Commenti ed echi positivi sono giunti a seguito del Convegno Peschicolo tenutosi il 3 di settembre presso la sede Unitec di Lugo di Romagna. Il titolo “Storie di successo e sfide” faceva già intravedere come, nell’opinione degli organizzatori, la peschicoltura – soprattutto quella del Settentrione – abbia negli ultimi decenni subito un progressivo abbandono di interesse, che era largamente immeritato.
Tante sfide ma anche tanti esempi di successo
Il convegno peschicolo ha cercato di fornire esempi, sia italiani che stranieri, di storie di successo, come l’avvio di una impresa per la coltivazione di nettarine proprio negli anni più bui della crisi di settore, per giungere ad avere più che decuplicato le superfici a coltura in circa 15 anni. Anche da Spagna e Nuova Zelanda sono state presentate storie di successo. Il programma di miglioramento genetico MASPES, coordinato da Daniele Bassi, professore dell'Università di Milano, è un altro esempio di storia di successo, perché è riuscito a continuare ad operare anche a fronte del venir meno, nel corso degli anni, di finanziatori ‘istituzionali’, che sono stati via via sostituiti da entità attive nel vivaismo e nella introduzione di nuove varietà, dopo che esse abbiano superato un rigoroso percorso di valutazione dei caratteri richiesti dai consumatori, oltre che dai produttori.
Il padrone di casa, Angelo Benedetti, presidente di Unitec, ha svelato in prima mondiale un prototipo di carro raccolta dotato di stazione di selezione dei frutti, per l’effettuazione di raccolte differenziate, con la capacità di dare un riscontro in tempo reale ai raccoglitori, circa la qualità e giusto grado di maturazione dei frutti in raccolta, per permettere di migliorare l’operazione mentre avviene.
La necessità di rafforzare i flussi di dati tra la fase di pre- e quella di post-raccolta è un altro tema emerso sia dalla relazione di Benedetti, che quella del Gruppo di Ecofisiologia dell’Università di Bologna. Altre sfide, ma anche successi, sono quelli presentati dalla lotta alle avversità, sia animali che fungine, batteriche e virali. Qui la continua erosione delle molecole permesse dalla legislazione europea è motivo di crescente preoccupazione, soprattutto per il controllo di avversità come la cimice asiatica, che è arrivata già dotata di elevata resistenza ad insetticidi.
L’analisi economica presentata da Carlo Pirazzoli ha messo per l’ennesima volta in luce la cruda realtà che ormai neanche le aziende piccolo coltivatrici, che non remunerano il proprio lavoro, riescono a chiudere i conti non in attivo, ma almeno in pareggio. L’intervento finale di Roberto Della Casa ha messo l’accento sulla necessità di trovare una soluzione – proponendo il caso di Unapera come eventuale esempio da seguire – per riequilibrare il mercato, ponendo su basi più eque la contrattazione commerciale, grazie ad una concentrazione dell’offerta che non richieda la contestuale fusione di strutture cooperative, che non appare auspicabile. Al convegno era presente Silviero Sansavini, al quale è stato tributato un caloroso applauso di riconoscenza dalla platea. Sempre documentatissimo circa le problematiche, così come attratto dalle innovazioni tecniche, è apparso giustamente orgoglioso del fatto di avere partecipato a tutti i convegni peschicoli che si sono succeduti, a partire da metà anni ‘50 a oggi.
Esempi di imprenditoria moderna
In conclusione, sul piano della peschicoltura, il convegno ha offerto numerosi spunti per affermare che, pur in un contesto generale di difficoltà che non tendono a diminuire, non mancano esempi positivi di imprenditoria moderna, che sa affrontare con le conoscenze legate agli studi universitari e la giusta mentalità le difficoltà di questa filiera. Sono presenti numerosi spunti di innovazione tecnica, che sono stati presentati nella struttura Unitec normalmente usata per eventi aziendali, che è adiacente alla sede del corso di laurea professionalizzante in Ingegneria della Meccatronica che l’Università di Bologna avvia a Lugo proprio in questo autunno 2022. L’auspicio è che, insieme a quelli per altri settori produttivi, si sviluppino e trovino spazio anche studi relativi alle macchine da frutticoltura.
Sul piano delle attività di disseminazione di conoscenza che la Casa della Frutticoltura si prefigge di perseguire, il convegno peschicolo ha fornito un esempio – con il suo taglio lontano da modelli più tradizionali, legati soprattutto a presentazioni di risultati di ricerca – degli intendimenti dei fondatori di tale istituzione. Si intende infatti proseguire con iniziative dedicate ad altre filiere frutticole, andando incontro ad esigenze di innovazione di volta in volta espresse da produttori o altre figure coinvolte nei processi produttivi. In questo spirito, le relazioni presentate verranno presto inserite come contributi liberamente disponibili sul sito della Casa della Frutticoltura (https://istonehub.org/casa-della-frutticoltura/).