Ortofrutta, il valore dell’export supera i 5,2 miliardi di euro

export ortofrutta
Secondo i dati Fruitimprese, il commercio estero di ortofrutta conferma per il 2021 un trend positivo: +8,3% i valore e +1,8% in quantità

Il commercio estero dell’ortofrutta italiana conferma nel 2021 un trend ancora più positivo rispetto al 2020: un valore di 5,2 miliardi € (+8,3%) e una quantità di 3,6 milioni/t (+1,8%). In calo l’import sia in valore (-0,3%) sia in quantità (-1,5%). Il valore dell’export supera i 5,2 miliardi di euro, il valore dell’import si ferma a poco meno di 4,18 miliardi. Il saldo commerciale positivo anno su anno balza a oltre 1 miliardo di €  con uno scatto del 62,1%. Lo rende noto Fruitimprese sulla base dei dati Istat.

Elaborazione Fruitimprese su dati Istat

Nell’anno del post-pandemia bene legumi e ortaggi (+11,9%), frutta secca (+16,3%) e frutta tropicale (+23,1%). Tra i principali prodotti esportati primeggiano le mele per un valore di oltre 881 milioni (+5,74%), seguite dall’uva da tavola con 729 milioni € (+1,21%) e kiwi che in una annata scarsa in quantità (-1,91%) segna circa 473 milioni € (+2,63%). Dopo un 2020 difficilissimo, si riprendono pesche/nettarine: 137,4 milioni € (+26,53%). Seguono arance (113,8 milioni €, +5,37%), pere (106,4 milioni €, -10%) e limoni (66 milioni €, -19,3%). Tra i prodotti più importati si confermano banane (430,5 milioni €, -3,87%) e ananas (97 milioni €, +8,7%).

La performance positiva della nostra ortofrutta assume ancora maggior rilievo confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, l’ultimo anno pre-pandemia: il valore dell’export è superiore del 14,5% (5,2 miliardi contro 4,5 €) e soprattutto il saldo positivo della bilancia commerciale è più che triplicato (348 milioni contro oltre 1 miliardo €, +208,7%). In sintesi: l’ortofrutta italiana ha recuperato e ampiamente migliorato sui mercati esteri le vendite rispetto al pre-pandemia, a conferma dello straordinario dinamismo delle sue imprese.

Pesche e nettarine in netta ripresa sui mercati esteri

Dal consuntivo sull’export di ortofrutta fresca elaborati da Fruitimprese su dati Istat,  pesche/nettarine sono il quarto prodotto più esportato   dall’Italia dopo le mele, l’uva da tavola e il kiwi . Il 2021 ha visto una forte ripresa sui mercati esteri sia in quantità (oltre 97.0000 tonnellate, +25,8%) che in valore (137,4 milioni €, +26,5%) . Il buon andamento di pesche/nettarine, confortato anche da prezzi soddisfacenti, suggella un anno record per l’export della nostra ortofrutta. «Risultati davvero di grande rilievo – commenta Giancarlo Minguzzi , presidente Fruitimprese Emilia Romagna – che conferma il dinamismo delle nostre imprese che non si sono scoraggiate davanti alle tante difficoltà. Il buon andamento del 2021 può essere di auspicio per una buona campagna estiva 2022 grazie anche al fatto che i tanti abbattimenti di frutteti alzeranno certamente il livello qualitativo del prodotto, assecondando le richieste del mercato e dei consumatori».

Intanto si sta concludendo la campagna delle produzioni invernali, con le pere che hanno già esaurito le scorte  al termine di una stagione terribile per mancanza di prodotto (-70/80%), restano un po’ di mele Fuji e Pink Lady e un po’ di kiwi, al massimo un altro mese di commercializzazione.

«La competitività delle imprese dell’ortofrutta – continua Minguzzi – è messa a dura prova in questi primi mesi del 2022 dagli aumenti dei costi fuori controllo dell’energia, trasporti, imballaggi, concimi, fertilizzanti, e non ci stanchiamo di chiedere una corretta redistribuzione di costi e responsabilità lungo l’intera filiera produttiva e distributiva. Chiediamo il taglio delle accise sui carburanti per le attività di trasporto e logistica, strategiche per il nostro settore, e agevolazioni sui costi dell’energia per le nostre imprese che nei magazzini e nelle celle frigorifere registrano alti consumi per la lavorazione e la conservazione dei prodotti. In vista della prossima stagione estiva le produzioni di pesche/nettarine non dovrebbero mancare, in quantità e qualità, però le tensioni internazionali e la guerra tra Russia e Ucraina stanno spaventando i mercati esteri che forse non risponderanno come nel 2021, per cui grazie anche alla qualità delle produzioni confidiamo molto sui consumi nazionali».

Forte dinamismo nel settore ortofrutticolo

Marco Salvi

Commentando i risultati del 2021 il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, sottolinea il doppio risultato record: «Il valore complessivo dell’export che supera ampiamente i 5 miliardi € e il saldo commerciale positivo oltre il miliardo di euro dimostrano che le imprese del settore, nonostante le difficoltà crescenti, la pandemia, la chiusura dei mercati, la difficoltà di reperire manodopera, non hanno mai mollato sul fronte dell’impegno a raggiungere i mercati lontani. Un dinamismo che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, l’importanza strategica del nostro settore per l’economia del Paese, non solo per l’agroalimentare dove comunque l’ortofrutta fresca rappresenta la seconda voce dell’export dopo il vino. Voglio sottolineare qui anche la stabilità dei valori dell’import che vedono confermate le voci importanti della frutta tropicale e dei legumi/ortaggi, prodotti che ormai sono entrati nei consumi degli italiani. Questi numeri record confermano quanto ripetiamo da tempo a gran voce: che il nostro settore merita maggiore considerazione da parte di politica e istituzioni, coi fatti e non solo a parole»

«La competitività delle imprese dell’ortofrutta – continua Salvi – è messa a dura prova in questi primi mesi del 2022 dagli aumenti dei costi fuori controllo dell’energia, trasporti , imballaggi, concimi, fertilizzanti, e non ci stanchiamo di chiedere una corretta redistribuzione di costi e responsabilità lungo l’intera filiera produttiva e distributiva. Chiediamo il taglio delle accise sui carburanti per le attività di trasporto e logistica, strategiche per il nostro settore, e agevolazioni sui costi dell’energia per le nostre imprese che nei magazzini e nelle celle frigorifere registrano alti consumi per la lavorazione e la conservazione dei prodotti».

Lavoro per i profughi ucraini

«Molte nostre imprese si stanno preparando per offrire ospitalità e lavoro alle migliaia di uomini e donne in fuga dagli orrori della guerra in Ucraina. La loro presenza in Italia trasforma una emergenza in una opportunità per il nostro settore che soffre di carenza di manodopera e che ha grande necessità di forze nuove alla vigilia delle grandi campagne di raccolta primaverili-estive».

 

Ortofrutta, il valore dell’export supera i 5,2 miliardi di euro - Ultima modifica: 2022-03-16T15:05:01+01:00 da Redazione Frutticoltura

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