Dopo i forti rialzi della settimana precedente le quotazioni dei prodotti ortofrutticoli hanno avuto una tendenza al ribasso, pur con qualche (e anche rilevante) eccezione. Nonostante la domanda si sia mantenuta su livelli ancora molto elevati si è avuto anche un notevole aumento dell’offerta.
Va annotato che la linea dei prezzi che è stata stabilita da alcune catene della gdo non ha spinto i consumi: soprattutto per i prodotti più richiesti (pesche, nettarine, angurie e meloni) si sono spesso visti margini commerciali assolutamente mirabolanti e prezzi al dettaglio che hanno il sicuro effetto di deprimere il consumo.
Al lunedì 19 si sono quindi visti ribassi talora anche di notevole entità per le bietole, i fagiolini, le lattughe e le indivie, le melanzane, i meloni lisci, i peperoni, i pomodori a grappolo, i radicchi tondi oltre che per le pesche (vanno meglio le oramai rare cv a pasta bianca), le nettarine, le susine, l’uva da tavola e le albicocche (anche se le migliori varietà, Portici, si mantengono su livelli elevati).
Sono invece passati in rialzo alcune varietà di melone (soprattutto quelle con miglior profilo organolettico), i pomodori ciliegini (i rialzi sono stati anche di oltre 30 cent/kg) e le fragole dagli areali alpini. Stabili le angurie.
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