Nuove varietà di melo per ogni areale

varietà melo
Tanti progetti, tanti “club”, tanti territori che cercano di rilanciare il proprio comparto melicolo con nuove proposte di prodotto. L’importanza di una sperimentazione locale approfondita per dare certezze ai produttori

La ricerca di nuove varietà di melo nel mondo è molto attiva. L’Europa, in particolare, ha sviluppato numerosi programmi di breeding e quindi lo scambio di informazioni è fortemente cresciuto negli ultimi decenni per opera di Eufrin. Da questo punto di vista l’Italia è sempre stata all’avanguardia. Già il Progetto Ministeriale “Liste Varietali” inerente la valutazione delle nuove varietà di melo ha operato per molti anni. L’Italia ha quindi dato lo spunto affinché l’Europa si organizzasse per attivare, similmente ad altri Paesi, un nuovo, competitivo e comune progetto intraeuropeo di valutazione attraverso Eufrin. Oggi diverse Unità Operative indipendenti lavorano sul territorio e svolgono, in parte, attività di breeding e di sperimentazione di nuove selezioni e varietà di mele; sono quindi in grado di fornire informazioni pomologiche ed agronomiche aggiornate e puntuali nei luoghi di riferimento. Membri italiani dell’Eufrin sono (in ordine alfabetico): Centro di Sperimentazione Laimburg (Bz), Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea-Fc), Fondazione Edmund Mach (FEM) (Tn), Agrion - Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico dell'agricoltura piemontese (CN), Università di Bologna (DiSTAL).
Le varietà scelte per questo articolo sono riferite ad una loro possibile vocazione agronomica/produttiva in ambienti di coltivazione ben precisi.

L'approfondimento sulle singole varietà è disponibile nell'articolo pubblicato su
rivista di Frutticoltura n. 8/2021

Le varietà per l'Alto Adige: GC3-2 e Maia1 Evercrisp®

L’Alto Adige continua a spingere fortemente verso il rinnovo varietale. In primavera del 2021 nel territorio del consorzio VOG, che comprende 10.700 ha, sono stati messi a dimora 700 ha di nuovi impianti (6,5% di rinnovo), con una ripartizione delle “Top 10” pari al 19% di WA38 Cosmic Crisp®, 17% Ipador Giga®, 12% Rosy Glow/Sekzie Pink Lady®, 9% Granny Smith, 9% CIVM49 RedPop®, 7% Scilate Envy®, 7% Cripps Red Brisset Joya®, 6% Gala, 4% Nicoter Kanzi® e 3% Fuji.

Nella Val Venosta presso il consorzio ViP, che comprende 5.300 ha, invece, sono stati messi a dimora 220 ha di nuovi impianti (4,2% di rinnovo) con una ripartizione pari al 32% di WA38 Cosmic Crisp®, 22% Golden Delicious, 12% Gala, 9% Nicoter Kanzi®, 8% Scilate Envy®, 5% Bonita, 4% Fuji, 3% Pinova e, rispettivamente, 2% Red Delicious e Topaz.

In sintesi, considerando anche i nuovi impianti, al momento in Alto Adige oltre 3.500 ha, ovvero il 20% della superficie, è occupato da varietà con vincoli di esclusività.

Le due tipologie di mele che si stanno cercando di introdurre sul mercato sono: varietà di pezzatura piccola con formato “snack” come GC 3-2 e varietà dolci e particolarmente croccanti come Maia 1.

Le mele per il Trentino: Roho 3615 Evelina® e Inored Story®

In provincia di Trento, nell’ultimo decennio, è emerso, come in altre zone melicole italiane, un forte interesse nell’introduzione di nuove selezioni varietali. Interesse molto marcato che ha portato allo sviluppo di una decina di progetti varietali sotto la regola dei club. Mai nella storia frutticola trentina si è osservato un simile fenomeno.

Tra questi progetti, già descritti in precedenti articoli, possiamo menzionare i più importanti in termini di superficie: Gradisca Enjoy®, Kizuri Morgana®, Minneiska SweeTango®. Le varietà Roho 3615 Evelina® e Inored Story®, seppur in modo diverso, rappresentano la concreta volontà del mondo melicolo Trentino ad innovarsi.

Il melo per la Valtellina: Xeleven Swing®

La Valtellina è nota per le sue produzioni melicole di qualità. Accanto al marchio MelaVì e alla denominazione di pregio IGT, si sviluppano diverse realtà private e non che negli ultimi anni hanno investito risorse nelle novità varietali del settore. L’ultima acquisizione, di cui si è già trattato in un precedente lavoro, è PremA96 Rockit®, “mela snack” ben colorata, contraddistinta dall’accattivante packaging e da ottime caratteristiche organolettiche. Ciononostante, l’assetto varietale ruota intorno alle varietà tradizionali come Gala (presente anche con i nuovi cloni a sovraccolore intenso e uniforme), Golden Delicious e Red Delicious (in calo).

Tra le novità assolute (oltre a Prem A96 Rockit®) si segnala MC38 Crimson Snow®. Infine, sul territorio si sta sviluppando un interessante progetto per lo sviluppo e l’introduzione di nuove varietà esclusive e sostenibili. Un’interessante varietà alternativa alle comuni mele tardive presenti sul mercato, che potrebbe interessare le aree di montagna, è Xeleven Swing®, varietà club di origine francese adatta anche alla coltivazione biologica.

Varietà per il Piemonte: Smeralda e Inolov Mandy®

La superfice investita a melo in Piemonte è in crescita; i dati Istat indicano che si è arrivati a oltre 6.600 ettari. L’assetto varietale piemontese conferma la dominanza del gruppo Gala (nel 2020 rappresenta il 42% del totale). Negli ultimi anni i nuovi impianti di Red Delicious sono drasticamente diminuiti, ma rimane comunque una significativa superficie dedicata al gruppo che interessa il 25% del totale, concentrata soprattutto negli areali con elevata vocazionalità ambientale. Il gruppo Golden Delicious continua la sua inesorabile contrazione, particolarmente evidente in Piemonte dove rimane confinato sull’8% del totale. Il gruppo Braeburn non ha mai superato l’1% e non presenta ulteriori margini di crescita. Fuji è stabile al 5% del totale. Ambrosia, cultivar gestita in esclusiva in Piemonte, ha recentemente raggiunto i 400 ettari investiti e rappresenta oltre il 6% del totale. La extra-tardiva MC 38 Crimson Snow®, gestita in esclusiva in Piemonte, è stabile da qualche anno al 3,5% del totale. Più recente è la diffusione che ha interessato alcune varietà resistenti alla ticchiolatura, portatrici del gene Vf (Rvi6). Queste ad oggi interessano in totale quasi 400 ettari, non solo grazie al carattere legato alla resistenza, ma, soprattutto, alle caratteristiche agro-pomologiche d’insieme oramai del tutto confrontabili con le migliori cultivar “convenzionali”.

Tra le varietà resistenti più diffuse Inored Story® ha raggiunto 120 ettari, attestandosi al 1,5% del totale. UEB 32642 Opal®, gestita in formula “club”, ha superato i 100 ettari. Altre cultivar resistenti coltivate nel territorio piemontese sono Coop 39 Crimson Crisp® e Dalinette, entrambe libere da gestioni limitate e controllate, la cui superficie attualmente è 40 e 30 ettari rispettivamente.

Due varietà ticchiolatura resistenti in via di sviluppo nell’areale Piemontese sono: Smeralda e Inolov Mandy®.

Melo in Emilia-Romagna: Inogo e CREA 105

La produzione melicola di pianura e, in particolare, in Emilia Romagna nell’ultimo decennio è rimasta pressoché identica, in termini sia di superficie che di produzione, ma non in termini varietali. Le varietà maggiormente rappresentate però rimangono ancora quelle del gruppo Fuji, seguite dalle nuove mutazioni di Gala e dalle mele del club Pink Lady®. Seguono poi Golden Delicious e Granny Smith. Sempre in crescita sono le nuove varietà di melo, rappresentate per lo più da cultivar ticchiolatura resistenti.

Abbiamo scelto due promettenti alternative alle comuni varietà presenti sul mercato che potrebbero interessare le aree di pianura. Inogo, perché rappresenta una valida alternativa a Golden Delicious (epoca di maturazione di poco successiva), con ottime caratteristiche organolettiche e ticchiolatura resistente, e Crea 105, nuova varietà a buccia rossa con buone prospettive di sviluppo per la pianura.

Nuove varietà di melo per ogni areale - Ultima modifica: 2021-11-03T15:57:51+01:00 da Sara Vitali

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