L’esperienza della coltivazione del mango e dell’avocado in Sicilia, iniziata già nei primi anni settanta e perfezionatasi nei successivi decenni, oggi può avvalersi di un moderno supporto fornito dalle attività di ricerca portate avanti dalle Università di Palermo e Catania, in termini sia di scelta che di gestione degli impianti.
Ricerca fondamentale per far espandere la coltivazione
Le due specie, di origini tropicali, ma mediterranee di adozione, sono da considerarsi sicuramente tra le più interessanti nel panorama della moderna frutticoltura italiana poiché rappresentano, già oggi, due colture ad elevata redditività.
Questa, è una delle ragioni che sta spingendo il mondo dell’imprenditoria e della ricerca ad interrogarsi sulla possibilità di estendere tali coltivazioni anche nel resto del Sud Italia, ove le condizioni pedoclimatiche lo permettano. Infatti, la richiesta di linee guida da parte di tecnici, imprenditori ed agricoltori è sempre più pressante tanto che, negli ultimi anni, sono stati già organizzati momenti di approfondimento, non solo in Sicilia, ma anche in Puglia, Sardegna e Lazio al fine di individuare aree potenzialmente vocate dove valutare la risposta delle piante all’ambiente di coltivazione.
Proprio per valutare la possibilità di estendere proficuamente la coltivazione di mango e avocado, senza registrare i numerosi insuccessi che caratterizzano molte esperienze del recente passato, le attività di ricerca continuano, grazie anche a diversi progetti di ricerca finanziati nell’ambito della sottomisura 16.2 del PSR 2014-2020 della Regione Sicilia:
- “Innovazioni genetiche, colturali e post-raccolta per la filiera del mango in Sicilia”;
- “Tecnologie innovative di processo e di prodotto standardizzate e certificate per la filiera dei frutti tropicali”;
- “Avocado biologico siciliano: superfood per la valorizzazione delle aree ionico-tirreniche”.
Clima, fattore determinante
La coltivazione del mango, in ambiente mediterraneo, è strettamente dipendente dalle variabili ambientali, prima tra tutte la temperatura, il cui effetto è in grado di influire fortemente sull’adattamento delle diverse cultivar, non soltanto in termini di scarsa tolleranza al freddo, come già più volte sottolineato in altri contributi, ma anche modificando la risposta vegeto-produttiva delle piante e, conseguentemente, la qualità dei frutti.
Anche la coltivazione dell’avocado è strettamente legata alle variabili climatiche e, oggi, il contesto pedoclimatico siciliano consente di utilizzarlo con risultati ottimali nelle aree dove già era coltivato il limone (in parte abbandonato), con la possibilità di riqualificazione agricola e paesaggistica di alcuni ambienti dei versanti costieri ionico e tirrenico dove pure il mango sta trovando spazio.
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su rivista di Frutticoltura n. 8/2020
