Lo dicono i dati di uno studio recente di AC Nielsen: il fatturato dei prodotti di IV gamma in Italia nel 2017 ha raggiunto il valore di 850 milioni di euro, con un aumento rispetto all’anno precedente pari a circa il 5,2% e un aumento in volume pari al 4,8%. Oltre l’80% di tale valore è riferito alle varie tipologie di insalate. In aumento anche il livello di penetrazione di tali prodotti (oltre il 75% delle famiglie italiane acquista prodotti di IV gamma) e la frequenza di acquisto. Gran parte del fatturato (pari a circa il 75%) si verifica nel Nord-Est (quasi il 40%) e nel Centro Italia (oltre il 25%), mentre nel Sud si spende il 13% del totale.
La IV gamma risponde a una domanda di servizio associata al consumo di frutta e ortaggi e a dimostrazione di ciò si assiste ad un vero e proprio boom delle insalate in ciotola che, grazie all’estrema praticità nei consumi fuori casa e al grande assortimento di formulazioni che associano anche proteine e condimenti vari, hanno avuto un aumento delle vendite di oltre il 40%, rappresentando ormai oltre il 4% del fatturato totale (che non è affatto poco considerando che si tratta di uno dei prodotti più costosi della categoria).
Sebbene non siano disponibili statistiche ufficiali relative ai consumi di frutta di IV gamma, la sensazione è che anche per questa tipologia di prodotto le vendite siano aumentate e tutto ciò è testimoniato dalla sempre maggiore presenza sia nel settore del “catering” e della ristorazione (soprattutto bar e fast food, ma anche mense aziendali e di comunità), ma anche negli ultimissimi anni nel “retail”, con formati ed assortimenti capaci di soddisfare le esigenze diverse di nuclei familiari molto disomogenei. Sebbene lenta, tuttavia procede anche la conquista di spazi della frutta pronta per l’uso nel settore delle “vending machine”, che arricchisce così la propria gamma di offerta con uno snack buono e salutare.
In tutto questo l’innovazione tecnologica ha dato un grande contributo in termini di miglioramento della qualità dei prodotti convenzionali e disponibilità di prodotti nuovi che aumentano le possibili combinazioni e, quindi, l’assortimento a disposizione dei consumatori.
Il consumo di frutta e ortaggi, oltre che rispondere ad una esigenza nutrizionale, rappresenta spesso una vera e propria esperienza edonistica, basata su un’articolata interazione di sapore e aromi che difficilmente può essere mantenuta in un prodotto trasformato o imitata da surrogati. Diventa quindi molto importante che le esigenze di “convenience” siano sempre associate al mantenimento della qualità nutrizionale e sensoriale, per rispondere sempre meglio alle esigenze del consumatore.
A quanto pare il mercato risponde bene, per cui la missione è in corso di compimento sebbene ci sia ancora un grande numero di consumatori da “conquistare” al consumo di frutta e ortaggi; bisogna proseguire nella direzione della qualità e della sicurezza dei prodotti, nonché del contenuto in servizi, senza trascurare gli aspetti della sostenibilità.
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