Come per altre specie frutticole di rilevante importanza economica, la fragola è caratterizzata da un dinamico ricambio varietale; nell'ambito del recente Convegno nazionale di Marsala erano particolarmente attesi i numerosi interventi dei breeder che hanno illustrato le caratteristiche delle loro più recenti novità varietali, potenzialmente interessanti per gli ambienti meridionali italiani, ottenute dalle diverse attività di miglioramento genetico, sia pubbliche che private, condotte in California, Florida, Spagna e Italia.
Le proposte americane
California
La fragolicoltura dell'Italia meridionale, fin dal suo sviluppo, è sempre stata dominata da importanti varietà californiane ottenute dall'Università di Davis, come Tioga, Aliso, Douglas, Chandler, Pajaro e Camarosa, tutte con piante a basso fabbisogno in freddo invernale. Ultimamente il ruolo delle varietà originate in questo Centro californiano sta perdendo importanza in diversi Paesi, fra cui anche la California, a seguito della forte competizione di varietà ottenute da altri programmi di selezione. Fra l'altro, la recente varietà Ventana, che si presentava inizialmente con grandi aspettative per l'epoca di maturazione molto precoce e la notevole pezzatura e consistenza dei frutti, non si è mai pienamente affermata a causa dell'elevata suscettibilità della pianta ai patogeni dell'apparato radicale e al cosiddetto “dry calix”, fisiopatia dovuta all'eccesso di salinità nei terreni e nelle soluzioni nutritive. Anche la recentissima Palomar, sempre ottenuta a Davis, non sembra destare in California un grande interesse. La pianta è a maturazione molto precoce, anticipa di qualche giorno Ventana; è mediamente produttiva e caratterizzata da limitato vigore, per cui si adatta anche ad elevate densità di piantagione. Come Ventana è suscettibile a Phytophthora cactorum e al “dry calix”; il frutto si distacca dalla pianta in modo più agevole e si presenta con migliori caratteristiche qualitative, polpa molto consistente e dolce, ma di forma meno allungata e di colorazione più chiara.
L'aspetto più innovativo del programma californiano di Davis è l'orientamento sempre più accentuato verso la costituzione di varietà rifiorenti DN (“day neutral”). Il nuovo materiale genetico presenta caratteristiche decisamente molto interessanti, molto apprezzate dal produttore non solo californiano. È il caso di Albion che a soli 4 anni dalla sua diffusione commerciale è già la varietà dominante della fragolicoltura californiana (Fig. 1). Nessuna altra varietà in precedenza si era affermata in modo così rapido in California. In Italia, Albion è stata già valutata su ampia scala negli ambienti sia meridionali che settentrionali; si conferma interessante per il lungo periodo di raccolta, con frutti di elevate caratteristiche qualitative; ma la produttività non è sempre costante e la colorazione dei frutti può divenire troppo intensa, non uniforme (spesso con base quasi bianca). Di recente altre tre nuove varietà rifiorenti sono state diffuse commercialmente (2007): Monterey, San Andreas e Portola.
Monterey è caratterizzata da una pianta molto vigorosa, con una media capacità di rifiorire, leggermente superiore a quella di Albion; le caratteristiche del frutto sono buone, molto dolce, superiore ad Albion, ma con una più breve “shelf life” dopo la raccolta dovuta, si presume, alla minore consistenza della polpa.
San Andreas presenta una pianta molto vigorosa e una medio-scarsa capacità di rifiorire, più o meno simile a quella di Albion. Per questo motivo la produttività complessiva della pianta è la più bassa delle tre nuove cultivar. Come Monterey, in vivaio ha una limitata capacità di emettere stoloni. Le elevate caratteristiche qualitative del frutto appaiono gli aspetti più innovativi di questa nuova varietà.
Portola è caratterizzata da una pianta molto vigorosa e un'elevata capacità di rifiorire che consente di raggiungere notevoli livelli produttivi, superiori a quelli di Albion. Si adatta bene alla piantagione primaverile utilizzando piante frigoconservate per produzioni nei mesi estivi ed autunnali. Il frutto è di medie caratteristiche qualitative, con valori non elevati di consistenza della polpa e colorazione rosso-chiara.
Come si è detto, il programma di breeding pubblico condotto dall'Università di Davis è gia da diversi anni fortemente in competizione con altri programmi privati condotti direttamente nelle principali aree fragolicole californiane. Complessivamente, l'importanza delle varietà “private” è fortemente aumentata a partire dalla metà degli anni '90 ed attualmente rappresenta oltre il 35% della superficie fragolicola californiana.
Driscoll Strawberry Associates e Plant Sciences, Inc./Berry Genetics conducono i due programmi più famosi e le loro principali varietà realizzate sono: San Juan, Lanai, Aguora, El Dorado, Magdalena e Camarillo (Driscoll) e Comminent, Virtue, Splendor, Promise e Valor (Berry Genetics). La gestione di queste varietà è condotta in esclusiva con la modalità dei “club”; in pratica, solo i produttori che aderiscono completamente alle regole del club possono coltivare queste varietà. Le varietà di Driscoll sono presenti anche in Europa e poste sui mercati col marchio “Berry Garden”.
I nuovi programmi di California Giant, Kanaka Peak Research e Lassen Canyon Nursery completano il quadro delle attività di breeding privato della California, ma con varietà che attualmente incidono solo marginalmente sull'intero settore fragolicolo.
Florida
Il programma di miglioramento genetico dell'Università della Florida è iniziato nel 1948 e ha complessivamente licenziato 11 cultivar (unifere). Quelle che hanno avuto il maggior successo dal punto di vista commerciale sono state Florida Ninety, diffusa nel 1952, Sweet Charlie (1992) e Strawberry Festival (2000).
Le aree fragolicole della Florida (latitudine: 28° N) sono caratterizzate da impianti in pieno campo e quindi soggetti alle difficili condizioni dei climi tropicali (violenti temporali seguiti da forti insolazioni). La piantagione di piante fresche provviste di foglie avviene in ottobre su prode alte e ben baulate. I periodi di raccolta presentano due picchi, di cui il primo fra dicembre e gennaio e il secondo da metà febbraio a quasi fine marzo. Attualmente, la varietà leader è Festival, che rappresenta il 60% della produzione. Il comportamento di questa varietà nelle aree fragolicole di Marsala è stato giudicato positivo per precocità, produttività e caratteristiche qualitative dei frutti. È apparsa altresì interessante in Spagna e Marocco.
Nel 2008 il programma dell'Università della Florida ha licenziato altre due cultivar: Fortuna ed Elyana. La prima ha un ciclo di fruttificazione complementare a quello di Festival. Il frutto è mediamente grosso, consistente, di bell'aspetto e di buon sapore. La pianta è resistente ad antracosi, ma suscettibile a Phytophthora cactorum. Elyana è caratterizzata da frutti grossi, consistenti ed aromatici; è suscettibile ai danni da pioggia. La pianta non ha una elevata produzione complessiva.
Le proposte spagnole
La perdita di importanza delle varietà dell'Università della California si sta manifestando anche in altri areali fragolicoli europei a clima mediterraneo, come quello di Huelva (Spagna). Infatti, in queste aree la varietà Camarosa ha ceduto quote considerevoli alla varietà di origine spagnola Candonga ®Sabrosa, soprattutto per le notevoli ed apprezzate caratteristiche qualitative del frutto. Attualmente, è l'unica varietà con frutti che uniscono bell'aspetto, elevata dolcezza e consistenza della polpa con lunga “shelf-life” dopo la raccolta. L'aspetto più limitante di questa cultivar è legato all'epoca di maturazione piuttosto tardiva, ma soprattutto alla non sempre elevata e costante produttività della pianta. Alcuni accorgimenti tecnici, come l'anticipo dell'epoca di piantagione, unito all'impiego di materiale vivaistico di grande qualità, e anche l'adozione di piante fresche “cime radicate”, consentono di attenuare questo limite che preoccupa i produttori per il rischio di non raggiungere soddisfacenti livelli produttivi. Candonga è stata diffusa nel 2002 dal programma spagnolo privato di “Inotalis” che deriva dalla fusione di due importanti programmi privati di breeding: quello spagnolo di Planasa, finalizzato agli ambienti meridionali a clima mediterraneo, e quello francese di Darbonne finalizzato agli ambienti dell'Europa centrale e settentrionale a clima continentale.
Oltre a Candonga, Inotalis-Planasa ha recentemente diffuso anche Macarena e Cristal. La prima, varietà unifera come Candonga, è caratterizzata da frutti di grossa pezzatura, di ottime caratteristiche qualitative, unite però a produttività della pianta non sempre elevata. Anche per Macarena, come per Candonga, appare utile fare ricorso ad un'epoca di piantagione precoce, impiegando materiale di buona qualità vivaistica. Cristal, invece, è una varietà rifiorente descritta come molto produttiva e particolarmente adatta ad essere impiegata in impianti di fine estate (facendo ricorso a piante frigoconservate) finalizzati a produzioni autunnali (ottobre- dicembre) e primaverili (aprilemaggio). Di particolare interesse il frutto, di bella forma, sempre perfettamente conica, molto regolare e di buone caratteristiche qualitative.
In Spagna sono attivi altri 2 programmi di miglioramento genetico, uno pubblico e l'altro privato. Quest'ultimo è il più recente (avviato nel 1999) ed è condotto da Fresas Nuevos Materiales S.A. (“FNM”) e finanziato principalmente dai produttori associati di Huelva. La prima varietà diffusa da FNM è Coral (2004), rinominata successivamente Rociera, che sta avendo un certo successo grazie alle notevoli caratteristiche qualitative del frutto, dolcezza e consistenza in particolare. Positivi sono risultati i primi riscontri sperimentali effettuati nelle aree meridionali italiane, soprattutto in quelle Campane. Più recentemente è stata diffusa Primoris a maturazione molto precoce, e Antilla di cui si attendono i primi riscontri sperimentali su larga scala nelle aree sia di Huelva che italiane.
FNM è una società costituita dalle principali associazioni di produttori spagnole che, oltre a condurre direttamente, dal 1999, un proprio programma di breeding, cofinanzia il progetto pubblico spagnolo che vede la partecipazione dell'Instituto Andaluz de Investigación y Formación Agraria y Pesquera (IFAPA) del Ministero dell'Agricoltura, con l'intervento anche dell'azienda Freshuelva Viveristas. Il programma è attivo dal 1994 e le prime varietà realizzate (Calderona, Andana, Carisma, Marina e Medina) hanno avuto limitato successo presso i produttori spagnoli. Recentemente sono state diffuse commercialmente Aguedilla, Amiga e Fuentepina. Aguedilla è a maturazione precoce, simile a Ventana, ma con pianta più rustica e meno suscettibile al disseccamento del calice. Il frutto è di buone caratteristiche qualitative e di forma conica, perfettamente regolare anche nel periodo invernale. Il suo limite principale, evidenziato anche negli areali italiani, appare essere la colorazione rossa che tende a divenire intensa, quasi scura, in concomitanza di innalzamenti termici durante la raccolta. Amiga è a maturazione precoce, ma la pianta è meno rustica di Aguedilla ed è suscettibile al disseccamento del calice, specialmente su terreni sabbiosi. Il frutto è di buon sapore, molto consistente e di lunga “shelf life”. Fuentepina è anch'essa precoce, con una pianta rustica e di elevato sviluppo vegetativo. Il frutto è di ottimo sapore, grazie all'elevato rapporto zuccheri/acidi, superiore a tutte le altre varietà.
Le proposte italiane
Da tempo, anche la ricerca italiana si sta muovendo per ottenere varietà pienamente adatte alle aree meridionali da porre in competizione a quelle californiane e spagnole. Il programma privato del CIV di Ferrara, che ha ottenuto in passato varietà di un certo successo come Tethis e Naiad, in occasione del recente Convegno di Marsala ha presentato due nuove varietà adatte agli ambienti meridionali: Siba e Kamila. La prima, a maturazione precoce, è caratterizzata da pianta rustica e vigorosa, adatta ad essere coltivata come pianta sia frigo-conservata che fresca.
Con quest'ultimo tipo di pianta si ha un periodo di raccolta particolarmente prolungato grazie alla notevole capacità di emettere fiori. Il frutto si presenta di forma conica-allungata, molto regolare, consistente, piuttosto resistente alle manipolazioni e di buon sapore. Kamila, di recentissima introduzione, viene descritta con una pianta molto produttiva, rustica, ed il frutto, di grossa pezzatura, molto consistente, è caratterizzato da una lunga “shelf-life”.
Il Progetto di breeding pubblico “Frutticoltura”, attivo e principalmente finanziato dal Mipaaf, dal 1993 al 2003, ha recentemente diffuso commercialmente tre nuove varietà (Kilo, Nora e Palatina) adatte agli ambienti meridionali. Nora è risultata di particolare interesse per aver mostrato una buona adattabilità sia agli ambienti meridionali (marsalese e metapontino in particolare), sia a quelli settentrionali, come il veronese. La pianta è di elevata produttività, concentrata soprattutto nel periodo precoce. Nel veronese, in particolare, pur non adattandosi pienamente alla coltura tradizionale autunnale, ha un ottimo comportamento, sia con piante fresche a radice nuda, sia con piante frigoconservate, in coltura protetta, per produzioni nel periodo primaverile. Nel periodo precoce presenta una elevata concentrazione di frutti di forma conica sempre perfettamente regolare e di buona qualità organolettica, anche se di consistenza non molto elevata, in particolare in concomitanza di innalzamenti termici che si possono registrare durante il periodo di raccolta.
Kilo unisce elevata produttività della pianta ad una notevole precocità di maturazione, simile a quella di Ventana; la pianta è rustica e tollerante ai principali patogeni dell'apparato radicale. Il frutto è di colore rosso brillante, mai scuro, di forma conico-allungata, molto regolare grazie all'elevata fertilità pollinica che consente una perfetta impollinazione anche nel periodo invernale. Le caratteristiche qualitative sono medie e possono divenire scarse in concomitanza dei picchi produttivi. Il suo comportamento è stato giudicato interessante soprattutto per le aree fragolicole calabresi. Palatina, a maturazione intermedia, simile a Camarosa, ha un frutto di elevata consistenza e dolcezza della polpa, unito a forma molto allungata, non sempre regolare, soprattutto nel periodo invernale.
Dopo la fine del progetto “Frutticoltura”, l'attività di breeding è proseguita con singole azioni legate a singole aree fragolicole. Nel metapontino, si è attivata un'attività pubblico-privata cofinanziata dall'Az. Piraccini Secondo-Import- Export di Cesena. Nell'ambito di questo programma sono in corso le valutazioni finali presso i produttori locali di due selezioni in avanzata fase di studio (PIR. 2 e PIR. 5), di particolare interesse per epoca di maturazione, produttività della pianta e qualità del frutto. La selezione PIR. 2 (04.72.21), a maturazione molto precoce, simile a Ventana, sembra adattarsi bene ad essere coltivata sia come pianta fresca a radice nuda, sia come cima radicata. La pianta è mediamente vigorosa, compatta e di dimensioni non elevate, in grado di aumentare la tradizionale densità di piantagione. I frutti sono di forma conica, molto regolare anche nel periodo invernale, di buone caratteristiche qualitative e di grossa pezzatura, che tende a calare nel prosieguo della raccolta, in particolare se si fa ricorso a piante cime radicate. Durante i periodi più freddi i petali del fiore tendono a rimanere aderenti al frutto maturo.
La selezione PIR. 5 (04.228.5), a maturazione medio-precoce, simile a Camarosa, ma più precoce di Candonga, si adatta bene ad essere utilizzata con entrambe le tipologie di piante fresche (cime radicate e radice nuda). La pianta è molto rustica e piuttosto vigorosa; i frutti in genere sono portati su assi singoli o scarsamente ramificati. Questo tipo di fruttificazione ha sicuramente riflessi sulla pezzatura dei frutti che permane grossa per lunghi periodi. Inoltre, i frutti hanno forma conica molto allungata, elevata consistenza della polpa e buoni contenuti zuccherini. La loro colorazione rossa tende a divenire un po' intensa in seguito agli innalzamenti termici. La pianta richiede limitati apporti nutrizionali azotati al fine di evitare un eccessivo sviluppo vegetativo.