La produzione mondiale di pere è basata su poche varietà (Conference, Abate Fétel, Williams, Rocha nell’Ue) ma, nonostante il basso livello di innovazione nello sviluppo delle varietà, esiste invece un’ampia gamma di sistemi di allevamento dei frutteti, dalla bassa all’altissima densità.
In generale, la tendenza è ad aumentare la densità di impianto dei pereti grazie all’utilizzo di portinnesti nanizzanti. In particolare, negli ultimi anni si è assistito a una progressiva intensificazione dovuta all’utilizzo di accessioni di cotogno caratterizzate da vigoria limitata e di tecniche di allevamento in parete stretta.
Alta densità e fertilità del suolo
L’intensificazione della coltivazione si basa sulla limitazione dello spazio disponibile per la crescita dall’apparato radicale. È noto l’equilibrio dinamico che esiste tra l’apparato radicale e quello aereo: una limitata crescita e funzionalità di una parte condiziona lo sviluppo e la salute dell’altra.
Pertanto, con spazi radicali ridotti la funzionalità radicale dipende sia dalla fertilità del suolo che dalla possibilità di rinnovo delle nicchie disponibili. La fertilità del suolo è uno stato del suolo in cui le condizioni fisico-chimiche e biologiche favoriscono la crescita e la resa delle colture.
Il contenuto di sostanza organica del suolo e l’attività microbica hanno un ruolo fondamentale nella fertilità e nella salute dei suoli agricoli, agendo come principali regolatori della struttura del suolo, della disponibilità di nutrienti, della soppressione dei patogeni delle piante e dei promotori della crescita delle piante.
Nei sistemi ad alta densità, le pratiche agronomiche sono spesso basate sulla distribuzione localizzata di sostanze chimiche come fertilizzanti, erbicidi e pesticidi che possono influire in modo negativo sulla fertilità del suolo limitando la biodiversità microbica e riducendo l’umificazione della materia organica.
Numerosi episodi di moria del pero
Negli ultimi anni, la produzione di pere nell’area mediterranea è stata influenzata da condizioni climatiche difficili con gelate tardive, che si ripercuotono anche sulle temperature del terreno negli strati più superficiali, in taluni casi ben oltre i valori compatibili con il funzionamento delle radici. Il verificarsi di periodi di siccità prolungati può ulteriormente compromettere la resa dei pereti, aumentando la salinità dei suoli e dell’acqua di irrigazione.
In Emilia-Romagna, regione dove si concentra la maggiore produzione di pere italiane, negli ultimi 3-4 anni si sono osservati numerosi episodi di degenerazione improvvisa del pero, soprattutto nei frutteti ad alta densità di Abate Fétel innestati su cloni di cotogno (Cydonia oblonga) poco vigorosi, degenerazioni non collegate alla presenza di specifici patogeni.
L’obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare lo sviluppo radicale, lungo la fila e negli strati superficiali di suolo, del pero Abate Fétel innestato su diversi portainnesti, in otto frutteti con problemi di degenerazione. Lo stato dei suoli dei frutteti di prova è stato valutato considerando alcune delle principali variabili che ne controllano la funzionalità e la fertilità, quali:
- il contenuto di sostanza organica (Som),
- il contenuto di biomassa microbica (Mbc),
- la respirazione basale (Sbr).
Deperimento e cause
La degenerazione del pero è un problema molto complesso la cui comprensione mette in gioco diversi fattori. Il lavoro di ricerca portato avanti in questo studio focalizza l’attenzione su alcuni dei fattori che possono giocare un ruolo nel regolare l’incidenza del problema.
L’apparato radicale del pero nei frutteti moderni è scarsamente trasmigrante e confinato negli strati molto superficiali del suolo, per ragioni genetiche e gestionali (portinnesti a bassa vigoria e irrigazione localizzata). È quindi più sensibile alle improvvise variazioni climatiche, ovvero alle fluttuazioni della temperatura e alla disponibilità di acqua.
È possibile che le elevate temperature estive degli ultimi anni, causate dai cambiamenti climatici, rappresentino un fattore di stress per l’attività radicale (e di conseguenza per l’attività vegetale) e contribuiscano ad una maggiore frequenza di degenerazione del pero nei frutteti che sono anche posti di fronte a condizioni limitanti come una ridotta biodiversità e attività microbica del suolo che dopo anni di monocultura, diserbi e concimazioni minerali può presentare segnali di stanchezza del terreno.
Leggi l’articolo completo pubblicato sulla rivista di Frutticoltura e Ortofloricoltura n.7/2023
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