L’Italia è il secondo produttore mondiale di nocciole ed uno dei principali utilizzatori: negli ultimi anni la domanda del mercato è stata caratterizzata da una costante crescita. In questo articolo vogliamo mettere in luce l’importanza della concimazione e come questa può incidere positivamente sul risultato finale tenendo conto che le aziende corilicole sono sempre più in espansione e specializzazione, tendendo verso impianti meccanizzati e contratti di filiera sempre più vincolanti. Inoltre, il rispetto e la tutela dell’ambiente normati a livello europeo e concernenti il monitoraggio e la resilienza del suolo sono pilastri su cui si baseranno le politiche agrarie comunitarie che, unite alle pressioni che l’opinione pubblica sta esercitando, vorrebbero tendere all’ottenimento di suoli in salute entro il 2050 in tutto il territorio dell’Unione. Anche la coltivazione del nocciolo si inserisce in questo contesto con l’intento di fornire azioni tecnico agronomiche volte a migliorare e mantenere la fertilità dei suoli, fattore imprescindibile affinché si possano fornire prodotti agroalimentari adeguati all’industria di trasformazione e servizi ecosistemici su una scala necessaria alle necessità ambientali, sociali ed economiche, focalizzate su:
- mitigazione ai cambiamenti climatici;
- resilienza alla siccità;
- garantire la sicurezza alimentare ossia incremento della capacità di produrre a lungo termine cibo sufficiente, sicuro e nutriente.
Il nocciolo necessita di un ridotto apporto di agrofarmaci, se confrontato con altre colture, un corretto apporto di fertilizzanti e un fabbisogno idrico bilanciato. Inoltre, è in grado di sequestrare, in maniera superiore rispetto ad altre colture arboree, l’anidride carbonica in eccesso prodotta dall’attività umana. Tutte queste caratteristiche rendono il nocciolo una coltura strategica, sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’Ue.
La collaborazione con Scam e Sagea
Scam è attiva da diversi anni nel settore della corilicoltura avendo sviluppato soluzioni specifiche per il nocciolo, con particolare attenzione al tema concimazione organo-minerale per il miglioramento quanti-qualitativo della produzione che, come anche l’annata appena conclusasi insegna, rappresenta un obiettivo ancora attuale.
I protocolli di questo lavoro sono stati redatti insieme a Sagea Centro di Saggio e condivisi dall’ufficio agronomico di Ferrero Hazelnut Company (HCo), azienda attenta alle tematiche di sostenibilità, qualità e salubrità delle produzioni. È stato così possibile, facendo sinergia tra il centro di ricerca di Scam e l’industria di trasformazione, creare un progetto avente lo scopo di verificare l’influenza della tipologia della concimazione sulle piante di nocciolo attraverso i seguenti focus di interesse sia per l’agricoltore che per l’industria di trasformazione e l’ambiente:
- impatto dell’input dose piena e dose ridotta;
- impatto su piante in allevamento e su piante in produzione;
- due areali con diverse caratteristiche pedologiche (in particolare il contenuto in potassio);
- produttività;
- agricoltura biologica.
La tecnica di concimazione impostata da Scam prevede l’apporto di fertilizzanti organo-minerali a matrice umificata che permettono ai nutrienti presenti nel fertilizzante di essere meglio utilizzati dalla pianta, riduzione delle unità fertilizzanti apportate, minori perdite di azoto nelle falde, migliore gestione degli apporti fosfatici e potassici.
L’impostazione delle prove
Due sono le prove condotte su base quadriennale, da autunno 2019 sino all’estate 2023. L’obiettivo del progetto era quello di verificare i diversi effetti degli interventi di fertilizzazione in corileti di varietà, età e areali di coltivazione differenti.
Le sperimentazioni, ubicate una in Piemonte ed una in Lazio, adottavano il disegno sperimentale a blocchi randomizzati con quattro replicazioni di 7 piante ciascuna. In entrambe le prove sono state messe a confronto 5 tesi composte da diverse strategie di concimazione.
Tre le proposte di Scam: due di fertilizzazione con concimi organo-minerali ed una di concimazione organica attuabile anche in agricoltura biologica. La tesi di riferimento, in entrambi gli areali di prova, era rappresentata da concimi minerali tradizionali, tipici delle pratiche di concimazione locali. In entrambe prove, inoltre, è stata prevista una tesi non concimata (testimone).
A seguito di analisi del suolo preliminari eseguite in ciascuna località e tenendo in considerazione i diversi fabbisogni nutrizionali dettati dai diversi areali di coltivazione, dall’età degli impianti e dalle differenti pratiche di concimazione locali, i protocolli sperimentali sono stati differenziati nelle tipologie di concimi impiegati e nei relativi dosaggi di utilizzo.
Per ogni anno di sperimentazione sono stati previsti due momenti di applicazione: il primo in autunno, alla fine dei cicli di raccolta, ma prima del riposo vegetativo dei corileti. Il secondo intervento era programmato nella primavera successiva, seguendo sia lo stadio fenologico della coltura, sia le condizioni climatiche favorevoli alla distribuzione e all’assimilazione degli elementi nutritivi applicati. Nel corso dei quattro anni di sperimentazione sono stati quindi eseguiti in totale otto interventi di fertilizzazione per ciascuna tesi.
I rilievi eseguiti su entrambe le prove riguardavano la fisiologia e il vigore vegetativo, anche mediante la misurazione del contenuto in clorofilla delle foglie (rilievi eseguiti con Spad).
Durante le quattro stagioni, nei mesi di giugno e luglio, si sono eseguiti rilievi sulla cascola fisiologica, con il conteggio dei frutti cascolati per singola parcella. La determinazione della produttività è stata poi effettuata ad ogni anno di sperimentazione, unita alle valutazioni sulla qualità dei frutti. Partendo da un campione di 500 nocciole per parcella (2000 frutti per tesi) sono state eseguite le analisi merceologiche dei frutti previa sgusciatura, calibrazione e pesatura dei frutti e dei semi, determinando la percentuale di nocciole non commerciabili e separando in categorie i semi difettati. L’analisi completa dei risultati è scaricabile al link nel box in fondo al testo.
Lazio: corileto in produzione
La prova in Lazio si è svolta a Capranica, in provincia di Viterbo, in un corileto di 22 anni, varietà Tonda Gentile Romana, sesto di impianto 5 m x 5 m. Gli interventi di fertilizzazione sono iniziati ad ottobre 2019 e si sono conclusi a fine marzo 2023 con un riferimento di dosaggi di apporti fertilizzanti standard di 32 kg di N, 17 kg di P2O5 e 37 kg di K2O per ogni tonnellata di frutti prodotta. In tabella 1 sono riportati i dettagli delle concimazioni eseguite per ciascuna strategia oggetto di studio.
La distribuzione dei fertilizzanti è avvenuta manualmente, utilizzando dei distributori sperimentali per garantire l’uniformità di applicazione al suolo. Ad ogni applicazione è stato effettuato un minimo interramento dei concimi nei primi centimetri di terreno, per simulare le pratiche agronomiche che ottimizzano l’efficienza delle concimazioni.
Tab. 1 - Strategie di fertilizzazione utilizzate in Lazio su nocciolo in produzione
TESI N. | STRATEGIE DI FERTILIZZAZIONE | TESI A CONFRONTO | TITOLO FERTILIZZANTE | DOSAGGI UTILIZZATI | EPOCA DI FERTILIZZAZIONE |
1 | Testimone non concimato | ||||
2 | Chimico dose standard | Minerale (NP) | 25-10 | 160 kg/ha | Interventi autunnali |
Minerale (NP) | 25-10 | 240 kg/ha | Interventi primaverili | ||
3 | Organo Minerale Scam dose standard | Superazofos | 20-10 | 200 kg/ha | Interventi autunnali |
Superazofos | 20-10 | 300 kg/ha | Interventi primaverili | ||
4 | Organo Minerale Scam dose ridotta (-20%) | Superazofos | 20-10 | 150 kg/ha | Interventi autunnali |
Superazofos | 20-10 | 250 kg/ha | Interventi primaverili | ||
5 | Linea Biologica Scam | Natural Bio R | 4-5-8 | 700 kg/ha | Interventi autunnali |
Azoto 10% | 10-0-0 | 420 kg/ha | Interventi primaverili |
Piemonte: corileto in allevamento
La prova piemontese è stata impostata in provincia di Asti, utilizzando in questo caso un corileto di 4 anni di età nel 2019, varietà Tonda Gentile Trilobata. Il sesto di impianto del corileto, 4 m x 6 m, insieme al sistema di allevamento a cespuglio, riassumono le tradizionali pratiche di coltivazione piemontesi. Come per la prova laziale, le applicazioni delle strategie di fertilizzazione sono iniziate nell’autunno 2019 per poi concludersi nella primavera 2023. In tabella 2 si evidenziano le tesi in prova. Le strategie di concimazione e i dosaggi dei formulati fertilizzanti sono state determinati dopo un’analisi del suolo preliminare e seguendo le indicazioni riportate nei disciplinari di produzione integrata della Regione Piemonte sul quantitativo di elementi nutritivi necessari ad un giovane impianto non ancora produttivo.
La distribuzione dei fertilizzanti è avvenuta in modalità simile a quella laziale, utilizzando dei distributori di concime sperimentali. Anche sulla prova piemontese, dopo ogni concimazione, veniva eseguito l’interramento manuale dei concimi utilizzando delle piccole zappatrici simulando le lavorazioni al suolo eseguite in un corileto giovane in allevamento.
Rispetto alla prova laziale, in Piemonte è stato dato maggiore risalto ai rilievi di fisiologia e di sviluppo della chioma, oltreché dei comuni parametri di produttività e qualità dei frutti.
Tenendo presente che ad ogni inverno veniva eseguita direttamente dall’azienda una potatura di allevamento, la misurazione dell’allungamento di nuovi germogli ovvero la determinazione di altezza-larghezza-profondità della chioma, veniva misurata tre volte per ogni stagione produttiva. In assenza di una produzione rappresentativa, soprattutto nei primi tre anni di sperimentazione questi rilievi hanno permesso di quantificare meglio i benefici degli elementi nutritivi apportati dalle strategie di fertilizzazione. Per cercare di ottenere una solidità dei dati grezzi più elevata, i rilievi di fisiologia e produttività erano eseguiti sulle 5 piante centrali per ogni parcella concimata, mentre i rilievi qualitativi sulla resa e sulla salubrità dei semi condividevano la base di rilievo laziale di 500 frutti per parcella (2000 frutti per tesi).
Tab. 2 - Strategie di concimazione utilizzate in Piemonte su nocciolo in allevamento
TESI N. | STRATEGIE DI FERTILIZZAZIONE | TESI A CONFRONTO | TITOLO FERTILIZZANTE | DOSAGGI UTILIZZATI | EPOCA DI FERTILIZZAZIONE |
1 | Testimone non concimato | ||||
2 | Chimico dose standard | Minerale NPK | 12-12-17 | 125 kg/ha | Interventi autunnali |
Minerale NPK | 12-12-17 | 250 kg/ha | Interventi primaverili | ||
3 | Organo Minerale Scam dose standard | Belfrutto MB | 5-10-15 | 300 kg/ha | Interventi autunnali |
Agrofert MB | 10-5-15 | 300 kg/ha | Interventi primaverili | ||
4 | Organo Minerale Scam dose ridotta (-20%) | Belfrutto MB | 5-10-15 | 200 kg/ha | Interventi autunnali |
Agrofert MB | 10-5-15 | 200 kg/ha | Interventi primaverili | ||
5 | Linea Biologica Scam | Natural Bio R | 4-5-8 | 750 kg/ha | Interventi autunnali |
Azoto 10% | 10-0-0 | 100 kg/ha | Interventi primaverili |
Condizioni climatiche
Durante il quadriennio 2019-2023, in entrambe le regioni selezionate per lo svolgimento delle prove, le condizioni climatiche hanno avuto un ruolo importante sui risultati ottenuti sia in termini di produttività sia in termini di qualità. Per quanto riguarda la prova laziale, la gelata tardiva riscontrata ad aprile 2021 ha in parte condizionato i risultati alla raccolta, con produzioni per ettaro inferiori rispetto alle medie storiche. Ciò ha influito, seppur lievemente, sulle medie produttive per anno (calcolate su base quadriennale) e sulle produzioni cumulate alla fine del ciclo di sperimentazione.
Sul fronte piemontese, il clima atipico ha avuto un ruolo chiave sui risultati della sperimentazione, trattandosi di un impianto giovane non ancora in produzione. Anche in questo sito di prova la gelata tardiva riscontrata in primavera 2021 ha influenzato i risultati della sperimentazione, andando a danneggiare i germogli e quindi rallentando lo sviluppo e il vigore delle chiome. In aggiunta, la carenza idrica riscontrata nel 2022 e 2023 unita alle temperature massime estive che hanno superato notevolmente la soglia critica tipica del nocciolo (indicativamente 35 °C), hanno determinato un forte stress della coltura per due annate consecutive.
Conclusioni
La coltivazione del nocciolo sta diventando sempre di più interessante per gli areali italiani con importanti risvolti per gli imprenditori agricoli e la filiera agroindustriale.
Nonostante il nocciolo sia considerato una pianta rustica è ormai risaputo che appropriate pratiche agronomiche sono necessarie per ottenere nocciole di qualità, stabilizzando al contempo le produzioni.
Queste prove dimostrative hanno coinvolto per quattro anni tutti i settori della filiera, coordinati da un centro di sperimentazione specializzato sulla coltura (Sagea Centro di Saggio), per riprodurre realisticamente le pratiche tecniche-gestionali del corileto con l’obiettivo di individuare la strategia di concimazione ottimale, sia su piante in allevamento che in produzione.
Questo progetto ha mostrato come la concimazione incida positivamente sul risultato quanti-qualitativo finale, con riposte migliorative a livello economico per l’azienda agricola, unite ad analisi di qualità ambientale per il territorio di coltivazione. All’interno delle tesi concimate si nota come esistano differenze tra le varie strategie saggiate; la tesi ad alto input minerale (tesi T2) apporta solamente nutrienti per la pianta, con un’efficienza agronomica limitata. Differentemente, i concimi organo-minerali hanno gli elementi nutritivi legati alla componente organica umificata, determinando una maggiore efficacia agronomica anche a bassi dosaggi evidenziata dai risultati produttivi e dall’indice Nue. Anche la tesi biologica offre positivi spunti di riflessione, che confermano la necessità di preservare la biodiversità e la componete organica del terreno perché mantiene costante la fertilità e i processi biochimici che si svolgono nel comparto “suolo/radice/pianta”.
Nello specifico possiamo confermare che nella fase di allevamento, un’adeguata concimazione Organo-Minerale a matrice umificata, consente di creare una struttura della pianta più adeguata, con ottimale formazione dei nuovi germogli ed entrata in produzione anticipata, supportando lo sviluppo della pianta anche in annate con clima avverso.
Nella prova con piante in produzione, anche se caratterizzata da due annate produttive anomale, si sono avuti risultati medi annuali molto interessanti.
La risposta produttiva cumulata nei quattro anni di prova viene ben definita con le tesi Scam con concime Organo-Minerale a diversi dosaggi, che massimizzano le produzioni aumentando anche la resa allo sgusciato. Le strategie di concimazione proposte da Scam rispondono pienamente agli obiettivi iniziali di un corileto sostenibile per l’imprenditore agricolo, per le richieste dall’industria di trasformazione delle nocciole e per la valorizzazione del territorio.
Un sentito ringraziamento alle aziende agricole che hanno ospitato i lavori redatti in questo articolo, per aver supportato le attività sperimentali con dedizione e collaborazione durante gli anni di prova (2019-2023). Prova Piemonte: azienda agricola Teresina di Chiusano Paolo – Asti (AT). Prova Lazio: azienda agricola Gennari Paolo – Capranica (VT)
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