Pero, esperienze pluriennali di difesa e nutrizione

pero
Conoscenza della chimica e del funzionamento delle molecole da utilizzare, studio di una strategia di intervento con diversi prodotti e valutazione del timing esatto d’intervento determinano la riuscita o meno di una strategia di difesa e nutrizionale

L’attenzione sulla coltivazione del pero è massima e la volontà di fare squadra per trovare soluzioni alle emergenze fitosanitarie e alle difficoltà produttive è dimostrata dalle attività di ricerca portate avanti dai diversi attori della filiera. Tra questi, Unapera e Upl hanno fatto il punto sui risultati di esperienze pluriennali di difesa e nutrizione del pero.

Sfide e progetti per il futuro della coltivazione del pero

«I progetti per il futuro della coltivazione del pero sono diversi – spiega Stefano Foschi, coordinatore ricerca e sviluppo di Unapera – e riguardano la difesa da maculatura bruna e cimice, l’impiego delle NBT per l’ottenimento di nuove cultivar resistenti alla maculatura, il breeding, l’aggiornamento delle tecniche colturali e del post-raccolta.

Per quanto riguarda la maculatura bruna sono state portate avanti le ricerche sull’efficacia degli interventi di rottura del cotico erboso che hanno evidenziato una riduzione dei danni tra il 65-75% rispetto alla sanificazione del terreno con solfato ferroso. Per la cimice si è continuato nelle attività di valutazione delle diverse tecniche di cattura massale e di push and pull, così come nella valutazione di alcuni prodotti (diversi tipi di zolfo, terpeni, zeoliti in miscela con insetticidi). Ma ci sono già degli strumenti utilizzabili, come il sito https://big.csr.unibo.it7projects/cimice7monitoring.php che ci permette di conoscere la presenza, la diffusione della cimice e la sua dinamica spazio-temporale per meglio posizionare i pochi principi attivi disponibili.

Per quanto riguarda la maculatura, le ricerche si concentrano sulla induzione di resistenza a S. vesicarium tramite processo di induzione endogena ed esogena. Nello specifico, le varietà Abate, Conference e Farold 87 hanno dimostrato una maggiore adattabilità all’introduzione e alla riproduzione di piante con gene inserito. Sempre dal punto di vista fitosanitario, un altro problema indagato è quello della Valsa.

pero
Un momento dell'incontro sulla difesa e la nutrizione del pero organizzato da Upl

Sicuramente si dovrà lavorare anche sulla modellistica d’impianto e sulla gestione irrigua (in molte aziende si irriga ancora troppo). Occorre poi tarare meglio l’epoca di raccolta per elevare l’omogeneità delle partite, innalzare la qualità in termini di pezzatura e sapore e migliorare la gestione del magazzino. Un metodo per il futuro sarà valutare l’andamento dell’indice di assorbanza (IDA) in abbinamento alla pezzatura».

Strategia di difesa dalla maculatura

Per rimanere nell’ambito della difesa dalla maculatura, tra i prodotti attualmente disponibili Upl consiglia Syllit 65, Syllit 544 sc e Selecta Disperss (rame 20%). Meritano un’attenzione particolare i primi due prodotti che sono a base di dodina, una molecola ben nota e dalla spiccata azione preventiva.

Conoscenza della chimica e del funzionamento delle molecole da utilizzare, studio di una strategia di intervento con diversi prodotti e valutazione del timing esatto d’intervento determinano la riuscita o meno di una strategia di difesa. Così come di una strategia nutrizionale. Ed è proprio da questa consapevolezza che Upl ha voluto studiare e riformulare la dodina per conoscerla maggiormente e riposizionarla più adeguatamente nelle attuali strategie di difesa.

«Nello specifico – precisa Gianluca Vandini, marketing and development expert di Upl – è stata esaminata l’influenza della temperatura ed è stata accertata l’efficacia sia a 10°-12° gradi, sia sopra i 30°. La dodina ha dimostrato anche elevata resistenza al dilavamento grazie a una rapidissima adesione alla cuticola (già dopo 6 ore). Infine, rispetto ai vecchi formulati, garantisce anche un’ottima miscibilità fatta eccezione per il fosetyl-Al e il fluazinam. Si tratta comunque sempre di un prodotto schiumogeno per cui resta fondamentale l’uso di un antischiuma in abbinamento».

L’efficacia della dodina è stata dimostrata nelle prove di campo condotte da Cai – Consorzi Agrari d’Italia, prove fondamentali anche per individuare il timing esatto d’applicazione. «Le prove – testimonia Claudio Cristiani, ricerca e sviluppo Cai – hanno evidenziato che è strategico applicare la dodina nelle prime due finestre di intervento (ovvero inizio aprile-inizio maggio e fine maggio-fine giugno), mentre nella terza (da inizio a fine luglio) non conviene, perché troppo tardi rispetto alla pressione della malattia. Oltre a quella d’efficacia, è stata condotta anche una prova di strategia dove è stata valutata l’applicazione della dodina da sola e insieme a biostimolanti Upl.

In definitiva, è stata confermata l’efficacia dell’applicazione entro la seconda parte del mese di giugno, la possibilità di sostituire altri principi attivi con la dodina e il tendenziale beneficio dell’impiego di biostimolanti, che creano nelle piante condizione fisiologiche più adatte a una migliore sopportazione dell’infezione da S. vesicarium. Selecta Disperss viene consigliato a chiusura calendario».

pero
Strategia di difesa del pero dalla maculatura bruna

I nutrizionali e i biostimolanti

Per quanto riguarda invece la nutrizione, solo con linea chimica non si ottiene un risultato completo al 100%. Per questo Upl consiglia i prodotti biostimolanti BM86, Calibra e Folical.

Fabio Galli, segment manager nutrition/biostimulants Upl: «Bm86, adatto per l’applicazione da mazzetti affioranti fino alla fine della fioritura, migliora la tolleranza agli shock da freddo e agli sbalzi termici. Il prodotto incrementa il contenuto di poliammine, componenti naturalmente presenti nelle piante e coinvolte in numerosi processi di divisone cellulare, trasporto dei nutrienti, formazione e sviluppo dei frutti.

Calibra è consigliato da caduta petali a ingrossamento frutti per affrontare meglio le alte temperature e le scarse precipitazioni consentendo di raggiungere buone pezzature anche in queste condizioni. In particolare, il prodotto va ad agire sul vigore dei germogli (riducendolo) per favorire l’allegagione. L’ingrossamento del frutto ottenuto è mediamente di 2,7 mm.

Folical deve essere impiegato dopo l’immediata caduta dei petali questo perché il trasporto del calcio al frutto diminuisce quando la sintesi dell’IAA cessa. Ecco perché il calcio deve essere accumulato precocemente e quindi dalle 4 alle 6 settimane dopo la fioritura. Il calcio va a costituire una parete cellulare più forte e va a formare pectati che portano a una epidermide più forte e quindi frutti più resistenti alle avversità».

«In sintesi – conclude Alessandro Zago, Fondazione F.lli Navarra – le strategie Upl hanno portato a un grado di allegagione mediamente più alto (+5%) e a un numero di frutti per pianta più elevato che si è tradotto in un incremento produttivo di circa 1kg per albero (+13%). Dal punto di vista qualitativo si è osservato un incremento del peso medio e della percentuale di 65+ (+4%), una produzione a ettaro più alta (+ 12%) e un incremento medio della Plv di circa 2.500 euro, riconducibile al fatto che la differenza di peso medio ha spostato la produzione della classe di calibro superiore ovviamente meglio remunerata».

pero
Strategia di nutrizione del pero
Pero, esperienze pluriennali di difesa e nutrizione - Ultima modifica: 2023-03-20T10:50:55+01:00 da Sara Vitali

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome