Pesco, concimazione ottimale anche con meno fertilizzanti 

fertilizzazione pesco
È importante considerare la quantità di macronutrienti rimossi e riciclati nel ciclo colturale per ottimizzare i piani di concimazione

La corretta fertilizzazione è una parte fondamentale della gestione del frutteto dal momento che attraverso il mantenimento di un equilibrato stato nutrizionale dell’albero si ottengono rese ottimali e frutti qualitativamente apprezzabili. L’eccessivo apporto di nutrienti può causare effetti indesiderati sulla fioritura, sullo sviluppo dei frutti e un ritardo della maturazione, promuovendo invece la crescita vegetativa, con conseguente aumento dell’ombreggiamento, dei rischi fitosanitari e dei costi di potatura. Inoltre, ad oggi, non si può non tenere in considerazione l’aumento dei costi dei fertilizzanti a causa della difficoltà di reperire le risorse disponibili e i problemi legati all’inquinamento ambientale prodotto dalla lisciviazione dei nutrienti in eccesso. Il 50% del fertilizzante distribuito infatti non viene assorbito dalle radici e si disperde come gas nell’atmosfera oppure viene lisciviato dalle piogge, andando a contaminare le falde. Alla luce di queste premesse appare quindi evidente la necessità di sviluppare dei piani di concimazione in grado di soddisfare le esigenze della coltura evitando inutili sprechi. A tal fine è fondamentale comprendere le dinamiche di assorbimento dei nutrienti da parte della pianta e la loro distribuzione nei vari organi. I nutrienti, infatti, hanno diversi andamenti di accumulo nel corso della stagione vegetativa: ad esempio alcuni vengono principalmente assorbiti dai frutti e quindi rimossi dal frutteto alla raccolta, mentre altri, che si trovano principalmente nelle foglie, possono essere rimobilizzati verso gli organi di riserva oppure, successivamente l’abscissione, possono essere degradati dai microrganismi del suolo e quindi essere nuovamente disponibili per la pianta.

La sperimentazione

La sperimentazione è stata realizzata a Ravenna in un pescheto della cv Stark RedGold, innestata su GF677, ed è continuata dall’anno di impianto fino all’abbattimento (in totale 13 anni). Le piante erano state allevate a vasetto ritardato, con sesto d’impianto di m 5 x 3,8 (526 piante ha-1). La concimazione minerale è stata eseguita secondo i Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna ed è stata confrontata con una concimazione organica. Dal momento che i due trattamenti non hanno evidenziato differenze significative i dati sono stati mediati tra loro.

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Nel corso delle stagioni sono stati campionati e analizzati per i macronutrienti i frutti diradati, i frutti alla raccolta, le foglie estive, le foglie abscisse, il legno di potatura e, a fine ciclo, scheletro e radici. Moltiplicando la concentrazione dei nutrienti per la biomassa del relativo organo, e dividendo il risultato per gli anni di durata del ciclo (13), è stato possibile determinare le asportazioni annuali di ogni organo. Questo ha permesso poi di dividere i valori in due frazioni: quelli riciclati e quelli rimossi. La somma dei nutrienti riciclati è data dai nutrienti presenti in quegli organi che durante la stagione ritornano al suolo, ovvero: frutti diradati, legno di potatura e fogli abscisse; la somma dei nutrienti presenti nei frutti alla raccolta, nello scheletro e nelle radici va a formare la frazione di nutrienti rimossi dal frutteto. L’obiettivo del lavoro era quello di definire le esigenze nutrizionali di un pescheto commerciale e la ripartizione dei nutrienti nei diversi organi.

Risultati

Al termine della prova la maggior quantità di azoto (N) asportata annualmente è stata osservata nei frutti alla raccolta (38,7 kg ha-1 anno-1) e nelle foglie abscisse (31,9 kg ha-1 anno-1), seguita dal legno di potatura (17,5 kg ha-1 anno-1), mentre la quantità più bassa è stata misurata nei frutti diradati (4,0 kg ha-1 anno-1; Fig. 1). Anche il fosforo (P) è stato accumulato principalmente dai frutti alla raccolta (5,4 kg ha-1 anno-1) e dalle foglie abscisse (4,6 kg ha-1 anno-1), seguiti dagli organi legnosi (legno di potatura, scheletro e radici). Le foglie abscisse e i frutti alla raccolta sono stati gli organi con maggior accumulo di potassio (K), rispettivamente 35,7 e 28,3 kg ha-1 anno-1. Calcio (Ca) e magnesio (Mg) sono stati principalmente assorbiti dalle foglie abscisse e dagli organi legnosi, mentre i frutti (diradati e alla raccolta) hanno contribuito con quantità inferiori. I valori più bassi di zolfo (S) sono stati osservati nelle radici e nei frutti diradati, mentre quelli più alti nelle foglie.

Nutriente Rimossi Riciclati Totale
kg ha-1 anno-1
N 55,0 53,4 108
P 10,8 7,71 18,5
K 40,0 44,7 84,7
Ca 43,4 107 150
Mg 6,91 12,2 19,1
S 3,00 3,65 6,65

 

Le frazioni annuali di N e S riciclati nel frutteto sono state simili a quelle rimosse (Tab. 1); K, Ca e Mg hanno evidenziato una frazione riciclata più alta di quella rimossa, mentre per il P ha prevalso la frazione rimossa. I nutrienti che vengono accumulati in quantità maggiori nelle piante di pesco sono risultati Ca, N e K, seguiti da Mg, P e S.

Confrontando i nutrienti presenti nelle foglie estive e quelli nelle foglie abscisse, si può notare che il contenuto di N, P e S decresce in modo significativo, suggerendo la traslocazione di questi nutrienti verso altri organi durante la fase di senescenza. Al contrario, il Ca continua ad accumularsi nella foglia fino alla sua caduta; K e Mg mostrano, invece, quantità fogliari simili in estate e autunno.

Discussione

L’analisi delle asportazioni annuali di macronutrienti ha permesso una suddivisone in frazione di nutrienti riciclati e nutrienti rimossi. La prima è data dalla somma dei nutrienti misurati in foglie abscisse, frutti diradati e legno di potatura, che risultano essere (in kg ha-1 anno-1) 53,4 N; 7,71 P; 44,7 K; 107 Ca; 12,2 Mg e 3,65 S. Tra gli elementi esaminati, la quantità di Ca riciclato è stata quella più alta, principalmente a causa di un’elevata presenza (circa il 67%) nelle foglie abscisse nelle quali, a differenza di altri elementi (N, P e S) che vengono ritraslocati, il Ca continua ad accumularsi durante tutta la stagione. Questa frazione di nutrienti fornisce un importante contributo alla fertilità del suolo in termini sia di sostanza organica sia di nutrienti rilasciati dalla mineralizzazione. Tuttavia, il rilascio di nutrienti dipende principalmente dal rapporto carbonio C/N del materiale organico, negativamente correlato alla velocità di decomposizione, per cui, ad esempio, il legno di potatura (C/N=38) si decompone molto più lentamente delle foglie (C/N=19) o dei frutti diradati (C/N=11).

Alcuni studi hanno dimostrato che ogni anno circa l’80-90% dei nutrienti contenuti nelle foglie abscisse viene restituito al suolo ed é potenzialmente disponibile per l’assorbimento. In particolare, il rilascio di N e S inizia il secondo anno e continua nel terzo, quando l’80% del materiale di partenza è stato mineralizzato. Il rilascio di K avviene più rapidamente, infatti già dalla primavera successiva il 70-80% del K fogliare è disponibile nel suolo. Il P è mineralizzato principalmente in inverno nei primi due anni, mentre il Mg viene degradato nelle prime 18 settimane. Infine, il rilascio del Ca avviene in modo più graduale nel tempo.

Concimazione efficiente

Lo studio ha evidenziato che le asportazioni annuali del pescheto, calcolate come somma dei nutrienti rimossi e riciclati, risultano in kg ha-1: N 108; P 19; K 85; Ca 150; Mg 19 e S 7. I disciplinari di Produzione Integrata (DPI) dell’Emilia-Romagna suggeriscono per un frutteto con rese pari a 20-30 t ha-1 la distribuzione di 100 kg ha-1 di N, 8-25 kg ha-1 di P e 40-125 kg ha-1 di K, con un aumento delle dosi in caso di produzione attesa maggiore di 30 t ha-1. I valori proposti con i DPI sono in linea con le quantità richieste dalla pianta, ma non tengono in considerazione la frazione rilevante di nutrienti rilasciati dal processo di decomposizione, evidenziando come, alla luce di questi risultati, sia possibile ridurre le concimazioni di un 20-40%, ottimizzando in questo modo l’efficienza dei piani di concimazioni, favorendo un notevole risparmio economico e limitando gli effetti negativi sull’ambiente.

Pesco, concimazione ottimale anche con meno fertilizzanti  - Ultima modifica: 2022-07-18T10:02:54+02:00 da Sara Vitali

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