Il mercato del pesco è caratterizzato da un tumultuoso e continuo rinnovamento varietale. Questo complica le scelte del frutticoltore che mantiene come obiettivi quelli di anticipare l’entrata in produzione fin dal primo anno d’impianto, di massimizzare l’efficienza produttiva e gestionale dell’azienda e di ridurre i costi di gestione. Tutti questi fattori portano a anticipare la fase di allevamento e formazione delle piante spostandola dal campo al vivaio. L’affermarsi di nuove tipologie di piante prodotte dai vivai per numerose specie è scaturita non solo dalle esigenze del frutticoltore, ma anche dalle necessità dei vivaisti di abbreviare i cicli di produzione, così da ridurne i costi, oltre che gli oneri finanziari e quelli legati al rischio di materiale invenduto, nonché di rispondere prontamente alle esigenze del mercato. Lo sviluppo di piante a “ciclo breve” garantisce un’elevata flessibilità produttiva di piante di pesco in vivaio, avvicinando il momento dell’ordine da parte del produttore all’effettiva messa a dimora, e consentendo una diversificazione nella tipologia di piante prodotte. A fianco della tecnica tradizionale dell'astone preformato di pesco sono infatti oggi disponibili piante che raggiungono uno sviluppo quasi paragonabile a quello dell’astone attraverso la tecnica del mini-innesto per la produzione di piante a “ciclo breve”.
Astone preformato
Questo ciclo di produzione è basato su una strategia produttiva di due anni, sfruttando l’innesto a gemma in periodo autunnale. Si ottiene una pianta di grandi dimensioni (fino a 2 m di altezza circa) con molti rami anticipati. L’apparato radicale di un anno in più di queste piante riduce i problemi di attecchimento dopo la messa a dimora, che avviene da novembre a marzo a radice nuda. Questa tipologia di pianta offre al frutticoltore vantaggi notevoli in termini di precoce entrata in produzione, facile gestione ed un elevato standard qualitativo. È adatto per impianti ad alta densità ed elevata tecnologia, in quanto permette un recupero anticipato degli investimenti ed un’alta redditività. Tuttavia, per il vivaista, questa tecnica di produzione richiede una programmazione con almeno due anni di anticipo rispetto alla vendita, maggiori cure e costi per la loro produzione, nonché la disponibilità di più ampie superfici da investire a vivaio per il maggiore volume occupato dalla pianta e necessario per la sua corretta crescita.
Piante a ciclo breve mini-innestate
Le piantine mini-innestate, dopo un periodo di ambientamento in serra, possono essere trapiantate a terra per l’allevamento degli astoni in vivaio (disponibili al termine di una sola stagione vegetativa), oppure essere vendute come piante in vaso per il trapianto diretto in campo. Il ciclo viene ridotto così a sei mesi se l’innesto è a inizio autunno e la vendita a marzo, o a tre mesi se l’innesto è a fine inverno e la vendita a maggio. Si ottiene una pianta di medie dimensioni, con un buon rivestimento, una buona lignificazione, un apparato radicale molto giovane ed elevata adattabilità. Attualmente, il mercato sembra preferire piante da mini-innesto e trapiantarle dal vaso in vivaio, ottenendo una crescita equilibrata con produzione di un astone di medie dimensioni in una sola stagione. Si rinuncia in parte alla rapidità del ciclo perdendo una stagione, ma al tempo stesso si produce una pianta di buona autonomia.
Si riportano i dati di una prova svolta nel 2022 presso il vivaio Geoplant di Ravenna, con lo scopo di valutare lo sviluppo vegetativo e radicale di piante di pesco prodotte secondo tre differenti cicli di produzione e di evidenziarne le differenze morfologiche. Il confronto ha riguardato l’astone preformato classico di due anni al momento della vendita, piante a ciclo ridotto a 16 mesi (8MG) e piante a ciclo ridotto a 8 mesi derivanti da mini-innesto, eseguito da due laboratori di micropropagazione differenti (8MC e 8MV).
Materiale vegetale e misure biometriche
Tutti i peschi valutati sono della varietà Febe innestata su GF677 tranne che per la tipologia 8MG, per la quale Febe non era disponibile ed è stata sostituita dalla cv Orion innestata sullo stesso portinnesto. In tre diversi appezzamenti del vivaio in cui erano poste a dimora le tre tipologie di piante ne sono state individuate dieci e settimanalmente sono stati rilevati alcuni caratteri biometrici, come la lunghezza del germoglio sviluppato dalla gemma innestata e il diametro del portinnesto a livello del colletto. Da questi dati è stata calcolata la velocità di crescita in termini di calibro AGR C e di lunghezza del germoglio AGR L. Prima dell’estirpo, per ogni pianta, è stato contato il numero totale dei rami inseriti sull’asse principale e misurato il diametro del tronco sotto la prima impalcatura. Per ogni ramo, è stato misurato il diametro alla base e la lunghezza. Dopo l’estirpo, le piante sono state tagliate poco sopra il punto d’innesto ed è stato pesato l’apparato radicale con una bilancia.
Operazioni colturali comuni
Per tutti i cicli sono state eseguite spalmature e sfemminellature. Per gli astoni tradizionali, la sfemminellatura è stata fatta per i primi 45 cm di altezza da terra, mentre per le piante a ciclo ridotto (8MG, 8MC, 8MV) fino ad un’altezza pari a 38 cm. L’irrigazione è stata effettuata mediante rotolone regolando il numero di interventi in base alla bagnatura del terreno e alle previsioni meteo.
Metodologia di ottenimento e gestione dei diversi cicli
Per l’astone preformato i portinnesti sono stati trapiantati con sesto d’impianto 0,25-0,27m X 1,65m il 6 maggio 2021 e innestati a chip-budding il 30 settembre 2021. La capitozzatura del portinnesto poco sopra la gemma è avvenuta a fine gennaio-inizio febbraio 2022. Nell’anno 2021 sono state fatte circa una decina di irrigazioni da metà maggio a fine agosto e due interventi di concimazione con urea a maggio-giugno. Nell’anno 2022 sono state fatte due irrigazioni (maggio e agosto) e una concimazione con urea in primavera. E’ stata fatta una potatura apicale con la barra falciante verso metà agosto per stimolare la lignificazione della parte basale. L’estirpo delle piante è avvenuto il 23/11/2022.
Per l’8MG i portinnesti sono stati trapiantati il 9/06/2021 e innestati a chip-budding in campo il 22/09/2021. L’operazione che differenzia questo ciclo da quello dell’astone tradizionale, è che le piante sono state estirpate in riposo vegetativo e conservate in cella frigorifera per circa due mesi e il 22/02/2022 sono state trapiantate nuovamente in campo per completare la crescita. Nell’annata 2021 sono state fatte circa otto irrigazioni da metà giugno a fine agosto, e due concimazioni con urea a inizio e fine luglio. Nell’annata seguente invece, sono stati fatti nove interventi irrigui e tre concimazioni a base di urea granulare. Le piante sono state estirpate il 7/12/2022.
Le piante 8MV sono state acquistate dal laboratorio Vitroplant in vasetti di 9 cm di diametro. Il mini-innesto a chip-budding in vaso è stato eseguito da Vitroplant nei giorni compresi dal 15 al 20 settembre 2021. Sono state trapiantate nel campo del vivaio il 13/04/2022. Le piante 8MC sono state acquistate dal laboratorio Cattani in vasetti di 9 cm di diametro. Sono state mini-innestate a chip-budding dall’8-10 settembre 2021 e trapiantate in campo il 19/04/2022. È stata eseguita un’irrigazione post-trapianto, dopodiché sono state irrigate ugualmente a 8MG nelle stesse date, così come per le concimazioni. Le piante 8MV sono state estirpate il 2/12/2022 mentre e 8MC il 3/01/2023.
Valutazione morfologica e risultati biometrici
Alla fine della stagione vegetativa, sono state riscontrate differenze significative per tutte le variabili considerate tranne che per il peso delle radici.
Relativamente al numero di rami, l’astone preformato e l’8MG risultano uguali e hanno valori maggiori di 8MC e 8MV, anch’essi uguali tra loro, con un numero medio di rami leggermente più basso. Questo è dovuto probabilmente alla maggiore permanenza in campo degli astoni preformati e 8MG rispetto agli altri due cicli, che gli ha consentito uno sviluppo vegetativo complessivo della pianta maggiore (Tab 1). Anche per il diametro del tronco, l’astone risulta avere il diametro maggiore poiché ha avuto una stagione in più, rispetto alle altre (Tab 1). Le piante 8MG hanno mostrato dati intermedi, simili sia al ciclo tradizionale che ai cicli di 8 mesi.
Tab. 1 - Confronto delle tesi a fine stagione secondo le medie di: numero totale dei rami inseriti sull’asse (N° tot rami); diametro del tronco sotto la prima impalcatura (Dtron); lunghezza del ramo (Lramo), diametro basale del ramo (Dramo) e peso delle radici | |||||
Tesi | Media n° tot rami | Media diametro tronco (mm) | Media lunghezza ramo (cm) | Media diametro ramo (mm) | Media peso radici (g) |
AP | 36,7 | 26,5 | 35,49 | 5,99 | 584 |
8MG | 32,5 | 23,6 | 30,07 | 5,81 | 740 |
8MV | 19,8 | 19,4 | 21,9 | 5,25 | 628 |
8MC | 19,9 | 21,5 | 29,61 | 6,54 | 666 |
L’astone presenta un numero maggiore di rami inseriti sull’asse principale e in media questi sono di lunghezza e diametro basale maggiore. Simili all’astone sono anche i risultati di 8MG e 8MC. Le piante 8MV sono risultate le meno performanti sia nella quantità di rami sia nella qualità. I rami laterali sono più corti e di diametro basale inferiore rispetto alle altre tesi, questo dovuto probabilmente ad una maggiore influenza della dominanza apicale che ha ridotto lo sviluppo dei germogli laterali (Tab 1).
Il peso medio dell’apparato radicale è un dato molto importante per valutare l’attecchimento delle piante una volta trapiantate in campo. Nonostante l’astone preformato abbia uno sviluppo vegetativo e radicale maggiore, dai risultati si osserva che il peso delle radici è inferiore rispetto alle altre tesi di circa il 25%. Questo perché, probabilmente, al momento dell’estirpo ne vengono tagliate e perse in proporzioni maggiori rispetto alle altre tipologie di piante. Inoltre, nelle piante 8MC e 8MV non è stato possibile pulirle completamente dal panetto di terra, ben compattato alle radici più sottili e fibrose, del quale erano dotate al momento del trapianto. Per cui il dato ottenuto non risulta esclusivamente dal peso delle radici.
La figura 1 rappresenta la crescita del diametro dell’asse principale lungo la stagione, delle diverse tesi. Si possono distinguere nel grafico cinque fasi comuni a tutte le tesi: tre fasi di crescita lenta separate da due fasi di crescita accelerata.
La prima fase (fig. 1, Fase 1) di crescita è lenta e corrisponde al mese di maggio. Gli astoni, essendo presenti in campo già dall’anno precedente, hanno un calibro medio di partenza maggiore (21 mm). Il calibro medio di partenza di 8MC e 8MV (5 mm) è molto inferiore rispetto agli astoni. La crescita iniziale è lenta poiché risentono della crisi post-trapianto avvenuto a inizio aprile. Così anche gli 8MG, trapiantati a fine febbraio. Il calibro maggiore di partenza degli 8MG rispetto alle altre piante 8 mesi è dovuto al trapianto più precoce e al portinnesto di dimensioni maggiori utilizzato al momento dell’innesto.
Dopo questa lenta crescita iniziale, si osserva una fase di accelerazione nella crescita nel mese di giugno (Fase 2), questo grazie sia alle condizioni climatiche ideali, sia alle concimazioni e irrigazioni post-trapianto eseguite a maggio nel campo delle piante 8 mesi. Nel mese di luglio e agosto, le piante hanno subito uno stress idrico significativo a causa delle temperature più elevate e di mancanza di piogge, per cui si osserva un rallentamento nella crescita (Fase 3). A luglio sono stati fatti tre interventi irrigui in tutte le piante 8 mesi, l’ultima in data 10 agosto. Queste, abbinate ad un abbassamento nelle temperature e ad un’abbondante pioggia avvenuta il 18-19 agosto, ha portato ad una ripresa nella crescita da metà agosto fino a inizio settembre (fase 4). L’ultima fase, da metà settembre a novembre, è stazionaria poiché le piante si apprestano ad entrare in riposo vegetativo. L’accrescimento si arresta e le foglie iniziano a cadere (Fase 5).
A fine stagione si nota una somiglianza di diametro tra astone e 8MG (rispettivamente di 31 mm e 29 mm), e tra 8MC e 8MV (rispettivamente di 24 mm e 23 mm). La differenza di diametro iniziale tra 8MG, 8MV e 8MC permane ed è sempre di 5 mm circa anche nell’ultima misurazione.
In termini di velocità di crescita di diametro dell’asse principale (mm/giorno) lungo la stagione, si osserva che l’astone ha avuto un comportamento tendenzialmente omogeneo, in quanto non ha picchi di crescita rilevanti (figura 2).
Gli andamenti stagionali di 8MC e 8MG sono invece caratterizzati da più picchi, e questi si verificano spesso poco dopo gli interventi irrigui e di concimazione, che sono i medesimi per tutte le piante 8 mesi. Il picco in cui si raggiunge l’accrescimento massimo è tra il 29 giugno e l’8 luglio sia in 8MG sia in 8MC. Le irrigazioni eseguite il 13 giugno e il 29 giugno, e la concimazione effettuata il 23 giugno, hanno probabilmente spinto le piante a crescere maggiormente. Nonostante 8MV sia stata irrigata e concimata nelle stesse modalità e tempistiche di 8MG e 8MC, non ha mostrato picchi di crescita così evidenti. Questo potrebbe essere dovuto alla posizione in campo non ottimale delle piante campione, situate vicino alla capezzagna.
La figura 3 rappresenta la crescita in lunghezza del germoglio principale, durante la stagione. Si può notare come l’astone, presente in campo da più mesi e con portinnesto di maggiori dimensioni, cresca più velocemente da maggio a luglio rispetto a tutte le altre tesi, le quali crescono con andamento meno ripido e lineare fino al 14/09 per 8MG, 8MC e 8MV. Negli astoni il decremento di altezza che si osserva tra il 23 e il 31 agosto è dovuto alla potatura apicale delle cime effettuata il 30 agosto per favorire la lignificazione della parte medio-basale della pianta e delle ramificazioni laterali. Per cui dopo la potatura, le misurazioni non sono state più significative. L’astone risulta essere la pianta di dimensioni maggiori con un’altezza media di 2,40 m, seguita da 8MG con una media di 1,80 m di altezza. 8MC e 8MV hanno circa la stessa altezza con una media di 1,45 m. Si può anche notare da questo grafico che 8MG ha un comportamento lungo la stagione più simile a 8MC e 8MV rispetto all’astone preformato.
La figura 4 mostra l’incremento giornaliero in lunghezza del germoglio principale (cm/giorno), lungo la stagione. La crescita delle piante segue il normale andamento stagionale, influenzata soprattutto dalle temperature e dalle piogge. Come nel grafico 1, si può osservare anche in questo grafico una ripresa di crescita in lunghezza del germoglio a fine agosto, dopo il superamento dello stress-idrico subito a luglio, che ne aveva causato un rallentamento nella crescita.
Dai risultati si può dedurre quindi che le differenze finali che si riscontrano tra 8MG e 8MV-8MC sono probabilmente dovute per l’80% alle differenze iniziali presenti a inizio misurazioni, quindi al portinnesto di diametro maggiore utilizzato per l’innesto delle 8MG e il loro trapianto in campo più precoce. Ciò si può notare nel grafico 4, in cui il differenziale iniziale tende ad appiattirsi per tutte le tesi a fine stagione.
Tre tecniche per cicli di produzione più brevi
I risultati indicano che, alla fine dei tre diversi cicli di formazione di astoni di pesco, le tre tipologie di piante ottenute si differenziano per dimensioni e caratteristiche, con l’astone preformato e le piante da mini-innesto (8MC e 8MV) ai due estremi e le piante 8MG, di dimensioni e caratteristiche intermedie tra le due tipologie precedenti. La scelta dell’agricoltore, di acquistare una tipologia di pianta invece che l’altra, dipende esclusivamente dalle esigenze che deve soddisfare, guidate dalla tipologia di impianto e forma di allevamento che desidera adottare; ad esempio, se necessita di una pianta già impostata o che sia più facile da plasmare e gestire al momento dell’impianto.
L’agricoltore che decide di acquistare l’astone preformato, ottenuto trascorsi diciannove mesi in vivaio, compra una pianta che supera i 2 m di altezza, ha un apparato vegetativo ben strutturato e ramificato. L’apparato radicale è però molto ridotto rispetto a quanto sarebbe realmente, perché una buona parte viene persa in fase di estirpo della pianta. Ciò può causare maggiori problemi di attecchimento in campo al trapianto e una più difficile gestione della pianta, poiché rischia di crescere sbilanciata a favore dell’apparato vegetativo.
Con la tecnica del mini-innesto su portinnesto micro-propagato in vaso e trapiantato in vivaio, dopo otto mesi si sono ottenute piante più piccole rispetto all’astone preformato, di altezza di circa 1,40 - 1,50 m con apparato vegetativo meno sviluppato e un buon apparato radicale che, grazie allo sviluppo più ridotto, rimane più integro dopo l’estirpazione. Le migliori condizioni dell’apparato radicale dovrebbero facilitare l’attecchimento delle piante al trapianto e lo sviluppo contenuto dell’apparato vegetativo influenzare positivamente la gestione delle piante in campo.
Le piante 8MG ottenute con un ciclo effettivo di circa sedici mesi (sette mesi per la crescita del portinnesto e nove mesi per la crescita del germoglio) hanno caratteristiche intermedie tra le tipologie precedenti. Sono alte 1,80 m e racchiudono quasi tutti i vantaggi di 8MC e 8MV. Hanno un maggior apparato radicale alla vendita, un apparato vegetativo un po' meno sviluppato dell’astone, il che potrebbe facilitare la gestione della pianta e aumentarne la versatilità in campo. Inoltre, questa tipologia ha i vantaggi dell’astone preformato di essere ben strutturata, ramificata e con un buon calibro che la rende più resistente a fattori biotici e abiotici; a differenza dell’astone, le piante 8MG risultano essere più equilibrate con un miglior rapporto tra chioma e radice.
Per il vivaista, queste tre tecniche di formazione insieme risolvono l’esigenza di abbreviare il ciclo di produzione (8MG, 8MC e 8MV) per contenere i costi di gestione e rendere più flessibile la produzione, così da adeguare l’offerta in base alla domanda e ridurre al minimo il materiale invenduto.
Si ringrazia Geoplant Vivai per aver permesso la realizzazione di questo studio, mettendo a disposizione piante, attrezzature e i mezzi necessari per condurla.