Clementine: la ricerca di nuove varietà per allargare il calendario di raccolta

clementine
In sperimentazione molte novità di origine spagnola

l clementine appartiene al gruppo dei tangor (ibridi di mandarino e arancio), quello che numericamente e commercialmente è il più importante, tanto che nella classificazione tassonomica alcuni lo considerano una specie (Citrus clementina).
Capostipite di molte delle varietà disponibili è il Clementine Comune, ottenuto come probabile ibrido tra mandarino Avana e Arancio amaro Granito, osservato a Misserghin (Algeria) da frate Clemente nel 1902, da cui il nome clementine, anche se da studi dell’Università di Catania sembra derivi da un incrocio tra mandarino Avana e arancio dolce.
Dal Clementine Comune, che alle ottime caratteristiche organolettiche accomuna una scarsa conservabilità sulla pianta, con deprezzamento della produzione che ne limita il periodo di commercializzazione, sono derivate direttamente o indirettamente le varietà maggiormente coltivate.
Le varietà più diffuse nel Metapontino
Il calendario si apre con Clemenrubi o Pri23; introdotto in Italia da circa 10 anni, ha manifestato interessanti performance produttive, con frutti molto precoci; si raccoglie a partire dalla I decade di ottobre. Il punto critico è la presenza di gemme multiple nelle combinazioni di innesto con Citrange, che limita lo sviluppo della pianta, determinando un minore accrescimento ed una debilitazione che può portare al disseccamento. Questo fenomeno interessa la pianta innestata con protuberanze esterne, che si sviluppano anche all’interno, tanto da provocare una restrizione dei vasi che causa precoce entrata in produzione delle piante ed una produttività elevata. Per risolvere tale problematica, la cui eziologia non è ben chiara, viene consigliata la copertura della parte bassa delle piante con materiale plastico, oppure si può effettuare un sovrinnesto della varietà su intermedio vigoroso; in questo caso il fenomeno si attenua notevolmente, però dal punto di vista produttivo i risultati non sempre sono positivi.
Dopo una settimana matura il clementine Caffin, che presenta frutto con buccia leggermente rugosa, di colore arancio intenso, sapore interessante per il periodo, di peso medio; la produttività è media, migliore su portinnesti come Poncirus trifoliata e Citrus macrophylla. Una varietà per la fase precocissima è Loretina, con frutti di colore arancio intenso, molto attraenti, con ghiandole oleifere prominenti; si sbuccia con facilità, buona la produttività anche se il sapore dei frutti è medio. Successivamente matura il Clementine Spinoso, di produttività media e costante, con frutto di forma schiacciata, presenza di cicatrice stilare piccola e leggermente aperta; la buccia è di colore giallo-arancio, la polpa è mediamente succosa, il peso medio di 80-90 g.
Buon comportamento vegeto-produttivo ha avuto negli areali jonici lucani, calabresi e pugliesi, il Clementine SRA 89 che presenta elevata allegagione, precoce entrata in produzione, frutto di media pezzatura, sapore buono; le piante dopo qualche anno presentano gemme multiple che inficiano la produttività e la vita stessa degli alberi. Contemporanea è il Corsica 2, con frutto simile al Comune, di pezzatura media, con epoca di maturazione tra fine ottobre e primi di novembre. A seguire matura il Clementine comune che presenta frutto di colore arancio intenso, con superficie liscia, di forma oblata, con peso medio di 80 g; la buccia è poco aderente, soffice e sottile; la polpa è di colore arancio, succosa, con medio contenuto in solidi solubili totali ed acidità e semi assenti. La produttività è buona, matura nella seconda decade di novembre. La persistenza del frutto sulla pianta è bassa in quanto è molto soggetto a fenomeni di senescenza della buccia, fitopatia che rappresenta uno dei problemi più gravi per questa varietà.
Nel periodo medio-tardivo sono poche le varietà di clementine disponibili, di queste, alcune sono caratterizzate da maturazione interna del frutto anticipata rispetto alla colorazione esterna della buccia. Gli areali più vocati sono quelli in cui non sia elevato il rischio di gelate, che potrebbero danneggiare considerevolmente la produzione, rendendola incommerciabile. Tra le varietà più diffuse c’è il clementine Hernandina, con frutto di colore arancio, con la parte apicale che rimane verde e presenza qualche seme; l’epoca di maturazione è tardiva (gennaio–metà febbraio). Sempre nella stessa epoca matura Nour, di colorazione arancio intenso, pezzatura e sbucciabilità media, di buon sapore, semi pochi o assenti. La maturazione interna avviene dopo Clementine Comune, come pure la colorazione esterna (anche 1-2 mesi più tardi). La raccolta avviene a gennaio-febbraio. Un’altra varietà interessante è il Tardivo; il frutto è di buona pezzatura, apireno, di forma sub-sferica, con buccia di colore arancio intenso; matura tra dicembre e gennaio conservando buone caratteristiche fino a febbraio. Da un punto di vista produttivo mostra alternanza di produzione.
Le nuove proposte
Di seguito vengono riportate una serie di nuove varietà, prevalentemente di origine spagnola, che potrebbero consentire un ampliamento del calendario di produzione, soprattutto nella fase precoce di raccolta; tutte queste varietà hanno manifestato la produzione di gemme multiple. Diverse sono le innovazioni, rivenienti tutte da mutazioni di Oronules riscontrate in Spagna nella seconda metà degli anni ’90. La prima a maturare è Prenules, selezionata a Valencia nel 1996; si raccoglie in Spagna a partire da metà settembre, i frutti sono di colore arancio intenso, con buccia di medio spessore facile da sbucciare.
Di pari epoca è Basol, rinvenuta nel 1999 a Castellon (Spagna), con frutti di colore arancio intenso; anche questa varietà presenta gemme multiple. Cultifort, riscontrata nel 1997 ad Alicante, ha una pianta di buon vigore e portamento aperto, foglie di piccole dimensioni, coriacee e di colore verde scuro. Frutto simile per pezzatura ad Oronules, di colore arancio intenso, si sbuccia con facilità; la polpa è apirena, con un buon contenuto in succo, può impollinare ed impollinarsi con varietà compatibili. Per migliorare la pezzatura si deve intervenire con fitoregolatori, ciò può determinare una serie di problemi di granulazione dei frutti. Si raccoglie a fine settembre in Spagna, presenta sensibilità alla mosca della frutta. Dopo qualche giorno si raccoglie Orogros o Pri 26 originatosi da una mutazione spontanea di Oronules riscontrata nel 1996 a Valencia, simile al precedente per caratteri della pianta e del frutto.
A seguire c’è una varietà italiana denominata Spinoso 2, migliorativa della capostipite Clementine Spinoso, che deve essere ancora valutata compiutamente in pieno campo. Nella fase tardiva per irradiazione di Clemenules è stata ottenuta Clemenverd, che matura da metà gennaio, con colorazione della buccia ritardata. Sempre italiana è il Clementine SZ, mutazione di Clementine Comune, che andrà verificata in pieno campo.

Clementine: la ricerca di nuove varietà per allargare il calendario di raccolta - Ultima modifica: 2016-03-31T15:44:36+02:00 da Lucia Berti

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