Un’elevata concentrazione di calcio nei frutti di actinidia assicura un migliore valore nutrizionale e una minore incidenza di fisiopatie post-raccolta, permettendo una prolungata shelf life del prodotto.
Concentrazioni di calcio pari a 20-25 mg per 100 g di sostanza secca nei frutti al momento della raccolta, insieme a elevati valori di sostanza secca, rappresentano una garanzia per una buona tenuta in frigorifero di tutte le varietà di actinidia (a polpa verde, gialla e bicolore). Una maggiore conservabilità nella fase di post-raccolta consente di ridurre lo scarto e le perdite dovute a processi di maturazione precoce e fisiopatie. Inoltre, un prolungamento del periodo di conservazione permette di programmare il collocamento del prodotto sul mercato in periodi favorevoli dal punto di vista dei prezzi.
I valori delle concentrazioni degli elementi minerali nei frutti ritenuti ottimali per assicurare una conservazione a lungo termine sono riportati in tabella 1. Tali valori, in particolare per il calcio, non vengono quasi mai raggiunti, soprattutto per alcune varietà a polpa gialla nelle aree di coltivazione italiane interessate da rilevanti problemi durante la conservazione frigorifera. Del totale di calcio assorbito dal suolo e dalle concimazioni fogliari, soltanto una piccolissima parte viene ritrovata nei frutti.
ELEMENTI MINERALI | % SS |
N | 0,8 - 1,1 |
P | 0,15 - 0,20 |
K | 1,5 - 2,0 |
Ca | 0,2 - 0,25 |
Mg | 0,08 - 0,1 |
Tale situazione è dovuta al fatto che il calcio si muove all’interno della pianta per via xilematica e non floematica; di conseguenza, si accumula principalmente nelle foglie, che consumano più del 99% del totale dell’acqua assorbita. È importante tener conto che i frutti traspirano soltanto nelle prime 8-9 settimane dopo l’allegagione; dopo tale periodo rimane attiva esclusivamente la via floematica.
Come aumentare il contenuto di calcio nei frutti
Aumentare la traspirazione dei frutti
Oltre alle differenze tra le varie specie e cultivar, dovute principalmente all’anatomia dei frutti (traspirazione cuticolare, densità e caratteristiche dei tricomi, presenza di stomi), che contribuisce alla loro traspirazione, una gestione oculata in campo potrebbe aumentare l’attività traspirativa e, quindi, il richiamo di calcio nei frutti proveniente dalla via xilematica.
Interventi di potatura verde con l’obiettivo di modificare il microclima intorno al frutto (favorire il movimento dell’aria, diminuire l’umidità relativa, aumentare la luce diffusa) aumentano la domanda traspirativa del frutto (nelle prime 8-9 settimane dopo l’allegagione) e, di conseguenza, l’accumulo di calcio al suo interno.
Aumentare la concentrazione di calcio nella linfa xilematica
Si può attuare attraverso l’aumento della disponibilità di calcio assimilabile nel suolo interessato dall’apparato radicale ed anche evitando concimazioni con potassio e magnesio, in quanto questi elementi operano da antagonisti nei confronti del calcio. Purtroppo, una buona parte dei suoli coltivati ad actinidia presentano eccessi sia di potassio che di magnesio (tabella 2).
Altre azioni possibili sono:
- il mantenimento di uno stato idrico ottimale del suolo interessato dall’apparato radicale (in particolare i primi 15-20 cm);
- la presenza di un apparato radicale attivo, con numerose radici fini di colore chiaro, principalmente coinvolte nell’assorbimento del calcio dal suolo (figura 1);
- la non lavorazione del suolo, in particolare nel periodo di attiva traspirazione dei frutti (figura 2), poiché, in tale periodo, le radici in superficie sono quelle più efficaci per l’assorbimento del calcio (strato di suolo più fertile, attività microbica elevata, temperatura del suolo ottimale e più elevate concentrazioni di calcio).
Valori ottimali | Metaponto Sito 1 | Latina Sito 1 | Metaponto Sito 2 | Latina Sito 2 | |
K scam. ppm | 100 - 200 | 399 | 301 | 700 | 1322 |
P assim. ppm | 9 - 17 | 13 | 15 | 47 | 88 |
Mg scam. ppm | 100 - 180 | 540 | 460 | 540 | 780 |
Ca scam. ppm | 1500 - 3500 | 1800 | 1960 | 3050 | 2000 |
C.S.C. | 10 - 20 | 15 | 18 | 22 | 20 |
Da ultimo, si deve assicurare un apporto di calcio nel suolo attraverso le fertirrigazioni con interventi settimanali a partire dall’allegagione fino a sette settimane dopo. Importante apportare al suolo, nel periodo gennaio-marzo, prodotti a base di calcio (gesso agricolo) per cercare di equilibrare situazioni in cui il calcio nel suolo è a livelli buoni, ma potassio e magnesio sono presenti in eccesso.
Il contributo della concimazione fogliare
Essendo il calcio un elemento che non si muove per via floematica, esso viene immobilizzato nell’organo della pianta nel quale arriva principalmente per traspirazione. È, quindi, interessante conoscere l’andamento della crescita della superfice delle foglie e dei frutti durante la stagione.
Risulta evidente da tale grafico che la superficie dei frutti rappresenta soltanto il 5% circa del totale (superficie foglie + frutti, considerando una sola pagina fogliare). Tali differenze in superficie, oltre naturalmente alle differenze dal punto di vista anatomico e fisiologico, contribuiscono anche al diverso consumo idrico da parte dei due organi della pianta.
Un intervento di concimazione fogliare con un prodotto a base di calcio, assumendo che tutti i frutti vengano uniformemente bagnati dalla soluzione, assicura una quantità minima di calcio ai frutti (circa 20-50 g/ha) a fronte di un quantitativo totale nei frutti, al momento della raccolta, di circa 12-15 kg/ha. Tale stima è stata fatta considerando, nel calcolo dell’area fogliare una sola pagina, mentre la distribuzione della soluzione interessa spesso entrambi i lati e una produzione per ettaro di 35 tonnellate.
Da quanto finora esposto, risulta evidente che le concimazioni fogliari con prodotti a base di calcio contribuiscono in minima parte all’aumento del contenuto di calcio nei frutti, essendo questo un elemento che non si muove tra i vari organi della pianta per via floematica.
Per migliorare la concentrazione di calcio nei frutti è necessario porre l’attenzione sulla corretta gestione del frutteto (suolo e pianta), in modo da migliorare l’efficienza dell’assorbimento di questo elemento dal suolo, in particolare durante il periodo in cui i frutti traspirano.
Leggi l'articolo pubblicato sulla rivista di Frutticoltura e Ortofloricoltura n.7/2023
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