Diminuzione delle rese produttive e aumento degli scarti: Nella voce entrate, data essenzialmente dalla produzione lorda vendibile di frutta raccolta in campo, tra le maggiori criticità di questi ultimi anni vi sono sicuramente gli scarti e la mancata costanza produttiva che il coordinamento tecnico piemontese stima con perdite medie dell’ultimo triennio su melo, gruppo gala del 15-30% e su pesco, tipologia nettarine gialle a maturazione precoce-intermedia del 20-30%.

L’aumento dei costi di produzioneNella parte passiva del bilancio incide pesantemente l’aumento del costo di produzione rilevato negli ultimi anni su tutte le specie frutticole coltivate in Piemonte.

Il calcolo dei costi di produzione

La Fondazione Agrion elabora e aggiorna annualmente, con la partecipazione dei tecnici del coordinamento, i costi di produzione delle principali specie frutticole coltivate in Piemonte.

La metodologia di calcolo del costo di produzione tiene conto delle seguenti voci:

Spese vive (realmente sostenute dall’azienda)

Per il calcolo sono determinati i volumi impiegati di materie prime, le ore di lavoro di manodopera esterna mediamente necessarie allo svolgimento delle diverse operazioni colturali e il tempo di utilizzo delle attrezzature meccaniche.

Per ciascuno dei fattori impiegati sono calcolati i relativi costi:

  • la manodopera è conteggiata in base alla reale spesa sostenuta da ciascuna impresa, escludendo l’apporto di lavoro manuale fornito dal conduttore e dai suoi familiari,
  • le spese relative alle macchine aziendali fanno riferimento ai soli oneri sostenuti per i consumi energetici (carburante e lubrificante).
  • la quota di ammortamento dell’impianto. Essa è calcolata ripartendo su tutta la durata dell’impianto l’accumulo delle spese sostenute nel periodo che va dall’impianto del frutteto sino al raggiungimento della piena produzione, al netto del valore delle produzioni ottenute. Questa voce non tiene conto degli interessi
  • altri costi. Si considerano gli esborsi fatti a terzi dall’azienda agricola (es. trasporto per il conferimento della produzione)

Costi strutturali (Costi fissi)

  • quota annua di manutenzione e assicurazione del capitale fondiario
  • quota annua di manutenzione, ammortamento e assicurazione delle macchine aziendali
  • servizi esterni (consulenza tecnica e fiscale)
  • tributi (imposte fondiarie, contributi consortili, ecc.)

Costi figurativi (Costi interni)

I costi figurativi comprendono tutte le voci di costo imputabili ai fattori della produzione immessi dal proprietario e dalla sua famiglia quali:

  • retribuzione del lavoro del conduttore o quello dei suoi familiari
  • interessi sul capitale di anticipazione
  • interessi sulle spese di impianto
  • prezzo d’uso del capitale fondiario (Beneficio fondiario)

Esempio: i costi per il melo e il pesco

Prendendo in considerazione due delle specie frutticole più diffuse in Piemonte, melo (gruppo gala) e pesco (nettarine gialle precoci) è possibile osservare come il costo sia aumentato di circa il 30-35% per il melo e del 32-35% per il pesco negli ultimi quattro anni. I risultati riportati nel seguente grafico (figura 1) sono riferiti all’unità di prodotto (€/kg). l costo è calcolato tenendo conto della resa produttiva definita in un range massimo – minimo indicato dai tecnici del coordinamento frutticolo Agrion, sulla base dell’esperienza territoriale. Per il melo gruppo gala il range produttivo considerato varia da 45 a 55 t/ha mentre per le nettarine gialle precoci da 35 a 38 t/ha.

Andando più nel dettaglio delle voci che compongono il costo di produzione del melo è possibile osservare che la manodopera è cresciuta del 42% nel 2024 rispetto al 2021, l’utilizzo delle macchine del 40%, il costo dei mezzi tecnici (fertilizzanti e agrofarmaci) del 45% e l’ammortamento dell’impianto del 30% (figura 2).

Analoga situazione su pesco, vedi in figura 3, con un aumento del costo della manodopera del 45% nel 2024 rispetto al 2021, del 20% per l’utilizzo delle macchine, del 40% per l’acquisto dei mezzi tecnici (fertilizzanti e agrofarmaci), e del 30% per l’ammortamento dell’impianto.

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Figura 3 - Voci di Costo del pesco 2021-2024 (€ cent/kg)

Cosa fare per il futuro?

I dati dei costi presentati sono riferiti a tutte le voci che compongo il costo di produzione, compresi i costi del lavoro dell’imprenditore, il costo d’uso del capitale fondiario e gli ammortamenti, per citarne alcuni. Tutte voci di costo che nella percezione reale del frutticoltore spesso sfuggono, ma che in una realtà imprenditoriale che mira alla visione della propria impresa proiettata nel futuro, non solo prossimo, è importante considerare.

La domanda da porsi: ci sono soluzioni per arrivare a un miglioramento questi indici economici?

I fronti aperti riguardano sia le entrate che le uscite del bilancio delle aziende. Gli aspetti critici su cui lavorare sono quelli produttivi legati alle quantità prodotte e alla costanza di produzione e qualitativi dei frutti legati alle percentuali di scarti ottenuti in campo e in conservazione. Mentre a pesare fortemente nelle uscite di bilancio sono i costi di produzione influenzati sia dagli aumenti dei prezzi dei materiali, che delle attrezzature e che della manodopera.

Escludendo le politiche di sostegno alle produzioni per le imprese agricole, le strade da percorre sono esclusivamente quelle dello studio e dello sviluppo di nuovi metodi e strumenti produttivi. Strade concretamente percorribili attraverso l’introduzione di nuovo materiale genetico e nuove tecniche di gestione del frutteto che apportino significativi miglioramenti in termini di performance produttive, resilienza ai cambiamenti climatici e riduzione degli input richiesti (agrofarmaci, fertilizzanti, manodopera necessari ecc.).

Bilancio del frutteto tra aumento dei costi e cali di produttività - Ultima modifica: 2025-05-23T16:07:53+02:00 da Sara Vitali

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