La grande calura che interessa la penisola ha una notevole ripercussione sui consumi, che, soprattutto per la frutta estiva appaiono senz’altro aumentati.
Anche l’offerta è tuttavia in incremento, talora anche in maniera cospicua: alcune quotazioni nonostante la buona richiesta hanno quindi avuto una regressione. In calo le angurie (tipi baby a buccia scura a 0,60-0,80 euro kg; oblunghe di grande pezzatura a 0,40-0,60 euro kg), le ciliegie (duracine dal Veneto a 2,70-2,90 euro kg, quotazioni crescenti per i prodotti dal Trentino Alto-Adige, ancora da notare molto prodotto importato dalla Turchia), le fragole (dall’arco alpino), i meloni (lisci a 1,10-1,20 euro kg, retati con costa di seconda a 0,40-0,50 euro kg), i pomodori ciliegini, i fagiolini, le pesche a pasta gialla (il calibro AA è stato esitato a 1,10-1,20 euro kg, le pesche a pasta bianca calibroAsono state vendute a 0,90-1,10 euro kg).
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